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Il ballo: una medicina per il corpo e la psiche

di Maria Fabia Simone

Alzi la mano chi non si è mai iscritto, almeno una volta nella propria vita, a una delle tante palestre della propria città, armato di nuove mise sportive e di tante buone intenzioni. Una sfida alla pigrizia e ai rotolini di ciccia, acerrimi nemici del micro costume tanto agognato nella stagione estiva e principali ispiratori della lista dei propositi impossibili. Ma non quella di Capodanno, stilata dopo le abbuffate natalizie: no, quella elaborata sotto il sole cocente delle ferie d’agosto.

E alzi la mano chi non ha mai abbandonato la stessa tessera d’iscrizione nel borsone avuto in omaggio nel momento in cui ha varcato, sorridente ed entusiasta, l’ingresso del fortunato centro sportivo di turno, sfidando lo sguardo attento di istruttori e receptionist, ovviamente tutti testimonial ufficiali del marchio “100% muscoli”.

La stessa sacca che, magari, ci si è trascinati nell’inverno precedente – e in quello ancora prima, e prima ancora -, carica di acqua, sali minerali e asciugamani, convinti di andare incontro all’allenamento per la maratona di New York. E invece , alla fine, l’unica cosa a cui siamo andati incontro è  stata una resa repentina dopo un mese di sudate e di soldi buttati via, insieme ai nostri sogni di sfoggiare un fisico da divinità greche.

Ogni volta infatti la pigrizia s’impossessa di noi in maniera ciclica e  sotto le spoglie di alibi meteorologici – piove, fa troppo freddo, c’è la nebbia –, o veri e presunti malesseri fisici – il ciclo, la stanchezza, il mal di pancia, il mal di schiena –, con  i mesi che si susseguono, insieme alle battute sarcastiche del proprio partner che borbotta la solita frase: “Io le donne non le capisco, partono in quarta, convinte di diventare le regine del fitness e dopo una settimana già si arrendono”!.

Ecco, è stata proprio la prospettiva del brontolio del mio partner che quest’anno mi ha spinta a cambiare rotta e a ripromettermi di dedicarmi a un’attività sportiva in linea non solo con la mia volontà di tenermi in forma, ma anche con il desiderio di avere una valvola di sfogo dello stress e dei miei pensieri negativi. Insomma, un hobby capace di sprigionare una carica talmente potente da farmi abbandonare la poltrona di casa mia per fiondarmi, in pieno stile Rocky Balboa, in un centro sportivo.

Dopo varie riflessioni, sono così inciampata in una passione che da tempo mi corteggiava: il ballo.

Ammettiamolo: in solitudine tutti noi ci abbandoniamo a piroette e movenze sensuali davanti a uno specchio o a un video musicale. E in quel momento le sensazioni che proviamo – di liberazione, di sollievo e di leggerezza- sono innegabili. Ballare significa seguire i propri movimenti, ascoltare il ritmo e concentrarsi esclusivamente su noi stessi. È un dedicarsi completamente a quella complessa macchina che è il nostro corpo, mettendolo allo stesso tempo in contatto con la nostra emotività.

Il ballo infatti non riattiva e modella semplicemente la muscolatura, assicurando una buona forma fisica, ma è un incontro innanzitutto con la parte più intima di noi stessi, soprattutto con quelle che più fatichiamo a sviscerare ed esternare. E quando questo confronto con noi stessi avviene anche con “l’altro”,  l’ascolto si estende a un altro individuo, a un altro corpo, ad altre emozioni.  Perché a quel punto, a contare non sono più solo i nostri passi, le nostre torsioni, i nostri ritmi, ma è necessario tenere in considerazione altri passi, altri movimenti, altri ritmi. Danzare diventa un’unione di sensazioni, nostre e altrui,  di condivisione e di rispetto di esigenze e individualità diverse dalle nostre.

Mentre si balla si è costretti a rivolgere lo sguardo verso chi ci è di fronte e ad abbandonarsi all’altro con una fiducia tale da lasciarsi guidare verso movimenti che sono spesso uno strumento di seduzione.

Che siate single o in coppia non importa, e non importa nemmeno la vostra età, quindi non trinceratevi dietro false scuse: il ballo è una strada da percorrere liberi da paure, ossessioni e limiti che spesso ci si autoimpone. È un modo diverso di parlare a noi stessi e agli altri, ciò che implica aprirsi a nuove conoscenze e, perché no, anche a nuove storie d’amore.

La scienza stessa è una sostenitrice del ballo. Infatti numerosi studi ne evidenziano gli effetti benefici non solo sul nostro fisico, ma anche sulla nostra psiche, in virtù della sua capacità di produrre dopamina e serotonina, due sostanze che liberano il cervello dallo stress e generano una sensazione di felicità.

 

 

E non è tutto: praticare costantemente il ballo rallenterebbe il decadimento della sostanza bianca del cervello, quella che regola proprio le funzioni intellettive e del movimento.

L’elisir della giovinezza non l’hanno ancora inventato, ma danzare è un’ottima fonte di benessere per il nostro corpo e la nostra mente. Quest’anno infilate un paio di scarpe da ballo nel vostro borsone della palestra e cercate il tipo di corso che meglio esprima voi stessi, il vostro umore e la vostra personalità.

È il momento di lasciare sul divano di casa, oltre alla tuta da ginnastica, lo stress, il malumore e il borbottio dei nostri partner.

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