Home Lei e luiCoppia e Famiglia Più carta e meno digitale: sui banchi di scuola la Svezia fa dietrofront!

Più carta e meno digitale: sui banchi di scuola la Svezia fa dietrofront!

Il ministro dell'Istruzione Lotta Edholm vuole studenti con meno dispositivi digitali, più libri e il ritorno alla scrittura a mano, mentre insegnanti ed esperti discutono pro e contro

di Chiara Villa

Si è tornati a scuola già da un mese ma fa ancora notizia la rivoluzione che sta avvenendo in Svezia che sta mettendo in discussione, da parte del governo del paese scandinavo, l’uso di tablet e tecnologie varie durante le lezioni.

Il tema è diverso, rispetto a ciò che sta accadendo in Olanda, la quale ha detto NO  all’uso degli smartphone a scuola. Sulla scia del ministro britannico dell’Istruzione Gavin Williamson, che ha deciso di vietare gli smartphone a tutti i ragazzi sotto i 18 anni non solo durante gli orari delle lezioni, ma anche nell’intervallo e a mensa, in una sorta di techno-detox che, secondo alcuni studi citati dal governo di Londra, equivarrebbe all’aggiunta di 5 giorni supplementari all’anno scolastico, anche il governo dei Paesi Bassi ha messo al bando telefoni cellulari, tablet e smartwatch. Nel tentativo di limitare il più possibile le distrazioni durante le lezioni. I dispositivi, da quest’anno, saranno consentiti solo se strettamente necessari, ad esempio durante le lezioni sulle competenze digitali.

Ed è proprio qui che la visione svedese diverge: la ministra per la scuola, Lotta Edholm, vuole un ritorno all’uso dei libri stampati e della scrittura a mano, un ritorno alla tradizione (o al passato?).

Questo ritorno al passato è la risposta di politici ed esperti che si chiedevano se l’approccio digitalizzato della Svezia all’istruzione, inclusa l’introduzione dei tablet negli asili nido, avesse portato a un declino delle competenze di base. Edholm è stata una dei maggiori critici dell’abbraccio totale della tecnologia, la quale seppur liberale ha una visione più conservatrice  dell’insegnamento è in qualche modo conservatrice, ma in modo interessante visto che ovunque l’uso della tecnologia, in parte a svantaggio della cara, vecchia carta stampata, è un dato di fatto di rado messo in discussione.

“Gli studenti svedesi hanno bisogno di più libri di testo”, ha detto Edholm lo scorso marzo “I libri fisici sono importanti per l’apprendimento degli studenti.”  decidendo di eliminare completamente l’apprendimento digitale per i bambini sotto i sei anni, come ha spiegato il ministero all’Associated Press. Sebbene gli studenti svedesi abbiano un punteggio superiore alla media europea per quanto riguarda la capacità di lettura, il Progress in International Reading Literacy Study (PIRLS), ha evidenziato un calo di queste capacità tra i bambini svedesi tra il 2016 e il 2021. Anche se le ragioni di questo calo delle prestazioni potrebbe essere attribuito sia alla pandemia che all’arrivo di nuovi migranti. Resta il fatto che alcuni esperti sostengono che un uso eccessivo dei device durante le lezioni scolastiche potrebbe far sì che i giovani rimangano indietro nelle materie fondamentali, o almeno così sostengono alcuni degli esperti di istruzione interpellati sulla faccenda. Infatti, il Karolinska Institute svedese, una scuola di medicina molto rispettata focalizzata sulla ricerca, in una dichiarazione di agosto sulla strategia nazionale di digitalizzazione dell’istruzione ha scritto che “esistono prove scientifiche evidenti del fatto che gli strumenti digitali compromettono anziché migliorare l’apprendimento degli studenti“. “Crediamo che l’apprendimento dovrebbe tornare ad acquisire conoscenze attraverso libri di testo stampati e competenze degli insegnanti, piuttosto che da fonti digitali liberamente disponibili di cui non è stata controllata l’accuratezza”.

Di contro c’è la posizione opposta dell’UNESCO che in un report ha lanciato un “appello urgente per un uso appropriato della tecnologia nell’istruzione”. Il rapporto esorta i paesi ad accelerare le connessioni Internet nelle scuole, ma allo stesso tempo avverte che la tecnologia nel campo dell’istruzione dovrebbe essere implementata in modo tale da non sostituire mai quella in presenza, condotta dagli insegnanti, e questo anche per sostenere l’obiettivo condiviso di un’istruzione di qualità per tutti, e non solo per chi ha i mezzi economici per potersi dotare anche a casa di tablet e computer. L’istruzione online è un argomento molto dibattuto in tutta Europa e in generale in Occidente.

E voi da che parte state?

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