In Italia la legge sul divorzio compie 50 anni: per questo vi chiediamo se per voi è stata una rivoluzione volta a permettere di rifarsi una vita oppure la percepite come una perdita di valori? È meglio resistere e non divorziare, oppure è più sano riacquistare la propria libertà? Credete nelle famiglie allargate?
È questo il tema su cui ci siamo interrogati questa settimana sulla nostra pagina Facebook di Io le donne non le capisco, ed è ciò di cui abbiamo discusso insieme a Nada Loffredi e Gian Ettore Gassani.
Per Nada Loffredi, sessuologa, scrittrice e una degli esperti del programma di grande successo Matrimonio a prima vista, “il programma non aiuta la statistica dei divorzi, abbiamo visto che la scienza non ha funzionato per l’amore, siamo alla quinta edizione e di queste 15 coppie che si sono formate durante tutte le stagioni solo due, allo stato attuale, stanno ancora insieme. Una coppia si è risposata con rito religioso. Se diamo retta ai dati relativi al programma non ci siamo. Ma in realtà lo scopo dell’esperimento consiste nell’osservare quei fenomeni che non fanno funzionare la coppia anche solo per 5 settimane. Questo spaccato è rappresentativo di quello che succede nelle coppie. Tutto questo successo del programma è dovuto a due motivi: la veridicità, l’edizione italiana è molto veritiera, questi ragazzi si trovano a vivere esperienze particolare e forti; l’altro motivo è l’aiuto degli esperti perché le relazioni sono alla base della vita degli esseri umani e c’è veramente la voglia di trovare l’anima gemella. La scelta del matrimonio al buio è dovuta al fatto che vogliamo mettere al primo posto quello che nella società moderna non c’è più: l’impegno.
Se non ci fosse una imposizione noi probabilmente ci comporteremo in maniera diversa. Può il matrimonio essere solo un’imposizione? Può il divorzio essere solo una via di fuga preventivata all’origine? Penso proprio di no. Penso che ci voglia una crescita personale, un conoscersi a fondo, anche per trovare l’anima gemella bisogna Conoscersi e sicuramente avere superato tutto quello che comporta essere ancora vincolato con la famiglia di origine. Sono queste le cose che non fanno funzionare le coppie. E qui scatta l’idea di disimpegnarsi facilmente, quindi l’accesso anche in maniera naïf a quello che invece è uno strumento e che dovrebbe rimanere tale. Ma non come impegno passivo perché qualcuno me lo impone o mi limita da questa prigionia, ma come impegno attivo di scegliersi ogni giorno e di rinnovare qualcosa all’interno della coppia. Questo è come la fedeltà, può essere una fedeltà data dal fatto che sono sposato come può essere una fedeltà che invece deriva da una scelta quotidiana del mio compagno.
Dal programma emerge una cosa che potrebbe sembrare atipica: gli uomini sono quelli che si impegnano di più. Su 15 uomini con cui abbiamo composto la coppia, solo due si sono rivelati particolarmente disimpegnati. Le donne sono più inclini a darsela a gambe alla prima frustrazione, non sento farfalle nello stomaco quindi non vado avanti, ci sono concetti che stanno cambiando, l’uomo di disimpegna nella misura in cui non sente che c’è un investimento vero anche da parte della donna”.
Nada è in libreria con “Le dimensioni non contano – dizionario Pop dei luoghi comuni sul sesso per lui e per lei”: “Le dimensioni dell’autostima contano tantissimo, soprattuto quella dell’autostima sessuale perché sicuramente un uomo che abbia il complesso di Pollicino è sicuramente stato un bambino che ha dovuto affrontare questo aspetto facendo molta fatica. Spesso e volentieri arriva all’età adulta molto provato da questa fatica e non sempre i risultati sono ottimi. Le dimensioni dal punto di vista fisico in realtà non contano davvero, ma nell’immaginario sia di una donna e ancor di più di un uomo, perché le dimensioni sono simbolo di virilità, di potenza e di forza, contano.La donna ha tutta una serie di complessi: ritiene che l’uomo pensi solo alle dimensioni, all’idea di essere anorgasmica solo perché non raggiunge il piacere solo attraverso la penetrazione, all’idea che il romanticismo non possa andare a braccetto con la sessualità. Anche la donna si porta dietro diversi stereotipi da superare”, conclude la Loffredi.
Gian Ettore Gassani, avvocato matrimonialista e presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani.
“Il divorzio è la più grande rivoluzione culturale del secolo scorso e quindi non può essere messa in discussione – afferma Gian Ettore -, io metterei in discussione le coppie che si sposano senza alcuna razionalità, i cosiddetti perplessi sposi. Questo è quello che mi preoccupa di più: i matrimoni mordi e fuggi. Ma il diritto al divorzio, il diritto a rifarsi una vita non è negoziabile, non possiamo pensare di tornare indietro a quando si era costretti a stare sotto lo stesso tetto in una sorte di lockdown perenne. Non dobbiamo dimenticare cosa è successo alle donne negli anni 60, questa legge è stata soprattutto per le donne, per la loro libertà, per non essere schiave di un uomo anche quando non c’era più l’amore. L’Italia su questo è arrivata in ritardo rispetto agli altri Paesi, abbiamo introdotto il divorzio con 150 anni di ritardo rispetto alla Francia. Abbiamo dovuto combattere per il divorzio breve, abbiamo creato una sorta di turismo divorsile per poter divorziare all’estero. Non credo che si possa mettere in discussione la legge sul divorzio perché c’è qualcuno che in maniera superficiale affronta il matrimonio e il divorzio. Quando ci sono le rivoluzioni ci sono dei prezzi da pagare ma non tornerei indietro per nessuna ragione al mondo”.
“Quante coppie si sono lasciate per motivi legati al sesso? Una buona parte, molte coppie non fanno più sesso o lo fanno come se fosse un compitino perché non c’è la cultura della sessuologia. Pochi si mettono in discussione, io spesso invito, soprattutto gli uomini che sono dei cialtroni da questo punto di vista perché sottovalutano la questione sessuale, ad andare dalla sessuologa perché si vergognano o perché non pensano che quello sia un problema. I matrimoni bianchi sono una statistica rilevante nelle separazioni. La fase della separazione spesso quando si fanno le domande sulla sfera sessuale le donne richiamano di aver avuto una vita sessuale insoddisfacente” conclude Gassani.