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Io le donne (non) le capisco

di admin

Trent’anni di convivenza con le donne, di vera condivisione giornaliera, di giornate passate ad interpretare richieste e ad ascoltare racconti. Un quotidiano che si è trasformato in un regalo prezioso, un mondo visto dal femminile che mi ha permesso di custodire segreti e strumenti. Spero di aver restituito loro attenzione, tempo e sensibilità che insieme al rispetto hanno formato la mia vera ampia professione, di stilista ed esperto di costume, che mi ha permesso di trasferire le evoluzioni delle tendenze ad una donna attenta al passare del tempo per essere sempre “giusta” e con uno stile personalizzato.
Proprio per questo mi permetto di credere di capire le donne, perché mi dedico a loro osservandole e loro si presentano a me senza schermi.
Ogni evento, ogni dettaglio diventa fondamentale abbinato al desiderio di trasformare la propria immagine e l’intervento diventa delicato. Comprendere la vera motivazione di una richiesta di cambiamento apre immediatamente un dialogo, per approfondire e decidere se intervenire sulla richiesta o se la richiesta è solo una reazione all’evento accaduto.
il taglio è il primo cambiamento richiesto dopo un rapporto finito, e voluto anche se si sente la necessità di essere totalmente diverse. In questi casi viro l’esigenza del cambiamento con il colore, che crea vibrazioni diverse, senza l’impegno di un cambiamento definitivo.
Ho imparato e scelto fin dalla mia prima formazione, trent’anni fa, di analizzare la donna nella sua totalità capendo la necessità di non fermarmi solo ai capelli, interpretando da subito che la donna era per me un insieme, un simbolo di armonia, delicata e forte allo stesso tempo. Sapevo che un viso non restava scisso dai capelli, che un counturing era supportato dalla capigliatura anche quando si parlava di un viso.
Non mi sono mai fermato ai giudizi semplici, di quando si sente dire “è una donna difficile”, “ troppo dura per me”, “ ha un carattere complesso”. Quando una descrizione di una donna veniva a contatto con me, mi sono incuriosito, ho approfondito e vissuto, ho utilizzato la mia professione per creare un nuovo bagaglio insostituibile, ho accumulato esperienze e ne ho fatto tesoro, guadagnando emozioni ed esperienza, ho guardato muovere montagne, gestire aziende, prendere decisioni complesse, mediare situazioni, ho ascoltato e mi sono emozionato e tutto questo lo considero il vero “regalo”, che mi ha fatto crescere per diventare quello che nel mio “grande” definisco un esperto di costume, quel costume al femminile che mi concede la forza di rapportarmi con qualsiasi donna.
Per donna oggi definisco un essere in grado di poter affrontare “quasi” tutto, compresa la possibilità di scegliermi per essere interpretata ed avere l’onore di poter decidere al posto suo o con “lei” come indossare un trucco, come pettinare i suoi capelli e rendermi partecipe degli eventi della sua vita, per collocarne l’immagine in modo indelebile, per crearne uno stile, con la giusta fusione tra il mio gusto, la mia esperienza e il mio sapere.

di Stefano Bergonzone

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