Home Lei e lui “La cultura dello stupro”: cerchiamo di capire cos’è.

“La cultura dello stupro”: cerchiamo di capire cos’è.

Ne abbiamo sentito parlare in questi giorni per il video di Beppe Grillo in difesa di suo figlio indagato per stupro. Anche noi di Io le donne non le capisco vogliamo fare chiarezza partendo dall’assunto che ciò non significa che non tutti gli uomini sono stupratori ( e per fortuna…)

A seguito della pubblicazione del video in cui Beppe Grillo difende il figlio a spada tratta, un ragazzo di 20 anni indagato per stupro di gruppo insieme ad altre persone ai danni di una loro coetanea, in molti hanno attribuito il suo comportamento a quello che viene definito “cultura dello stupro”. Ma che significato ha la rape culture? Di fatto è quando viene colpevolizzata la vittima, dove non esiste un consenso fra adulti, ma questo non viene riconosciuto. E in Italia c’è il brutto vizio di pensare che se non dici NO, vuol dire che implicitamente stai dicendo SI. Questo modo di pensare tende a minimizzare e a normalizzare atti sessuali non consensuali, in cui sono incoraggiati anche gli atteggiamenti che giustificano e sostengono la violenza, molto spesso mettendo in dubbio la credibilità della vittima.

La cultura dello stupro non riguarda solo alla violenza sessuale, ma a tutta una serie di pratiche come il linguaggio misogino, l’oggettivizzazione del corpo delle donne, la colpevolizzazione della vittima, spostando su di lei la responsabilità o la cosiddetta “colpa” di ciò che le è accaduto. Per capire meglio, ci sono tutta una serie di espressioni che la riassumono perfettamente: “se l’è cercata”, oppure “era mezza nuda”, “non è stata abbastanza attenta” o “perché non hai denunciato subito” ( eh, chiediamocelo perché non denunciamo subito) oppure quanto era ubriaca o fosse sensuale e “troppo” attraente.

Concetti che non appartengono solo ai commenti o nel contesto sociale, ma grande responsabilità c’è anche da parte dei media e soprattutto dei tribunali.

E’ un processo in cui ci si aspetta non solo di vivere espiando una colpa, ma anche nella paura costante di subire violenza e non ricevere credibilità e protezione da parte delle persone che ci circondano o dalle istituzioni.

Fateci sapere cosa ne pensate!

Continua a seguirci:

Scrivi un commento

Articoli che ti potrebbero interessare