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Le corna? No, grazie!

di Raffaella De Gregorio

“Violazione della fedeltà coniugale”, questo è il significato della parola “adulterio”, possiamo chiamarlo con altro nome, tradimento, promiscuità, il significato non cambia. L’adulterio esiste ed esisterà sempre, basta pensare ad un matrimonio o una convivenza, di lunga data, in cui il desiderio si è lentamente, e malinconicamente, esaurito. I matrimoni finisco, si depauperano, c’è chi né prende atto e di comune accordo si separa, e chi invece piuttosto che separarsi accetta le cosiddette “corna” del partner. La monogamia non è uno dei valori principali su cui si fondano le relazioni amorose di oggi. I numeri lo dimostrano, secondo una ricerca presentata da Helen Fisher – ricercatrice della Rutgers University il 56% – degli uomini sposati e il 34% delle donne sposate dichiara di essere felice nella propria relazione nonostante il tradimento del partner.

Le corna non sono più la causa principale di separazione?

Che dire, esiste la coppia che chiude un occhio e sopravvive malgrado qualche scappatella, ci si perdona, il traditore o la traditrice che ritorna sui suoi passi rinuncia all’innamoramento per la tenerezza, il che suona piuttosto triste.

Il tradimento ha un valore diverso se riguarda un uomo o una donna, cioè, i maschi considerano l’infedeltà sessuale più angosciante dell’infedeltà emotiva, mentre per l’universo femminile è esattamente il contrario. Un uomo che tradisce, riesce a mantenere due o più rapporti senza mai lasciare la propria partner, mentre diversamente per la donna, se si innamora di un altro uomo, non ce ne è più per nessuno. Qualcuno ha detto che gli uomini traditi avrebbero potuto divorziare, ma non lo hanno fatto, perché essere infedeli non è considerato segno di una relazione che non funziona più, ma, al contrario, sarebbe segno di un rapporto troppo simbiotico, quindi effettivamente perfetto, questo per quanto riguarda i maschi, invece per quanto concerne la donna, ci chiediamo, perché spesso pur sapendo che il marito o compagno che sia la tradisce fa finta di nulla e accetta il suo ruolo di disertata? Ho cercato più volte di comprendere questo status ma non ho mai potuto condividerlo.

Accettare un tradimento significa non amare, significa essere deboli, ma ancor peggio non avere più rispetto per se stessi. Non nascondiamoci dietro un dito, si sa, nessuno nella vita può considerarsi esonerato da ciò, ma il ruolo della: “se sono cornuta non lo voglio sapere”, anche NO!

Sopportare che il proprio marito o compagno ci tradisca può nascondere qualcosa di subdolo, potrebbe trattarsi del cosiddetto “interesse” economico, morale o tutt’è due? Molte donne, e non pochi uomini, rinunciano a separarsi solo e unicamente per non abdicare al patrimonio finanziario o per non far parlare il parentato. Chiediamoci allora e riflettiamoci sopra, quanta ipocrisia esiste nei rapporti di coppia? Perché non scegliere la felicità e la sincerità al posto della slealtà? Esseri sinceri premia sempre, prima al proprio essere e poi a chi ci circonda, per cui donne attente prima di accettare un paio di corna, e se nella vostra relazione di coppia qualcosa non va non costa nulla chiedere al proprio partner di fermarsi a ragionare insieme, non servono accuse o urla assordanti, ma solo riflettere e prendere atto delle proprie responsabilità, magari poi ci si accorge che bastava solo confrontarsi per riportare il tutto al proprio posto o anche no, ma ciò che conterà è aver guardato in faccia la realtà.

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