Home Salute e benessere Anoressia, scoperta la radice genetica dei disturbi alimentari

Anoressia, scoperta la radice genetica dei disturbi alimentari

di Marina Baldi

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono il male del secolo. Sono in aumento costante e progressivo sia nella forma di anoressiabulimia, di cui l’ABA,l’Associazione Bulimia Anoressia Obesità (rapporto 2014) stima che sia affetto il 5% della popolazione, sia nella forma di obesità, di cui è affetto il 7% della popolazione.
Il problema è fortemente sottostimato perché solo una minima parte di persone affette da disturbi del comportamento alimentare si rivolge ad un centro specializzato e quindi sfugge al controllo e alle statistiche.
Si considera questo disturbo in modo superficiale, con approccio spesso poco competente che colpevolizza le persone affette, come se si trattasse di cattiva volontà dal punto di vista di regolazione dell’alimentazione. Invece è un problema drammatico che concerne soprattutto la psiche, i sentimenti, le relazioni con gli altri e con se stessi.

Il Rapporto ABA del 2014 indica che tra il momento in cui il disturbo insorge e il momento di inizio di una cura passano in media 9 anni, un tempo troppo lungo per evitare che si creino danni indelebili sia sulla salute che sulla mente di una persona.
Oggi un aiuto arriva proprio dalla scienza e, come spesso avviene nei nostri tempi, dalla genetica: un gruppo internazionale di scienziati, di cui fa parte anche il Dipartimento di Psicologia generale dell’Università di Padova, ha recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista American Journal of Psychiatry il risultato di una ricerca molto complessa che ha studiato 3495 persone affette da anoressia nervosa ed un gruppo di controllo di 10982 persona normali. A questi soggetti è stato fatto uno studio completo del genoma umano che ha evidenziato una variante, a carico del cromosoma 12, che sembrerebbe essere associata all’insorgenza della malattia, con rilevanza statisticamente significativa.
Questo tratto variante del cromosoma 12 sembrerebbe inoltre correlata anche con altre malattie psichiatriche, quali schizofrenia, depressione, disturbo bipolare, ma anche con malattie metaboliche ed immunitarie.
Si riconferma e si rafforza l’evidenza che aspetti psicologici e metabolismo siano strettamente correlati e che tale correlazione abbia una base di predisposizione genetica.
Queste scoperte, che sono ormai sempre più frequenti per le nuove tecnologie analitiche del DNA, sono di fondamentale importanza per studiare la causa delle patologie e per trovare una via di prevenzione e cura.

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1 Commento

Viviana Alessia 16 Luglio 2017 - 16:12

Era abbastanza ovvio anche prima che una malattia così inafferabile, resiliente, complessa e vasta come l’ anoressia doveva avere una componente ereditaria. Certo è meglio la dimostrazione scientifica che pare darci questa enorme ricerca internazionale. Chi restringe l’ alimentazione senza una causa plausibile, si auspica venga messo subito sotto controllo medicale specifico e competente, entri subito in contatto con gli ambulatori specialistici dedicati. Se non basta, non deve mancare la casa di cura ben attrezzata di competenze mediche, dietologiche, psicoterapiche ché corpo, psiche, mente sono tutti aspetti da curare intensivamente e senza perder tempo. Queste persone cosi’ tanto malate sono state invece via via considerate da tutti viziate, capricciose, ricattatrici, manipolatrici, isteriche, frutto di educazione genitoriale sbagliata, persone che riversavano contro sé stesse capacità genitoriali errate. Spero che la ricerca metta fine ad un vergognoso atteggiamento contro questi malati e contro le loro famiglie, famiglie generalmente normali che fanno ciò che le normali famiglie fanno per i loro figli. Togliendo di mezzo questo gravissimo pregiudizio si farà finalmente in modo che una madre o un padre la smettano di sentirsi stigmatizzati, inadeguati, sbagliati, disperati arrivando all’ esasperazione e al desiderio di sparire con la loro infelice creatura che nessuno li aiuta a comprendere. Chiarita la natura genetica della malattia più straziante che tormenta l’ umanità, vorrò proprio ben vedere se si continuerà a dire che la clinica per i DCA in questa provincia non serve, in quella regione non è necessaria, qua non ne abbiamo bisogno, là sarebbe inutile! E vorrò vedere bene se la gente saprà far valere i suoi diritti, considerato che l’ anoressia è mortale, non è un intestardimento di ragazzi viziati, non è una culpa in educando dei genitori. È una gravissima malattia e basta ed è ora passata che tutti gli ospedali della repubblica siano forniti dei reparti ad hoc, come lo sono per i tumori, la cardiologia, la medicina interna, l’ ortopedia, la dermatologia ecc… E troverei tragicomico che si vengano ancora a tirar fuori gli spdc che sapranno far fronte ad emergenze di altre malattie, ma non sono in grado di parlare la lingua che serve ai malati di anoressia che impongono sempre luoghi di cura specificamente dedicati e capacità mediche multidisciplinari. La ricerca mi sembra stia facendo la sua brava parte. Ora tocca muoversi a tutta la società, se vuol definirsi civile!

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