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Parenti serpenti… tra matrimoni e famiglie reali

di Prisca Civitenga

Ospiti: Roberta Torresan, Federica Ciufoli, Ilaria Grillini

Un sabato tutto al femminile, all’insegna del girl’s power, nel salotto di Io le donne non le capisco capitanato da Sonia D’Agostino, in studio, insieme alla conduttrice, la wedding planner Roberta Torresan, la giornalista esperta di famiglie reali Ilaria Grillini e la psicologa e grande amica Loredana Petrone, in collegamento l’irresistibile attrice e imitatrice Federica Cifola. Il tema è a dir poco “velenoso”: Parenti Serpenti. Prendiamo spunto dal celebre film di Mario Monicelli  per sottoporre alla nostra comunità social questa riflessione:

Parenti Serpenti. Diciamoci la verità, è tutto un trita e ritrita: “ma come ti sei fatta magra”, “hai tagliato i capelli”, “vedo che te la passi bene, beata te”. I familiari non ce li scegliamo e a volte con qualcuno capita che si creino forti incompatibilità…

 

 

Gli amici te li scegli, i parenti no, capita in tutte le famiglie, e ancor di più in quelle allargate, che ci siano parenti, cugini, cognati, suocere, sorelle della suocera, zie con cui proprio non si va d’accordo. Gelosie, paragoni, invidie, ipocrisie, opportunismo e meschinità escono allo scoperto soprattutto nei grandi festeggiamenti collettivi, come cenoni natalizi, battesimi, comunioni e la festa delle feste: il matrimonio. E’ quanto conferma Roberta Torresan, una delle più importanti wedding planner d’Italia, un’imprenditrice che ha fondato la prima scuola di wedding planner che propone un master di 2 anni. Dopo due anni di stop la ripartenza del settore è in grande stile: “questo lo definisco l’anno della follia”, esordisce Roberta Torresan, “le aspettative sono veramente alte quest’anno e le danze sono già aperte, riceviamo molte richieste e anche molte telefonate degli ospiti che si sentono molto coinvolti e ci chiedono quale sarà il mood, come si dovranno vestire, nessuno vuole sfigurare”. Il matrimonio degli italiani è diverso da quello degli stranieri che scelgono l’Italia come destinazione, sottolinea la wedding planner, gli sposi stranieri arrivano soli e sono completamente autonomi e indipendenti dalle famiglie di origine, gli italiani invece: “hanno uno schema familiare fortissimo, alcuni si presentano con entrambe le famiglie e non sai a chi parlare. La famiglia della sposa si preoccupa di non sfigurare con la famiglia dello sposo perché quel giorno gli occhi saranno tutti puntati sulla sposa, dall’abito al trucco all’acconciatura, a volte la sposa ne esce trasformata”.

Nell’organizzazione dei matrimoni s’intrufolano spesso parenti invadenti, le suocere sono le peggiori sembra, in studio si scherza e si raccontano aneddoti di situazioni incredibili e assurde. “Capita che la mamma dello sposo entri in competizione per essere più bella della sposa stessa” fa notare Sonia D’Agostino e Roberta Torresan conferma: “purtroppo vedo molte mamme vestite quasi come le spose”. Il matrimonio in Italia è ancora considerato l’evento del secolo e spesso si esagera, perfino indebitandosi per realizzare cerimonie che risultano un lungo ed estenuante spettacolo circense: “tempi serrati e sobrietà prima di tutto” sostiene la wedding planner che aggiunge: “esistono anche spose serpenti”. Il motivo ce lo spiega in un aneddoto: “avevo una sposa con un fisico da modella che aveva scelto un abito sobrio per cerimonia, perché voleva essere una principessa, al ricevimento poi vedi la realtà, ha fatto un cambio abito ed era era praticamente nuda, ma la cosa peggiore è stato il dispetto fatto alle damigelle, costrette a vestirsi in modo improponibile perché lei non voleva sfigurare. Ha scelto per loro un colore non adatto e un modello d’abito non adatto alla fisicità delle damigelle. Pensavano di essere migliori amiche, ma invece durante il ricevimento ho sentito tanti commenti velenosi, sia da parte loro, sia della sposa, quindi parenti serpenti ma anche spose serpenti!”

