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Eppure i bravi ragazzi esistono

di Marina Baldi

Eppure i bravi ragazzi esistono. Non sono tutti così, non bevono tutti fino a stordirsi, non iniziano risse spesso per nulla, non uccidono con le mani. Ci sono anche ragazzi che studiano, che vanno in discoteca per divertirsi con gli amici, e che  sono in grado di bere un drink con gli amici e che si tengono lontani dalle risse.

Però non possiamo ignorare il fenomeno che ormai è diventato quotidiano, ci sono ragazzi che vanno discoteca bevono troppo,  spesso si drogano e perdono il lume della ragione per una parola di troppo, uno sguardo o per un dettaglio che potrebbe essere anche insignificante o quantomeno facilmente superabile, se fossero sobri e quindi lucidi. È la cultura della violenza, quella in cui crescono alcuni ragazzi che non riescono a prendere le distanze da questi atteggiamenti, un po’ per carattere e un po’, talvolta, per l’ambiente familiare in cui crescono, ma anche soltanto per noia e per la convinzione che, per  essere i più forti bisogna essere i più aggressivi perché solo così ci si realizza.

È bullismo e chi si rende conto di trovarsi di fronte a queste persone senza più controllo, dovrebbe solo scappare perché quando si perde il lume della ragione non si riesce più a contenersi e ci si trasforma in in mostro aggressivo e si uccide, forti della presenza del branco che sostiene anche se spesso sono solo spettatori. La sola presenza di chi appoggia l’azione violenta e guarda magari riprendendo con il telefonino, rende falsamente forti e aggressivi.

L’alcool è pericoloso ed è ormai assolutamente necessario intraprendere una campagna informativa per spiegare gli effetti dell’alcool, perché ormai i ragazzi avendo la possibilità di bere maniera incontrollata in queste serate, rischiano di creare dei problemi e rovinarsi la vita.

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