Quella tra due uomini credo si possa riassumere – senza scomodare psicologi, psichiatri e sociologi – come il celato rapporto d’amore tra due persone con una lontana o lontanissima latenza omosessuale. Mi pare sia un sentimento così forte e spontaneo, il più delle volte immediato e subito profondo, che sfiori appunto – in modo del tutto recondito e subconscio – un movente omosessuale.
La maggior parte di noi non lo ammetterà mai, ma io a questa attrazione tra il genere maschile e questa complicità che scatta immediatamente alla prima partita di calcetto ci ho fatto caso. E mi sono chiesto: se quel lui fosse stato una donna, ci sarebbe risultato solo simpatico, gentile, interessante, bello, generoso, cortese… o avrebbe acceso in noi altro? Se quel ragazzo che, con lo sguardo, non smetteva di cercare te per spiegarti della fatturazione elettronica o con il quale hai condiviso un piacevolissimo pasto frugale fosse stato una donna, non avresti fatto di tutto per bloccarla in ascensore rievocando le scene più hard della storia del cinema? Un desiderio carnale di sessualità divide ciò che è puro, l’amicizia, tra ciò che va altrove. Che non può considerarsi impuro, per l’amor di Dio, ma che prelude a ben altro.
Se si esclude la sfera intima e appunto sessuale, i rapporti di amicizia tra uomini sfiorano la perfezione. Talmente incontaminati e veri da dover scomodare la parola amore. Sono, a volte, anche causa di litigi con rispettive mogli o fidanzate. A chi non è capitato, magari in età giovanile, di ritrovarsi a decidere se uscire con la propria fidanzatina o con l’amico del cuore? La scelta, quando ricadeva su quest’ultimo scatenava le gelosie di lei che, spesso, faticava a farsene una ragione. Perché due uomini insieme sono fratelli, amici, cugini di primo grado, compagni di merende, di spogliatoio, di camera e di camerata (quando c’era la leva obbligatoria). Due uomini si conoscono ad una pizzata di classe per accompagnare i figli, si lasciano i rispettivi cellulari e cominciano subito a messaggiarsi: calcio, politica, lavoro, magari anche qualche commentaccio sboccato su Diletta Leotta. Ma, se scatta, parte subito quel rapporto di immediata affinità totale e disinteressato, senza fini di lucro, che tra uomo e donna non potrà mai esserci se non attraverso il passaggio inevitabile con la sessualità.
Ecco il centro, a mio avviso, tra due uomini è l’impedimento fisico del rapporto sessuale, “impedimento” dettato unicamente da gusti sessuali etero e da una barriera invisibile ma presente. Che ne decreta una libertà di manovra inaudita, totale, da amore vero (e quindi omosessuale). Un’amicizia senza ostacoli e senza paletti che consente ai due di sviluppare tutto il resto, senza confini, con grandissimo slancio emotivo, cazzeggio e fortissima complicità.
È esattamente il motivo per cui un uomo e una donna non potranno mai raggiungere certe vette di “amicizia vera”: la loro è invece effimera e di facciata, sicuramente basata su valori reali e leali, ma nata con presupposti che l’hanno comunque parzialmente condizionata indirizzandola altrove. Uno dei due è il compagno o la compagna di un amico oppure uno dei due è brutto o senza una particolare carica sensuale (con l’altro o l’altra che comunque si mostrerà più coinvolto). Possiamo convenire sul fatto che se due etero single si incontrano, si piacciono, ridono e scherzano, non c’è motivo per il quale non finiscano a letto (o sul divano). E da lì cambia tutto, quella non è più amicizia, ma altro, perché niente sarà più spontaneo. Poi, forse, magari dopo mesi o anni, archiviata quell’esperienza, potrà nascere una lontana (e un po’ vera) amicizia tra uomo e donna. Ma uno dei due avrà un compagno e la cosa sarà destinata a durare il tempo di una chat, trafugata di nascosto sul divano in ora tarda mentre lei accanto farà finta di dormire. Proprio su quel divano dove, anni e anni prima, tutto stava per nascere fuorché l’amicizia.
E quella tra due donne? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere.
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non potrei essere più d’accordo