Le liti più feroci sono quelle tra sposa e suocera che a volte portano a conseguenze molto spiacevoli racconta l’imprenditrice: “la nuora e la suocera avevano litigato e tutta la famiglia di lui non si è presentata alla cerimonia, ha partecipato solo un familiare che ha accompagnato lo sposo all’altare, tutti gli altri, i familiari stretti e i parenti prossimi erano assenti e, a quanto ne so, ancora non hanno fatto pace”. Una situazione analoga è capitata a Loredana Petrone: “una volta ho accompagnato io lo sposo all’altare perché la suocera aveva obbligato tutta la famiglia a non andare, solo un cugino non si è lasciato coinvolgere da questa dinamica terribile”. “Quando sposa e suocera litigano, lo sposo di solito interviene?” Chiede Sonia D’Agostino e Roberta Torresan risponde: “Dipende da quanto sia o meno mammone, di solito le dice ‘lasciala stare mamma, è cosi ma che ti importa, noi ci sposiamo, avremo la nostra casa, la nostra famiglia, in fondo ti vuole bene’. Invece la suocera la vorrebbe uccidere, perché le sta portando via il figlio, ma questo è un dettaglio”. Queste insane dinamiche sembrano svilupparsi quasi esclusivamente tra donne, i maschi come si comportano nell’organizzazione dei matrimoni? La wedding planner: “i maschi sono più sottomessi, chiedono cosa devono fare, cosa indossare, come comportarsi e si adattano, fanno contente le spose, al massimo scelgono il vino e il menù. Nelle dispute familiari spesso lo sposo fa da mediatore, perché è più razionale e distaccato”.

 

Passiamo a qualche consiglio pratico di stile: eleganza e sobrietà, bocciati gli abiti da cerimonia tutti fiori, pietre, lustrini e paillettes, l’abito lungo solo di sera, dalle 16 in poi, per il pranzo meglio una gonna al ginocchio, ammessi i pantaloni. Per le donne no al nero, al bianco e a colori che possano assomigliare all’abito della sposa. Lo sposo è importante quanto la sposa evidenzia Roberta Torresan , ma scegliere il look giusto è un po’ più complicato: “io non amo gli abiti damascati, troppo sopra le righe. Eviterei lo smoking per la cerimonia, però, come la sposa, se si vuole fare un cambio look, si può fare dopo il taglio torta, se si ha desiderio di indossare uno smoking, dopo il taglio torta si può fare perché no, di sera però. Il mezzo tight per il giorno e per la sera, il tight per la mattina. Per la sera l’abito deve essere scuro, dico sì al gilet ,perché ad un certo punto la giacca si toglie, anche se si dovrebbe fare, ed è brutto che lo sposo resti camicia. Consiglio di optare per una camicia body, che resta sempre in forma, realizzata su misura e la doppia camicia, perché potreste sudare e si potrebbe macchiare. Nel taschino o il fiore o il fazzoletto, non tutti e due”.

 

