Quando si potrà tornare a incontrarsi? E in che modo torneranno ad incontrare quelli che non hanno un rapporto stabile? È sufficiente accontentarsi solo dei rapporti digitali?
È questo il tema su cui ci siamo interrogati questa settimana sulla nostra pagina Facebook di Io le donne non le capisco, ed è ciò di cui abbiamo discusso insieme a Lucrezia Lante della Rovere, Danilo De Santis e Laura Rossi.
Lucrezia Lante della Rovere ci racconta che essendo single in questo periodo di chiusura forzata “ora inizio a scalpitare, è faticoso però cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno. Faccio una vita da single ma le mie due figlie mi hanno fatto diventare nonna di 3 nipoti”.
Quello che manca in questo momento è l’abbraccio con le persone, “il corpo istintivamente va verso l’altra persona – continua Lucrezia – e c’è frustrazione nel dover mantenere le distanze. Spesso mi fermo a riflettere e ho paura di abituarmi a questa distanza”.
“All’inizio avevo paura di stare da sola, poi ho vissuto per tanti anni con degli amici e da li ho scoperto il mio saper stare da sola, un’altra dimensione, sono stata accompagnata da un’altra cosa che non fosse l’innamoramento. Questi amici mi hanno accompagnato in un luogo che è quello dell’autonomia e dell’indipendenza e mi ha fatto scoprire un’altra me. Io sto bene da sola” conclude Lucrezia.
Laura Rossi, executive coach, ci rivela che le “strategie fondamentali per resistere a questa situazione forzata è capire cosa ci fa stare bene a livello individuale. Il dichiarare apertamente le proprie esigenze ci tira fuori dal mondo delle aspettative non rispettate. Per stare bene in coppia bisogna da una parte avere la capacità di affermare le proprie esigenze, ma dall’altra dobbiamo imparare a comprendere anche le esigenze dell’altra persona. In questo periodo di lockdown è fondamentale avere una routine quotidiana che ci serve per stare bene, per stare bene in coppia l’individuo deve stare bene e in equilibrio con sé stesso”.