Home Lei e luiCoppia e Famiglia Crisi di coppia: come salvare una storia d’amore

Crisi di coppia: come salvare una storia d’amore

di Loredana Petrone

Il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione (Zygmunt Bauman)

Durante la fase iniziale della costituzione della coppia, sembra che entrambi i partner siano particolarmente disposti a parlare e ad ascoltare, a farsi conoscere e a voler conoscere l’altro. Lo spazio che la coppia si ritaglia è ricercato con maggior entusiasmo ed impegno. Col trascorrere del tempo, invece, questo spazio si riduce progressivamente. La condivisione diviene essenziale. La comunicazione si restringe e i partner si riscoprono sempre più diversi e più distanti l’uno dall’altro.
Per rinvigorire la coppia è fondamentale imparare a comunicare. Lo sviluppo delle abilità comunicative è la strada sovrana per ritrovarsi.
Per migliorare la comunicazione e favorire il riavvicinamento è necessario:

– Imparare a mettersi nei panni dell’altro
Una delle classiche tecniche di comunicazione di coppia è lo scambio dei ruoli tra i partner. A turno, ciascuno dei due partner è invitato a ricoprire il ruolo dell’altro, usando il modo di parlare, il tono della voce, le espressioni caratteristiche, persino le parole usate più di frequente. Vedendosi riflesso nell’altro è più facile rendersi conto di come si venga percepiti e del proprio ruolo all’interno della relazione di coppia. Se praticato con una certa costanza, lo scambio aiuta a sviluppare l’empatia, ovvero la capacità di comprendere cosa sta provando l’altra persona, a “sintonizzarsi” psicologicamente con le sue emozioni ed il suo punto di vista.

-Utilizzare come parolina magica “IO”:
“Io” sono, penso, credo, sento, desidero mi chiedo e così via.
 Un’affermazione “Io” riflette il fatto che chi parla in quel dato momento si assume la responsabilità di se stesso, dei suoi vissuti, delle sue opinioni, dei suoi punti di vista, delle sue emozioni, e così via.
 Le affermazioni “Tu” (tu hai detto, hai fatto, etc…) rappresentano reazioni difensive, provocatorie o di aperta accusa. Infine, le frasi “neutre” (ad esempio: mi sembra, mi pare) sono troppo logiche, impersonali o troppo vuote per essere utili, e spesso richiamano un atteggiamento arrogante e sottilmente accusatorio, in modo indiretto. Ovvero, le frasi Io sono tipiche dello stile comunicativo di tipo assertivo, quelle tu dello stile comunicativo aggressivo, quelle neutre dello stile passivo-aggressivo. Ogni partner dovrebbe essere assertivo e ricorrere spesso ad un linguaggio di tipo “Io”, evitando quello “Tu” e quello “neutro”. Ogniqualvolta capiti di usare uno di questi ultimi due, il partner dovrebbe fermarsi e convertire il concetto in una forma “Io”. Infine, ognuno dei due partner dovrebbe auto-controllare le proprie affermazioni ed accettare che l’altro gli faccia notare di essere caduti nella trappola delle forme comunicative sbagliate.

– Ascoltare
Quando noi parliamo, non possiamo sapere esattamente che cosa pensa l’altro o che cosa sente e prova mentre ci ascolta, anche se la sua cosiddetta comunicazione non verbale in parte lo rileva. Spesso, invece, nella relazione di coppia, capita di agire “come se” potessimo leggere nel pensiero dell’altro, attribuendogli i nostri sentimenti, pensieri ed emozioni, senza provare a capire ciò che realmente pensa e prova, e questo non giova ad una comunicazione efficace. Il rischio è di attribuire all’altro le emozioni negative che invece sono dentro di noi: “Sono irritato, nervoso, stanco”, e vedo nell’altro l’irritazione, il nervosismo, la stanchezza, interpretando in questo senso i suoi atteggiamenti verbali e non verbali, senza preoccuparmi invece di mettermi in ascolto del suo stato d’animo reale o di dichiarare le mie emozioni e le ragioni per cui mi trovo in quella situazione chiedendo di essere ascoltato e accolto in questa mia debolezza. Molte coppie sostengono che il loro problema è quello di non parlare o comunicare abbastanza. Molto spesso invece si può notare che il vero problema è di non saper ascoltare. E’ un detto comune quello che suona così: “Dio ci ha dato due orecchie ed una bocca poiché desiderava che passassimo il doppio del tempo ad ascoltare rispetto a parlare, oppure perchè ascoltare è due volte più difficile che parlare”. Ascoltare è molto di più che stare tranquillamente seduto annuendo rispetto a quello che porta l’altro. Ascoltare significa far sapere a chi parla che abbiamo capito con la testa quel che ha detto ma anche sentito con il cuore. La responsabilità dell’ascoltatore è quella di riflettere il non solo il contenuto verbale, ma anche la valenza affettiva che ha colto nelle parole dell’altro.