Momenti di pura comicità con Federica Cifola, attrice di cinema teatro e televisione, straordinaria imitatrice e conduttrice radiofonica. In questi giorni possiamo vederla al cinema nella commedia Vecchie canaglie, al fianco di Lino Banfi e Greg, nei panni di una dottoressa: “faccio la dottoressa Tumidei, tutta che si tiene all’inizio, e poi si apre… in tutti i sensi! Non dico di più”. Fino al 12 giugno, invece, è in scena al teatro Manzoni di Roma in uno spettacolo che ci azzecca perfettamente con il tema della trasmissione perché parla di un matrimonio e di parenti serpenti: Un matrimonio all’italiana, l’attrice: “è la storia di questa famiglia, un fratello, una sorella e un cognato. La moglie di lui non c’è più e lui, vedovo da un paio d’anni, decide di risposarsi con una giovane polacca. Vi potete immaginare cosa può accadere in famiglia, visto che noi tutti siamo pieni di sovrastrutture chiaramente. Poi lo spettacolo avrà un fine che non spoilero”. Si dice “moglie e buoi dei paesi tuoi” e anche in Italia ci sono pregiudizi tra nord e sud: “sono modi di pensare diversi, quando arriva un elemento nuovo in una famiglia bisogna un po’ assestarsi, capire con chi vai più d’accordo, poi appena se ne va via uno si parla male di lui, poi ritorna, se ne va un altro e si parla male di quell’altro. Noi siamo fatti così, stiamo bene se parliamo male di qualcuno. Sono tutti brutti, sporchi e cattivi in questa commedia, hanno tutti torto e poi ognuno la vede a modo suo chiaramente. Io faccio questa sorella, Mena, e parlo tutto lo spettacolo in calabrese, il calabrese nasce da un altro personaggio che interpreto mio spettacolo Mamma…zzo, la mamma di Pinuzzo, che tiene sempre in braccio il figlio, anche se ormai ha 57 anni!” L’attrice parte con una serie di imitazioni di mamme particolari, dalla mamma di Pinuzzo, appunto, alla mamma del nord organizzatissima, manager dello zaino dei figli. Federica Cifola ironizza anche sulla fatica di avere figli a quarant’anni: “io ho avuto la mia prima figlia a 38 anni, quando fai un figlio a 40 anni sei già stanco, sei stanco della vita, dove trovi le energie? Quando ti pieghi, ti metti a quattro zampe, non sai se ti rialzi. Nel mio spettacolo c’è anche un pezzo sui padri, il padre c’è ma non serve a niente, lui c’è ma non è presente, ti fa presente quello che succede… piange a destra, è caduta a sinistra, ha fatto la popò di là . Per non parlare di quando fanno la spesa o provano a cucinare la pasta col formaggino”. Si finisce inevitabilmente a parlare e ridere delle infernali chat delle mamme dove in alcuni casi i padri è meglio che non intervengano per niente! Però se sti padri so’ così è colpa delle madri, quindi alla fine è sempre colpa nostra, delle donne”, chiosa Federica Cifola. Che tipo di mamma è l’attrice per le sue due figlie? “Non sono una mamma ansiosa, non sopporto le mamme apprensive, per me i bambini devono essere indipendenti, dico sempre alle mie figlie ‘a meno che non ti fanno un occhio nero, da me non ci devi venire, non ti devi lamentare”.

Parlando di parenti serpenti, qual è la categoria che Federica Cifola proprio non tollera? I cognati e le cognate, a me è andata malissimo con loro, hanno sempre invidia, fanno confronti. Purtroppo li devi frequentare, ti ritrovi nelle situazioni delle feste, come il Natale che dovresti passare con le persone che ami, ma noi ‘sti cognati non li amiamo! Ma perché li dobbiamo frequentare? Forse dovremmo sradicare l’idea che bisogna stare in famiglia per forza, la famiglia sono le persone che amiamo di più, gli amici, le persone con cui ci troviamo bene. Come nei matrimoni, perché devo invitare zia Pinella che non ho mai visto invece di Francesca, l’amica mia con la quale mi diverto tanto quando vado a fa’ l’aperitivo, perché?”

 

Con l’esilarante imitazione della Regina Elisabetta II da parte di Federica Cifola, Sonia D’Agostino presenta l’ultima ospite: Ilaria Grillini, giornalista esperta di teste coronate, una vera e propria “royal watcher” che segue da vicino i reali inglesi. Due viaggi ufficiali al seguito di Carlo d’Inghilterra, Ilaria Grillini svela alcuni lati poco conosciuti del principe: “so che non sembra, ma Carlo è simpatico, alla mano e molto spiritoso, sa fare benissimo il suo lavoro, promuovere il made in England, è un amante della cultura e del cibo”. Sonia D’Agostino va subito al punto: “nella royal family è Megan la parente serpente?” “Direi di sì”, risponde la giornalista, “i serpenti ci possono essere in tutte le famiglie, ma quando entri in una famiglia che non è come le altre, ti devi comportare in un certo modo, cosa che Megan non ha fatto, è entrata a gamba tesa. Ci sono regole che esistono da 500 anni, non è che arriva Megan Markle e può cambiare tutto. La Regina era ben disposta verso di lei, perché sposava il suo nipote adorato, l’ha accettata subito, anche se era già stata sposata e aveva un passato non limpido. Lei si è comportata come tutti sappiamo, ma mi ha sorpreso più lui, Harry che sapeva perfettamente qual è il contesto della famiglia, sapeva cosa avrebbe scatenato un’accusa di razzismo”. La conduttrice chiede se si siano pentiti delle scelte fatte: “Spero che Harry non si penta mai, perché ne soffrirebbe tantissimo, la nonna non ha visto nemmeno l’ultima nipote che si chiama come lei Lillibeth. Per il Giubileo dei 70 anni di regno Elisabetta li ha invitati, anche per pacificare i rapporti tra fratelli, ma loro e Andrea ormai sono fuori dalla famiglia e non potranno affacciarsi dal balcone. Le regole sono ferree. Hanno fatto delle scelte, volevano fare sei mesi in America e sei in Inghilterra, ma non puoi essere principe part- time”. Se Megan è la cognata scomoda Kate sembra essere quella perfetta, ma è vero che fin da piccola aveva nel suo armadio la fotografia di William e voleva sposarlo? “E’ vero”, conferma Ilaria Grillini, “come è vero che è andata in quel college perché c’era lui, ma non è detto che si sarebbero sposati, nel college c’erano centinaia di ragazze. Devo dire che è stata un acquisto fantastico per la famiglia reale inglese, perché è giusta per quel ruolo che non è soltanto frizzi e lazzi, ma è fatto anche di tante cose che devi mandare giù, che devi fare, devi apparire in un certo modo e lei è molto brava, impeccabile. Ma anche Megan sarebbe andata bene, sono diverse, ma era stata comunque accettata, si sono bruciati una grande opportunità”. Perché allora Megan si è messa di traverso? “ Perché voleva essere la prima, voleva avanzare, ma ci sono regole precise, prima di loro vengono William e Kate i futuri regnanti, il budget è diverso, così come l’attenzione, e Megan questa cosa non l’ha mai mandata giù”.

