Ci diverte davvero tanto coinvolgere gli spettatori nei nostri spettacoli, qualcuno ama definirli interattivi. Sarà che a noi importa davvero poco alzare quel divisorio che rende gli attori degli onanisti dell’interpretazione. Pensiamo sempre più al teatro come lo si intendeva prima che i salotti borghesi lo contaminassero di psicologismi astrusi e salottieri, ci piace molto più l’idea del rituale collettivo anche raccontando storie sentimentali come in questa commedia.
Infatti, , Rebecca, la ex moglie si fa beffe del romanticismo e mette l’amore consapevole al centro della vicenda. “Ma consapevole in che senso?” ci chiederete. Nel senso che, senza volerlo ridurre a mercificazione, l’amore stesso è sempre da intendersi come una sorta di partita di giro, “io ti amo in quanto tu gratifichi alcuni miei bisogni”. E che importa se questi bisogni sono più materiali che eterei? L’essenziale è stare in equilibrio.
E così nasce un meccanismo di teatro comico coinvolgente, ironico, feroce e divertente.
E se qualcuno dovesse pensare al titolo come un ammiccamento ad un famoso film sarebbe fuori strada. Rebecca, la ex moglie è una storia d’amore all’italiana che mette a confronto, ma non in contrapposizione, soldi, amore, differenze generazionali, satira sociale, tutti elementi che, se mixati, danno vita ad uno spettacolo sferzante e pieno di sorprese, una commedia che rende gli attori più umani e decisamente più direttamente in comunicazione col pubblico convenuto che vuole divertirsi con intelligenza. Insieme a noi. Vogliamo provarci?
Geppi di Stadio
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