Home Le nostre rubricheL'angolo di Nori Corbucci Vi racconto il mio paradiso: Procida!

Vi racconto il mio paradiso: Procida!

di Nori Corbucci

Sono appena tornata da Procida, dove sono stata ospite dalla mia carissima amica Minnie Bormioli.
Negli anni passati sono andata spesso nella sua bellissima casa di fine settecento che all’epoca dei Borboni veniva usata dai nobili della corte come abitazione di vacanza o anche per praticare la caccia.
L’isolotto di Vivara era la riserva personale di caccia di Re Ferdinando IV.
Quando andavo dalla mia amica trovavo la casa piena di ospiti, soprattutto un gruppo di simpatici aristocratici spagnoli che venivano tutti gli anni da Barcellona perché innamorati di Procida.
Quest’isola è un po’ la cenerentola delle isole napoletane. Ma come cenerentola, ha un fascino e una bellezza adatta solo ai palati più raffinati. Camminando per le sue stradine scopri, di tanto in tanto uno scorcio di panorama da mozzare il fiato, e durante queste passeggiate il profumo di limone stordisce con prepotenza.
È stata un’emozione visitare  la villa di Elsa Morante, dove la grande romanziera scrisse uno dei libri più belli del ‘900, “L’isola di Arturo”, ambientato sull’isola, uno dei miei romanzi preferiti.
Anche Alessandro Baricco ha scelto Procida come luogo preferito di riflessione.
Abita qui pure Daniel Buren, famoso scultore francese a cui il Louvre ha dedicato tre stanze intere per le sue opere. La mia amica Minnie voleva che andassimo a trovarlo per ammirare qualche sua scultura. Purtroppo, proprio quel giorno dovevo ritornare a Roma e ho dovuto rinunciare alla visita.
Lunga sarebbe la lista degli artisti, soprattutto stranieri che amano soggiornare in questo lembo di paradiso.
Gianni Agnelli voleva comprare l’antica fortezza detta Palazzo d’Avalos e trasformarlo in un albergo – superlusso. Il comune, per volontà degli isolani, non dette il permesso. Quest’enorme fortificazione è arroccata su uno sperone dell’isola che affaccia sul mare a 180°. L’albergo avrebbe goduto di una vista fantastica.
Il posto da me preferito è la Corricella , dove hanno girato il film “Il postino” di Massimo Troisi.
Un porticciolo rimasto intatto nel tempo, con il sapore delle cose perdute e con l’incanto della loro semplicità: decine di case colorate, si rincorrono nella roccia affacciata sul mare. Attraccati al molo, ci sono barchette, paranze, gozzi e tante reti. Sulla banchina piccoli ristoranti dove si assaggiano pietanze di antiche ricette a base di pesce. Le cale a mare, che si possono raggiungere da terra, non sono più di 7. Ma quando si arriva, quello che si vede ti ricompensa del cammino fatto.
Dal mare invece, la possibilità di farsi un bel bagno in una cala è molto più facile.
È difficile numerare l’infinità di chiese, quasi tutte barocche, che dopo una salita ti appaiono improvvisamente al centro di una piazzetta.
Nomino per tutte l’abbazia di San Michele Arcangelo, anche perché, avendola visitata in tutta la sua ampiezza e le sue profondità, fino alle catacombe, ne sono uscita “mezza rotta” nel corpo, ma sanata nello spirito.
Minnie Bormioli pochi anni fa decise di ritornare a vivere a Roma e abbandonò, per molta parte dell’anno la sua bella casa di Procida. Solo da poco, dietro richiesta di alcuni conoscenti ha deciso di farne un B&B tenendosi tre camere per lei e i suoi amici. È stato un successo inaspettato. È così, io ho potuto tornare a Procida nella bella villa della mia amica con “gente che va e gente che viene”, diretti nelle loro camere passando attraverso un ponte di cristallo da cui si vede il cortile sottostante.
Io ho viaggiato mezzo mondo, non avevo mai visto in nessun albergo o villa un passaggio di cristallo, forse avevo letto qualcosa di simile da bambina nelle favole.

E con questo vi assicuro che Procida merita di essere visitata.

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