Incuriosisce la figura di Harry, un ragazzo fragile, cresciuto senza la mamma, con l’affetto dei nonni, benvoluto dai sudditi, che incontra una donna forte che riesce a circuirlo e per seguire lei rompe con tutti: “mi auguro che Harry non si svegli mai, la sua famiglia è in America adesso” commenta la giornalista, “è un ragazzo fragile, è quello che ha dato più problemi a Carlo e alla nonna, vi ricordate le feste vestito da nazista o le foto da ubriaco? Sicuramente ha sofferto tantissimo per la morte della mamma, non dico più o meno di William, ma William l’ha presa in maniera diversa, è più equilibrato”.

Non è possibile che Harry abbia voluto ripercorrere la contestazione di Diana, identificarsi in qualche modo in lei? “Sarebbe accaduto se non avesse incontrato Megan?” Risponde Ilaria Grillini e Loredana Petrone prova a spiegare quello che immagina essere il suo profilo psicologico: “questa donna che lui ha scelto, che contesta, che rompe gli schemi manda in risonanza Diana, una donna che non ha accettato supinamente le regole della casa reale. Con questa donna si è assunto delle responsabilità importanti, rompendo con tutti, trasferendosi negli Stati Uniti e sradicandosi dal suo vissuto e dai suoi affetti, dagli amici, per costruire la sua famiglia, io lo lego anche ad una contestazione, ricordiamo anche quando venne meno Diana, tutto quello che c’è stato sotto e tutto quello che è stato detto dopo la morte di Lady D. In un ragazzo fragile e problematico probabilmente ha vissuto questa morte come un’ingiustizia e ha interiorizzato una negatività nei confronti della situazione reale in quanto tale, questa donna anche per lui è funzionale. Deve averlo vissuto come un modo per contestare una serie di soprusi che lui ritiene di responsabilità della corona”.

Il cardine di tutta la famiglia è ovviamente la Regina Elisabetta II, una donna che speso tutta la sua vita per svolgere al meglio il suo ruolo, con molte rinunce sottolinea la giornalista che presenta il suo ultimo libro: Elisabetta, la regina italiana, non l’ennesima biografia, ma il racconto ricco di aneddoti e di testimonianze dello stretto legame che unisce i Windsor al nostro paese.

C’è spazio anche per presentare la nuova uscita editoriale di Roberta Torresan: Wedding Planning Principles, road map del wedding planner professionista, una guida con tanti consigli utili per intraprendere questa professione. Chiudendo il cerchio con la consueta ironia, ci facciamo raccontare dall’imprenditrice quali sono le state le richieste più strane e bizzarre per un matrimonio: “a parte gli ospiti che chiedono di portare a casa i resti del buffet… ultimamente due sposi mi hanno chiesto il volo delle farfalle, asserendo che fosse consuetudine in America e in Cina, oppure un aereo con un messaggio d’amore. Ho rifiutato entrambe le richieste. Come ripeto sempre less is more”.

Ancora una volta la riflessione finale è affidata alla poesia dell’amico e sensibile cabarettista Luciano Lembo: Parenti Serpenti.

 

 

 

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