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Primo appuntamento: ecco quali film non vedere mai

di Pier Paolo Mocci

Se dovete conquistare una donna, come primo appuntamento non portatela a vedere un film di Ozpetek. È una delle regole basilari dei primi incontri, di quelli decisivi per poi approfondire la conoscenza. Ma andiamo con ordine. Conoscenza, Lui e Lei, primi approcci. Tutto difficilissimo. Non è vero che basta essere naturali: tutto è soppesato, dall’aria che respiri alle cose che dici, agli interessi che non hai ma che millanti di avere. La svanghi in qualche modo e ci esci. E ti ha detto bene. Un classico è il cinema, risolve molte serate, apparentemente. La conoscenza della settima arte ha un ruolo fondamentale rispetto alla conoscenza delle donne. Con una differenza: le donne non le conoscerai mai abbastanza.

La scelta del film è fondamentale, costituirà indirettamente l’opinione che uno può farsi dell’altro. Assolutamente si, un 30%. La scelta di un film vale tanto quanto se la porti a mangiare dal cinese, pizza, giapponese o l’osteria chic a Monti. Una volta per fare il figo ho portato una persona a vedere un film canadese dove non succedeva niente per tutto il film: neve, uno scrittore in crisi, lei che lo mollò, due palle. Lo sapete che la tipa con cui uscivo non mi ha voluto più rivedere? Avrò fatto anche altri errori, ma la scelta di quel titolo ha influito eccome.

Se conosci una persona da poco il “cinemino” come primo appuntamento è quasi una tappa obbligata ma, attenzione, può essere un’arma impropria. Io, nel dubbio, rischio: la vita va vissuta anche con una certa sfrontatezza, e allora cinemino sia! Prima accortezza, no multiplex, meglio sala di quartiere, di quelle un po’ sfigate ma curate e carine, tipo il Farnese a Campo de’ Fiori per chi sta a Roma o il Mexico a Milano, insomma una sala con una sua storia. È un primo segnale: qualità rispetto alla quantità.

Altra fondamentale accortezza per il primo appuntamento: spettacolo delle 20.30 tutta la vita.  Vi fate un aperitivo prima (un paio di bicchieri) e una cosetta dopo, che non è una cena vista l’ora ma è appunto una cosetta da smangiucchiare, con altri due bicchieri. Così hai abbastanza apparecchiato la situazione. Ovvio che te la giochi, ma in casa, con i favori del pronostico: la senti quasi per un momento la Curva che fa il tifo per te, basta tenere palla e fraseggiare, alla prima uscita un pareggio con goal va anche bene. Anche perché hai di fronte la Juve non l’Empoli. Ma torniamo al cinema. La scelta del film. Evita come la peste i cinepanettoni o demenziali tipo “Soliti Idioti” o Rovazzi (di prossima uscita). Evita purtroppo anche Checco Zalone. Nulla contro Checco, a me fa ridere. Ma non la conosci, non puoi rischiare. Non al primo appuntamento. Se è snob dentro hai perso. Devi andare sul velluto. Alla fine dell’articolo ti dirò il ventaglio di alternative, ma ora ti dirò cosa evitare come la peste: un film di Ferzan Ozpetek! Che a casa, on demand o sulla smart-tv con la compagna abituale posso anche vedere e apprezzare. Ma con una sconosciuta no! Mai.

Primo appuntamento

Isabella Ferrari in “Un giorno perfetto”

Nei film di Ozpetek quelli che hanno i problemi sono gli eterosessuali. I gay sono felici, integrati, ricchi, di Sinistra, stanno per cambiare il mondo da un momento all’altro. Cucinano da Dio, mangiano come cloache le 36 portate che ci sono a tavola e non ingrassano mai. Gli eterosessuali sono dei casi disperati: donne che scappano, tradiscono (“La finestra di fronte”), malmenate come Isabella Ferrari dallo psicopatico Valerio Mastandrea in “Un giorno perfetto”. Se lei ti chiede con enfasi e leggerezza: “Andiamo a vedere l’ultimo di Ozpetek, ne ho sentito parlare bene…”. Tu cambia subito espressione, e con il piglio di chi ha appena salvato una mandria di bisonti, scendendo da cavallo con la tua Marlboro in mano hai solo una risposta da darle: “L’ho già visto. Niente di che”, con viso di chi conosce la vita e le sue molteplici sfaccettature. Lei penserà: figo questo che si è già visto l’ultimo film di Ozpetek. E portala a vedere Woody Allen, una commedia francese con Omar Sy (quello di “Quasi Amici”) o l’ultimo di Verdone. E, come direbbero a Roma, daje tutta!

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