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Stefania Rocca: “sono una donna rock!”

Stefania Rocca: “sono una donna rock!”

di Prisca Civitenga

Attrice versatile e dall’indiscutibile talento, dal lontano 1997 quando interpretò la parte di Naima, l’esperta di hardware in Nirvana di Gabriele Salvatores, Stefania Rocca ha partecipato a produzioni internazionali come Il talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella o Pene d’amor perdute di Kenneth Branagh e Go go Tales di Abel Ferrara, a ruoli drammatici come quello ne La bestia nel cuore di Cristina Comencini,  senza dimenticare l’horror Il Cartaio di Dario Argento e le commedie, da Casomai con Fabio Volo a L’amore è eterno finché dura di Carlo Verdone, a Scusate se esisto e Mamma o papa? Di Riccardo Milani. E ancora le fiction televisive e il teatro che ora la vede protagonista e per la prima volta regista de La Madre di Eva in scena a Roma il 27 e il 28 marzo al Teatro Parioli e l’11 e il 12 aprile all’Auditorium Parco della Musica.

Insomma un’artista a tutto tondo dalla spiccata personalità che ha conquistato subito Sonia D’Agostino, così rivela la conduttrice in diretta a Io le donne non le capisco, ecco l’intervista!

 

 

Sonia D’Agostino: confesso che Stefania Rocca è una delle mie attrici preferite da tanti anni, mi ha conquistato quando era la protagonista femminile della serie tv Tutti pazzi per amore,  leggevo tu studiato centro sperimentale cinematrografia, actor studio new york, mi sono innamorata, vi prego rifatelo!

Stefania Rocca: sì parli del ruolo di Laura! Magari rifarlo! Devo dire che era veramente molto divertente, ci siamo divertiti un sacco io ed Emilio Solfrizzi, con il regista Riccardo Milani, perché molte cose nascevano dalla nostra interazione, dalla sinergia che avevamo trovato, è stato un bel lavoro, pur avendo io, in quel momento, mio figlio piccolissimo e non riuscendo mai a dormire tutta la notte!

Sonia D’Agostino: Oltretutto sei un’attrice molto versatile, sei molto simpatica e professionale, hai studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia, all’Actor Studio di New York… e tra l’altro ti definisci un po’ rock, cosa intendi? E’ perché da ragazza eri punk, con l’anima rock? Di questi tempi che vuol dire essere rock? Leggevo in alcune interviste  che non ti interessa il giudizio degli altri o ti interessa poco.

Stefania Rocca: Il giudizio degli altri mi interessa poco, ma l’ho imparato nel corso del tempo. Ti rendi conto, comunque, che non puoi piacere a tutti e quindi ho imparato a seguire la mia strada, senza per forza essere condizionata dal giudizio degli altri, perché a volte facciamo delle cose per piacere di più agli altri che non per piacere a noi stessi o perché ci piace veramente farlo.

Dico che sono una persona rock perché semplicemente non amo gli schemi e i pregiudizi, cerco di andare per la mia libertà, di essere indipendente. Non mi piacciono gli schemi prestabiliti, quando uno dice “rock” si pensa all’alcol, alla droga, non è quello!

Sonia D’Agostino: Ma no! Anche io mi sento un po’ rock, nel senso di “anomala”, faccio quello che mi diverte e basta. Il giudizio degli altri, secondo me, in età adolescenziale è molto importante e ti può rovinare la vita se ci credi tanto, ma, piano piano negli anni, quando da adulta diventi solida e risolta ne puoi anche infischiare.

Stefania Rocca: E’ un percorso che devono fare tutti, da quando sei adolescente in poi, il cercare di non essere conformato alla massa ecco, è un po’ questo, non a caso ho scelto di fare uno spettacolo che racconta proprio questo: La madre di Eva.

 

 

Sonia D’Agostino: ti stiamo aspettando con ansia qui a Roma.

Stefania Rocca: Sì, sarò al teatro Parioli il 27 e il 28 marzo e poi l’11 e il 12 aprile all’Auditorium Parco della Musica. Lo spettacolo si chiama La madre di Eva ed è un percorso tra due generazioni che si scontrano proprio, per poi riconoscere la diversità come un valore. Si scontrano perché entrambe le generazioni hanno un problema legato, appunto, al conformismo sociale, ognuno della propria epoca.  E’ una storia che parla di un ragazzo nato in corpo “non suo”, che non riconosce il proprio sesso e vuole fare un percorso di transizione. Stavolta ho curato anche la regia, quindi ci tengo particolarmente, la mia prima regia, dovete venirmi a salutare per forza!

