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Dire di NO, aiuta i figli a crescere

di Loredana Petrone

Saper dire ‘No’ è una competenza indispensabile per educare, ma non semplicissima da praticare, saper dire “No” significa sia saper affrontare il “conflitto” sottostante alla negazione che riuscire a sostenere il “divieto” e non sempre è facile da praticare, a volte come genitori si preferisce la strada più comoda: il non discutere.

 

Discutere o non discutere questo è il problema?

E’ fondamentale da un punto di vista educativo, invece, saper dire di No, anche se significa affrontare il conflitto. Perché sono proprio i No, cioè i limiti e le regole, gli elementi che aiutano a crescere e a diventare autonomi. I bambini hanno bisogno di un adulto in grado di contenerli e di dare loro dei confini quando non ce la fanno da soli, che sono importantissimi perché danno loro  “sicurezza”, per cui saper dire “No” è un percorso obbligato per far crescere figli sani.

L’adulto non riesce sempre a svolgere questa funzione contenitiva,  sia perché teme di essere troppo severo  che per timore di turbare l’equilibrio del proprio figlio, lo accontenta in tutte le  richieste anche quando non è necessario.

Pronunciare il “No” da parte di chi si prende cura dei bambini è, invece, una responsabilità che va assunta. Se il bambino durante la crescita viene lasciato in balia di se stesso e dei suoi desideri e non incontra mai un ostacolo da parte dell’adulto, è portato a credere di poter fare tutto ciò che desidera, è, invece, compito del genitore arginare questa idea e trasmettere al figlio il principio incontestabile che nella vita ci sono limiti da rispettare e rinunce da accettare.

Saper dire ‘No’ all’ultimo modello di cellulare o all’ennesimo oggetto tecnologico appena uscito sul mercato, pone il figlio di fronte ad un’esperienza di limitazione molto positiva perché frena, appunto, la tendenza a credere che “Si può avere tutto ciò che piace” e fa diminuire la richiesta continua di oggetti non indispensabili e spesso non educativi. Oppure dire ‘No’ all’acquisto “immediato” di un giocattolo e rimandarlo, eventualmente, ad un evento ben preciso come il compleanno o il Natale, educa il bambino all’attesa, all’aspettare e quindi a saper sopportare quelle piccole frustrazioni che sono evolutive e creano le basi della vita sociale.

La capacità di dire No, è  essenziale. Il genitore “consapevole” del suo ruolo deve imparare ad accettare la fatica del conflitto, della coerenza e della fermezza e saper prendere decisioni anche emotivamente difficili.

Altro elemento imprescindibile nel dire “No” è la coesione nel sostenere il divieto, perché anche la migliore decisione rischia di essere vanificata se non viene condivisa dalla coppia educativa.

 

Perché è importante  porre dei limiti ai propri figli?

Dire No fa sentire protetti: se il bambino con capricci, scenate e altri “effetti speciali”, alla fine ha la meglio, si convincerà di essere il più forte e, di conseguenza, di avere genitori deboli: un’equazione che lo mette in costante stato di allarme. Non bisogna cedere o perdere le staffe sono le prove che di mamma e papà ci si può fidare!

Dire No serve a ridurre l’ansia: È importante che i genitori sappiano concedere libertà e spazio, ma allo stesso tempo fissando in modo preciso i limiti che non vanno superati. Se questi spazi sono troppo ampi il bambino non sapendo cosa scegliere pretende di avere o fare tutto, occorre invece limitarli.

Dire “no” è un segno di interesse: Anche se i bambini cercano di aggirare le regole e reagiscono con irruenza ai divieti, interpretano la mancanza di “no” come un segno di indifferenza e disinteresse nei loro confronti.

 

Come dire “No”?

Occorre essere convinti che il proprio no è giusto – Se si è il primo a dubitarne, se ci si sente forzati a dirlo, si trasmette al bambino la propria incertezza, confondendolo.

Non giustificarsi: un no necessario non richiede scuse. Se si dà la sensazione di sentirsi in colpa, il proprio figlio ne saprà approfittare.

Non spiegare troppo, occorre motivare il proprio no quando non è coerente con lo stile educativo solito o riguarda una situazione mai affrontata prima.

Le eccezioni sono eccezioni; se per diversi motivi oggi il no diventa un sì, occorre ribadire l’eccezionalità della situazione. I bambini sono maestri nel trasformare un permesso speciale in un diritto acquisito!

 

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