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Il maschio e la regola del cinque

Sono sicuro che tutte voi lettrici di queste righe avrete detto almeno una volta nella vostra vita (una sola volta se siete state tremendamente fortunate) che noi maschi non vi capiamo. Il punto è che questo è vero. Noi maschi non siamo geneticamente programmati per capirvi. Per la vostra serenità, voi donne dovreste “semplicemente” accettare questa evidenza della natura.
Umilmente proverò ad aiutarvi a trovare un po’ di serenità esponendovi la mia teoria del “cinque”.
Il maschio (non solo quello “medio”) risponde a cinque bisogni primari: pappa, sesso, caccia, calcio (se si vuole si può parlare di “sport” in generale, parola che sempre di cinque lettere è formata). Cinque parole di cinque lettere come le cinque dita di una mano.
Ora, pensando alla mano, sarebbe troppo facile cadere nella trappola della contrapposizione tra onanismo fisico maschile e psicologico femminile, quindi torno, più o meno seriamente, a parlare di genetica.
A osservali senza pregiudizi femminili i cinque bisogni sopraelencati reggono questa nostra minuscola parte di universo perché hanno a che fare con la sopravvivenza (pappa e caccia), la continuazione della specie (sesso), la socializzazione (sport).
Nell’assolvere questi gravosi compiti capirete se ogni tanto al maschio possa sfuggire qualcosa come un anniversario, un taglio di capelli nuovo, quel pizzico di romanticismo di base, etc, etc…

Avrete sicuramente notato che ho tralasciato di parlare della mamma ma di questo e a vostro buon cuore avremo modo di parlare molto presto.

di Francesco Stella

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1 Commento

Il Principe Azzurro non è una favola, ma una farsa: ecco perché 6 Gennaio 2018 - 18:52

[…] inferiore. Non inferiore a loro, ma inferiore al Mito che si sono costruite nella loro testa. Che non le capisce. I rutti, il gonfiore nella pancia che provoca qualche peto di troppo, il calcio in tv almeno due […]

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