Home Le nostre rubricheIl diario di Sonia Intervista a Roberto d’Agostino: “In un Paese normale Dagospia non esisterebbe. E sul caso Weinstein vi dico… “

Intervista a Roberto d’Agostino: “In un Paese normale Dagospia non esisterebbe. E sul caso Weinstein vi dico… “

Roberto D’Agostino, direttore di Dagospia, è famoso per la sua personalità: incontenibile.

Durante la diretta radiofonica di “Io le donne non le capisco” su RadioRadio, sabato scorso, ha parlato di donne, amore, giornalismo e politica. Riportiamo qui le parti più interessanti dell’intervista:

 

Quando si legge “l’ho letto su Dagospia” ormai è sinonimo di vero…

In un paese normale, Dagospia non esisterebbe. Tocca fare questo lavoro perché i giornali ormai sono quello che sono, e cioè “specializzati” nella scomparsa delle notizie. Il rito delle edicole oramai è diventato ridicolo, nessuno ci va più perché ormai abbiamo tutti un giornale in tasca, che è il telefonino. D’altra parte quando vai a comprare un giornale, quello che paghi è la pubblicità.
Dagospia è dissacrante su questo punto: la nostra vita è fatta dai racconti che facciamo agli altri, ognuno racconta il suo pezzo di vita. Dagospia è un po’ questo, un portinaio elettronico.

Roberto, tu solitamente sei molto attento alla notizia: anche in situazioni di cronaca riporti la notizia a 360 gradi, non dai una pseudo notizia, e usi a volte una brutalità estremamente oggettiva…

Arriviamo a un punto cruciale: che cos’è la verità? Qual è la verità? La verità cambia col tempo. La verità non è mai verità oggettiva. Io ho sempre in mente un film, Rashomon di Akira Kurosawa: 7 testimoni oculari di un delitto, ognuno fornisce una versione differente dello stesso, ognuno racconta la sua visione. E’ importantissimo capire che noi non siamo portatori di verità, siamo solo persone che danno una loro visione di quello che sta succedendo davanti ai nostri occhi.

Parliamo un po’ di amanti: tanti gossip  sono anche proprio su Dagospia. Che ne pensi?

Io penso che il ruolo dell’amante sia un’istituzione che appartiene al passato. Decidere di avere oltre a una moglie anche un’amante è un sacrificio, un fioretto, in cui alla fine raddoppi la moglie. Il problema vero è che poi l’amante non è gratis. Come dice Weinstein: non esistono scene gratis, si paga tutto. Non pensare che il tuo divertimento non abbia una partita doppia. A parte che ti costa anche a livello di cellule nervose, c’è sempre quel batticuore nel tradimento.
Secondo me è ormai in declino il ruolo dell’amante, mentre è in aumento la prostituzione. Ormai tu paghi affinché la signorina se ne vada dopo l’atto sessuale. Perché il problema vero è dopo il bidet: dopo il bidet può succedere di tutto. Un orecchino, lo spazzolino e può succedere il guaio con la moglie. Tu invece paghi e la cosa scompare. Perché tutti i belli di Hollywood pagano una maitress piuttosto che andare con la fila di ragazze che hanno dietro di loro? Perché poi la pagherai questa fila, vorranno una controparte.
Guarda il caso Weinstein: io vengo con te e tu mi dai un Oscar.

È molto amaro quello che stai dicendo, è proprio triste!

Ma è la verità: avete capito cos’è successo con Weinstein? Arriverà anche qui in Italia il momento in cui uno paga. Le scene gratis non esistono, il sesso gratis non esiste. Poi c’è l’amore, ma quello è un caso raro. Capita due o tre volte di innamorarsi.

Roberto, secondo te un uomo che ha vissuto, ha avuto le sue esperienze, si è divertito ma vuole costruirsi le basi per crearsi una famiglia, dove va a cercare la potenziale compagna? Devi cambiare giro, visto che c’è troppa disponibilità?

Non è così, perché magari la persona giusta è proprio davanti a noim ma non riusciamo a capire. Arriva sempre di spalle, non la incontrerai mai in maniera limpida e chiara. A volte vedi una persona bellissima, pensi “Ecco la donna della mia vita”, ci esci a cena e torni a casa disperato. Perché una vita trascorsa con un’altra persona è un matrimonio soprattutto di testa, e non puoi stare una vita con una persona troppo distante dal tuo livello. Poi ognuno ha la sua attitudine e i suoi gusti, e questo è il bello di tutti i rapporti, ogni volta nasce una storia che è sempre diversa.

Tu nella vita ti sei mai innamorato al punto di perdere la testa?

Diciamo 3 volte. Ho avuto due convivenze, due matrimoni, però solo tre volte, e sono fortunato. In inglese si dice love hurts. L’amore ferisce. Ogni taglio è un’apertura sulla pelle, e ogni apertura è una rivelazione: hai bisogno di un’altra persona per essere felice. La nostra vita è così: dolore e piacere. Nessuno di noi vuole essere totalmente dipendente da qualcuno, ma purtroppo ognuno di noi ha bisogno di un’altra persona per essere felice. Questa in fondo è un po’ la condizione umana.

 

(Foto by www.dagospia.com)

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