Sonia D’Agostino: noi ci saremo! E’ uno spettacolo intenso che dobbiamo vedere! A te che due figli maschi, voglio chiedere se è difficile educare due figli maschi in questo periodo, oltretutto sei molto orgogliosa nel dire che hai sempre avuto un baby-sitter uomo.

Stefania Rocca: Sì (ride) adesso non ce l’ho più ahimé,  i miei figli sono diventati grandi e non abbiamo più baby sitter. Grandi, insomma uno ha 13 anni e l’altro 15. E’ difficile educare…. In realtà, anche con questo spettacolo, mi sono resa conto che noi genitori abbiamo un concetto dell’educazione un po’ troppo retrò, nel senso che l’educazione è tirare fuori qualcosa, invece con l’educazione noi tendiamo a dare troppe regole, ad imporre quello che noi crediamo sia giusto, ma in realtà poi ognuno ha un suo percorso, giusto o sbagliato che sia, come fai a giudicarlo?  Soprattutto in un’epoca in cui la società evolve e le generazioni sono molto diverse l’una dall’altra. Tendenzialmente cerco di lasciare liberi i miei figli e di assecondarli nelle loro esigenze, cerco di farmi trasparente, di non ostacolarli troppo con le mie idee e ovviamente di ascoltarli.

Sonia D’Agostino: La nostra trasmissione si chiama Io le donne non le capisco e spesso mette a confronto l’universo maschile con quello femminile. E’ indubbio che noi donne abbiamo problemi che gli uomini non hanno, come , ad esempio, quello di dover portare i tacchi e camminare sui sanpietrini… ne abbiamo riso quando è stata nostra ospite l’ex sindaco di Roma Virginia Raggi. Tu sei stata due volte sul red carpet ad Hollywood per la notte degli Oscar e ho letto un tuo aneddoto troppo divertente che riguarda un problema che hai avuto con la bretellina del vestito. Mi sono ammazzata dalle risate, ce lo racconti?

Stefania Rocca: Una serata davvero assurda! Praticamente avevo questo vestito che era molto molto bello, ma anche molto impegnativo, lungo, con tutta la schiena scoperta che, quindi, era tenuto su solo da queste due bretelline che giravano intorno alle spalle. Premetto che c’era un’organizzazione molto importante e attenta sui tempi, ognuno aveva la propria auto e dovevamo procedere in fila. Ad un certo punto , mentre salgo in macchina mi si stacca una bretellina e quindi mi cade praticamente il vestito. Lo recupero, grazie al cielo ero in auto, e l’autista carinamente mi dice di non preoccuparmi, che non potevo andare così e che avremmo provato ad andare in un daily (sorta di Autogrill) per vedere di trovare qualcosa che potesse aiutarmi, tipo una spilla da balia.  Continuava a ripetermi di non preoccuparmi che saremmo usciti e poi rientrati nella fila di auto perché sapeva qual era la macchina davanti a me e così via. Quindi siamo andati al primo daily e niente, era impazzito, continuava a fermarsi davanti a tutti i daily e gli io dicevo che dovevamo andare che ci perdevamo gli altri, insomma sono arrivata in ritardissimo e non ho trovato niente per il vestito. Alla fine ho fatto tutto il red carpet con un depliant sulla spalla, sembravo una matta… Avevo  la cartellina degli Oscar, dove c’era dentro un foglio dell’organizzazione con gli orari e tutti i dettagli, che tenevo davanti con una mano, mentre con le dita tenevo sotto il vestito per non far vedere che era rotto. Poi non sapevo dove andare e tutti mi guardavano chiedendosi ‘ma dove va? ‘ Ormai avevo perso tutti i colleghi del cast e con nonchalance cercavo di fare finta di nulla, mi sono fatta tutto il red carpet così! Poi finalmente ritrovo gli altri di Cattleya, la Comencini, Giovanna Mezzogiorno, tiro un sospiro di sollievo ma… mentre mi offrono un bicchiere di champagne mi versano praticamente tutto lo champagne addosso… proprio la mia serata!

Sonia D’Agostino: No vabbè alla grande!

Con tanta ironia Stefania Rocca ci mostra che non bisogna arrendersi mai! E che l’importante è seguire la nostra strada a testa alta!

Se volete approfondire ecco il link alla puntata di Io le donne non le capisco.

 

 

 

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