Home Lei e luiStorie Quella sliding door che mi ha cambiato la vita

Quella sliding door che mi ha cambiato la vita

Non accade solo nei film e, per quello che è successo a me, posso dire con certezza che il 2016 è stato un anno che ha cambiato profondamente la mia vita.
Ma partiamo dall’inizio.
La mia vita si svolgeva apparentemente in maniera “regolare” secondo i canoni di quello che può essere uno sviluppo professionale e sentimentale.
Il mio lavoro, l’osteopatia, lo studio della medicina, i continui master, la mia clinica nella quale sono cresciuta sia come professionista che come donna.
Una cerchia di colleghi e amici che mi stimano e mi vogliono bene, un carattere che mi permette di essere sempre solare e sorridente alla vita, ma arriva il momento in cui questo entusiasmo viene completamente schiacciato.
C’erano due situazioni che non mi permettevano di essere completamente felice.. la mia convivenza e mia madre.
convivevo da circa 3 anni, lui molto innamorato e devoto, ma c’è sempre stato qualcosa in lui e nella sua famiglia che non mi convinceva.
L’intuizione e la percezione fanno parte del mio lavoro, percepivo una mancanza di valori, una profonda invidia da parte della sorella e una mancanza di affetto da parte della madre.
Ho cercato in tutti i modi sia un rapporto sincero con loro che un aiuto da parte di lui, ma tutto si vanificava con superficialità e finzione. 
Mi sopportavano e appena possibile mi osteggiavano e deridevano in maniera molto subdola.
Cercavo di andare avanti e pensare che forse un giorno tutto potesse essere un brutto ricordo, sapevo che lui era molto innamorato e nonostante si trovasse tra due fuochi era con me che viveva, ma il suo essere passivo mi dava la sensazione che un giorno avrebbero vinto.
Continuavo ad essere sempre sorridente disponibile e affettuosa con loro, cercavo spiegazioni in lui, volevo essere tutelata, difesa e protetta ma lui era completamente inerte a qualsiasi mio input.
La mia rabbia cresceva, cercavo di stimolarlo, urlavo, piangevo mi ero persa .. era solo una richiesta di aiuto perchè c’era un’altra percezione molto forte che mi assaliva.. mia madre.
Erano circa 10 anni che combattevamo contro i tumori… prima un microcitoma polmonare.. avevo solo 18 anni, in seguito a radioterapia le cellule del midollo subiscono mutazioni, e otto anni dopo ci imbattiamo in un linfoma mantellare, un anno di terapie, giorno e notte in ospedale, queste hanno portano a nuove mutazioni con diagnosi finale di Leucemia Linfoide Acuta secondaria resistente alla chemioterapia.
Era stanca e non voleva più combattere.
Il 31 gennaio del 2016 stringendo la mano a me e a mio fratello chiude gli occhi.
Cado in un buio totale. Il calore del mio mondo mi riscalda, ma non il loro.
Dopo una finta scena durata circa 1 mese riprendono il loro atteggiamento di sempre, ma io non ho più la pazienza di sopportare ne lui, ne loro.
Circa sei mesi dopo la morte di mia madre, in seguito ad ennesima delusione cadiamo in una lite molto accesa che si conclude con la decisione di lui di farmi andare via di casa.
Aveva bisogno del suo tempo per riflettere, era una situazione che a lui pesava e io ero diventata troppo aggressiva.
Era diventato improvvisamente freddo, cinico e spietato nei miei confronti.
C’erano delle cose che durante l’anno mi avevano insospettito, degli atteggiamenti cambiati, un modo di parlare che non era il suo, degli interessi che di punto in bianco diventavano necessari per uscire di casa.
ma io ero troppo inglobata dalla situazione di mia madre per rendermi conto, e commettevo l’errore che commettiamo tutte noi nel pensare che queste cose succedono solo agli altri.
Il tradimento per lui era una cosa inaccettata e veniva escluso da quelli che erano i valori di una persona improntata sulla famiglia e sulla fedeltà.
questo era quello che raccontava.
Per circa un mese torno a casa di mia madre, ero a pezzi, tutto sembrava essere caduto su di me. mi riaffioravano i profondi dolori del lutto, sentivo che stavo perdendo un altro punto di riferimento ma non capivo il perchè.
Tutto mi fu chiaro esattamente a fine settembre dello scorso anno.
Tornando dalla clinica qualcuno mi dice di passare a casa per fargli una sorpresa.
ero stanca di stare in quella situazione e volevo recuperare il nostro rapporto.
Salgo le scale, arrivo sul pianerottolo, allungo la mano per suonare il campanello, qualcosa mi frena.. c’erano dei rumori.. mi avvicino alla porta per ascoltare.. non riuscivo a credere alle mie orecchie.. non erano rumori ma era una donna che ansimava.
mi nascondo sul piano di sopra e gli mando un messaggio dicendogli che stavo per salire.
in due minuti vedo lei scappare via dalle scale e lui venirmi incontro per negare quello che stava succedendo.
Era una collega e stavano semplicemente prendendo un caffè.
Entro in casa e mi trasformo.
Di punto in bianco quella casa era diventata diversa, non era più la casa che consideravo un rifugio e una protezione ma una casa sporcata.
La mia rabbia prende il sopravvento e mi accanisco contro di lui e contro qualsiasi oggetto mi si presentasse davanti.
In quel momento ho capito che il dolore può creare un blackout totale e la ragione può essere completamente sovvertita.
Ero accecata dalla disperazione, dalla mancanza di sensibilità per quel momento che stavo attraversando. 
Quel giorno dopo 6 anni ho conosciuto davvero quella persona che era assolutamente uguale alla sua famiglia.
Il suo volto era un volto di una persona a me estranea, aveva un sorriso di fondo di presunzione e menefreghismo, lo stesso che vedevo nei volti della sorella e della madre.

L’anno in cui io mi dimenavo tra lavoro, studio e ospedale per accudire mia madre, lui si divertiva con la sua collega.

La sera a casa era silenzioso e sempre con il telefono in mano che chiaramente non poteva essere toccato.
Ho svuotato casa e con profondo dolore sono tornata a vivere con mio fratello che è stata la mia roccia, e ringrazio il cielo di averlo.
Ho trascorso intere giornate a capire quale fosse l’insegnamento per me da questo duro anno.
Si era concluso un ciclo della mia vita, forse perché ero pronta a qualcosa di più bello e di più intenso, dove la superficilità non regnasse sovrana.
O forse mia madre, da lassù mi ha salvata da una vita che non meritavo.
Sento di avere una guida, fortemente presente al mio fianco ed è fantastico istaurare un rapporto così intimo con chi ci parla tramite un cinguettio di un uccello, un’onda del mare, un paesaggio che toglie il fiato o un sole che riscalda ogni singola cellula.
Bhe, oggi dico a voi donne.. ricordate… nulla accade per caso… ogni cosa ha un insegnamento per noi… coglietelo…
io l’ho colto e sono tornata a sorridere.

016: un anno che mi ha segnato profondamente..

Valentina
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