Home Le nostre rubricheIl diario di Sonia Avete mai avuto a che fare con chi ha una doppia faccia? Ne abbiamo parlato con Gabriella Golia e Federico Palmaroli, in arte Osho

Avete mai avuto a che fare con chi ha una doppia faccia? Ne abbiamo parlato con Gabriella Golia e Federico Palmaroli, in arte Osho

di Sonia D'Agostino

Avete mai avuto a che fare con chi ha una doppia faccia? Come avete reagito quando avete scoperto che qualcuno vi aveva pugnalato alle spalle? Come spiegate l’incoerenza di chi non ha il coraggio di dirvi cosa pensa davvero di voi? Pensate sia un comportamento dettato dall’invidia? 

È questo il tema su cui ci siamo interrogati questa settimana sulla nostra pagina Facebook di Io le donne non le capisco, ed è ciò di cui abbiamo discusso insieme a Gabriella Golia, Luciano Lembo e Federico Palmaroli, autore de “Le frasi di Osho”. 

I segnali di allarme per identificare le persone che hanno una doppia faccia: 

1- Valuta il tempo che quasta persona ti dedica: quando ha bisogno di te ti cerca in continuazione ma se sei tu a cercarlo è un assente perenne.

2- Stai attento a come parla delle altre persone. Questa è una modalità che riserva a tutti.

3- Dare valore a quello che ci dicono le nostre sensazioni, noi spesso a primo impatto abbiamo delle sensazioni ma spesso non ci rispettiamo.

4- Chi ha una doppia faccia è bugiardo, invidioso ed è sempre in competizione. Sono persone che hanno un senso inferiorità e di inadeguatezza e quindi mentono spesso. 

5- Valuta le reazione ai tuoi successi: chi parla male ti fa i complimenti a bocca serrata, è invidioso dei successi da te raggiunti. 

A Gabriella Golia, storico volto di Italia 1, non è mai capitato di incontrare un volta faccia “fortunatamente tra le mie amicizie non mi è accaduto, forse non mi è capitato perché detesto parlare male della gente e preferisco farlo in faccia e mi auguro che anche gli altri facciano lo stesso con me. Se parliamo di persone che non conosco sicuramente, invece, è subentrata l’invidia.

Professionalmente “sono felice di aver lasciato il segno, in quei momenti non me ne rendevo conto. Non mi piace essere ricordata solo per la Signorina Buonasera anche perché ho cercato di diversificare il più possibile il mio lavoro. Berlusconi l’ho conosciuto quando ancora non si sapeva chi fosse, infatti ero scettica, ma poi si è rivelato per la persona meravigliosa che è: generosissimo, geniale, basta vedere quello che ha fatto, simpaticissimo, un grande intrattenitore, era sempre presente sul campo. Il giorno che decisi di entrare in politica fu per noi di Mediaset una grande perdita, la mancanza si è sentita molto. Raimondo e Sandra erano esattamene come li vedeva il pubblico, persone eccezionali” conclude Gabriella Golia.

Dal primo dicembre sarà disponibile in tutte le librerie il libro di Federico Palmaroli “Vedi de fa poco ‘o spiritoso” il meglio e (il peggio) di un anno italiano edito da Rizzoli.

“Volevo che il titolo del libro fosse quasi una frase attribuibile a Conte e visto il periodo che tutti ce l’hanno con il governo è colui che paga il dazio di dover gestire una situazione difficile. Non mi sono messo a scrivere, il libro è composto da una serie di vignette che inizia dalla caduta del governo giallo-verde e termina ad ottobre 2020. Sono diventato il Paolini della situazione. Questo periodo è difficile per tutti, anche per la satira, è monotematico, se parli del tempo sei originale. Mi piace essere fulminante, il botta e risposta su Twitter mi ha permesso di sdrammatizzare i grandi temi che i politici affrontano sui social. I social hanno sicuramente abbassato il livello della politica. Politici permalosi? È molto più facile che si arrabbino i supporter dei politici che i politici stessi. Gentiloni resta per me il più divertente per il mio modo di fare satira visto che assume pose simpatiche” racconta Federico.

“Nel mio piccolo, quando hai successo e vieni da una piattaforma social che è disponibile a tutti, inevitabilmente ci sono tante persone invidiose che vorrebbero avere il tuo stesso successo. Sui social vedo persone che si costruiscono una realtà social che poi non risponde al vero” conclude Federico Palmaroli.

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