– Valorizzare
Essere valorizzati significa essere capiti come persona. Il suo opposto è la svalutazione: essere ignorati, fraintesi, vedere i propri pensieri e le proprie parole interpretati erroneamente, o essere addirittura ridicolizzati. Spesso le coppie confondono la valorizzazione con l’accordo. Valorizzare l’altro non significa necessariamente essere d’accordo: significa rispettare l’altro per quello che è e pensa, senza volerlo cambiare. 
Il primo passo nella comunicazione è quello di valorizzare l’altra persona. Allora e solo allora è possibile discutere sulle diverse percezioni, opinioni, convinzioni, emozioni e così via.

– Parole affettuose e modi gentili
È importante esprimere l’amore anche nei comportamenti e nella comunicazione quotidiana, perché il modo in cui agiamo e parliamo plasma i nostri modi di pensare e di sentire. Inoltre, determinate nostre azioni producono azioni simili nell’altro: le piccole premure e le espressioni d’amore dell’uno influiscono su ciò che l’altro pensa di lui (sui sentimenti e sui comportamenti dell’altro nei suoi confronti), dando luogo così ad un circolo virtuoso costituito da una serie di azioni amorevoli che si rinforzano a vicenda. È necessario dare importanza alle espressioni d’amore, rivolgendosi all’altro con toni e modi garbati e premurosi.

– Avere tempo
La comunicazione è un processo che richiede tempo. Le coppie devono imparare che è necessario impegno, energia e comprensione, ma anche molto del loro tempo, e che è importante ritagliarsi dei momenti dedicati esclusivamente ad essa. E’ utile darsi degli appuntamenti e una continuità che permetta di sentire che il dialogo può continuare la prossima volta e permettere di approfondire i temi più importanti.

In conclusione, la comunicazione è la migliore strategia, che consente alla coppia di realizzare insieme progetti, sogni ed ambizioni. Con il dialogo è possibile risolvere i momenti di empasse. Tenere tutto dentro è inutile e genera insoddisfazione, predispone ad incomprensioni, litigi, tradimenti e abbandoni. Fondamentale allora è comunicare, comunicare, comunicare.

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1 Commento

Elizabeth ferrari 16 Giugno 2019 - 12:47

Comunicare è quello che dico sempre al mio compagno, ma lui sembra nn capire o non voler capire.. Sto cercando di salvare una storia intensa di 10anni… Anni di duri sacrifici, fatti x amore x aiutare lui e di conseguenza la ns coppia… Anno difficili x la. Sua malattia renale fatta di rinunce… Rinuncia alle uscite alla domenica x via della sua spossatezza… Lui che mi ha detto:”mi spiace nn riuscire a portarti a fare un giro”… E io a dirgli nn preoccuparti quando starai bene ci rifaremo e star in casa cn te nn mi pesa…ora a inzio anno ha avuto la grazia di ricevers un rene… Però è infelice è arrivato a dirmi che nn vuole più star cn me, vuole stare solo… Mi. Ha detto e scritto non importa se ci rimetto cn la salute… Capsico che forse nn vuole lasciarmi o lasciRe la ns storia ma, che ha bisogno cmq di aiuto… Nn puoi nn tener alla tua salute.. Cosa devo fare.. X aiutarlo

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