Home Lei e luiCoppia e Famiglia Le pause di riflessione sono utili o sono solo l’anticamera di una separazione?

Le pause di riflessione sono utili o sono solo l’anticamera di una separazione?

DAVVERO LA CELEBERRIMA "PAUSA DI RIFLESSIONE" È SOLO UNA SCUSA PER LASCIARSI? O PUÒ ESSERE UNA STRATEGIA EFFICACE PER RIMETTERE IN CARREGGIATA UNA RELAZIONE?

Mi chiese una pausa di riflessione, alla quale seguì un lungo silenzio. Da quel giorno, in amore, non ho più concesso né pause né silenzi, perché non esiste amore capace di sostare, tanto meno di tacere. (Giovanni Piccirilli)

PERCHÉ SI PRENDONO LE PAUSE?

Spesso si arriva a questo punto perché litigi e dinamiche disfunzionali sfiniscono. Ci si trova in un vortice di non detti, frecciatine, liti, silenzi dolorosi e allontanarsi dall’altro è l’unica soluzione utile per mettere fine al circolo vizioso.

 

A COSA SERVE LA PAUSA DI RIFLESSIONE?

Una separazione temporanea all’interno della coppia a volte è essenziale per fare chiarezza nei pensieri. Preso il giusto distacco è possibile guardare ai problemi amorosi con maggiore obiettività, con uno sguardo lucido, senza la rabbia e le pressioni dell’altro. Prendere del tempo per concentrarsi su se stessi può aiutare a risolvere conflitti interiori e questioni che ci si porta dietro come macigni.

Altre volte invece la distanza conferma il bisogno di stare soli e allontanarsi dal partner.

La distanza ci fa capire cosa ci manca dell’altro, ma anche cosa non sopportiamo. Ritrovare se stessi è il primo passo per riuscire poi a porre limiti, paletti e condizioni per fare funzionare la relazione amorosa. Ogni rapporto deve adattarsi a desideri ed esigenze di ciascuno, avere ben chiaro ciò che si vuole è essenziale.

Con una separazione temporanea si arriva di certo ad un punto di svolta: o si ritrova l’amore e la gioia di stare insieme oppure si capisce che soli si sta meglio. In qualsiasi caso si giunge alla soluzione migliore per il benessere di entrambi.

 

QUANDO LA PAUSA FUNZIONA

Tendenzialmente quando una persona ritrova la propria indipendenza e la propria forza, l’autostima cresce e questo è solo bene. Con nuove forze e maggiori consapevolezze si può ritrovare la persona amata, affrontare il problema e rinegoziare le condizioni del rapporto, in base alla maturità acquisita durante il periodo di pausa. Se entrambi i partner hanno svolto un lavoro su di sé ritrovando l’equilibrio, saranno nella disposizione migliore per mettersi in discussione, ascoltare e esprimersi al meglio, per rimettersi in gioco con uno spirito nuovo.

 

QUANDO CI SI LASCIA

In alcuni casi la separazione temporanea è solo un modo per lasciarsi in maniera soft. Quando una relazione è duratura e importante, mettere la parola fine è doloroso e serve un grande coraggio. Separarsi con la promessa di ritrovarsi è decisamente meno impegnativo, per questo molte coppie usano la pausa di riflessione come “periodo di prova” per la vita da single. In altri casi la promessa di ritrovarsi è sincera ma una volta sole si scopre un nuovo modo per stare bene, ci si trova in una condizione migliore e tornare indietro sarebbe una forzatura. Può succedere.

 

COME GESTIRE LA PAUSA DI RIFLESSIONE

E soprattutto, come dobbiamo comportarci se è l’altro a chiedercela e noi siamo contrari?

Diciamolo chiaramente: l’idea di un distacco, anche se nelle intenzioni è temporaneo, fa paura. Il rischio di perdere tutto è reale, anche se, in alcuni casi, una presa di distanza può dare nuova linfa al rapporto. Molto dipende dal significato che i due partener attribuiscono a questo intervallo e al loro modo di gestirlo.

 

STABILIRE DELLE REGOLE

Che la pausa sia consensuale oppure no, prima di cominciare è bene discutere alcuni aspetti della situazione e fare patti chiari.

  • La fedeltà è “sospesa” e ciascuno dei due è libero di aprirsi a nuovi incontri?
  • Quanto deve durare questo break?
  • Come ci si deve comportare nel caso di beni o oggetti di proprietà di entrambi?
  • Chi si prenderà cura di un eventuale pet?
  • Nel caso si sentisse la necessità o il desiderio di restare in contatto con il compagno, l’altro è disposto ad ascoltare ed eventualmente a rispondere?

 

Sono molti gli aspetti su cui prendere accordi precisi, perché mettere in pausa una relazione è molto più complicato che preme un tasto sul telecomando. Da questo confronto potremo anche capire quali sono le condizioni del nostro rapporto e se potremo trarre beneficio da uno stop.

 

MAI IMMAGINARE LA PAUSA COME UNA VERIFICA – Il fatto di mettere in pausa un rapporto apre sempre scenari imprevedibili. Per questo non si deve mai proporre (o imporre) una pausa di riflessione come verifica della tenuta di un rapporto. Una storia d’amore è un cammino da vivere insieme giorno per giorno: la quotidianità condivisa è il vero test che ci fa capire se la nostra storia è in buona salute.

 

E SE SIAMO COSTRETTI A SUBIRLA…

A volte, per quanto siamo contrari a interrompere temporaneamente un rapporto, ci troviamo a subire la decisione dell’altro. Come ci dobbiamo comportare? Mettiamo in chiaro anche che questo stop per noi è un dolore lancinante come quello di un vero e proprio addio, ma che forse non siamo disposte ad aspettarle buone e quiete. E se proprio non c’è niente da fare, facciamo del nostro meglio per affrontare la cosa con animo sereno: non è ancora detto che sia proprio finita.

 

  • Cerchiamo di prendere accordi su come debba intendersi questa sospensione e quali siamo le regole
  • Approfittiamo del tempo di solitudine per riprendere contatto con noi stesse, coltivare le nostre passioni e le nostre amicizie e proseguire con la nostra vita, cogliendone tutte le opportunità.
  • Non tormentiamo il compagno con messaggi e telefonate
  • Evitiamo di sorvegliare i suoi profili social e di spiare quello che fa
  • Evitiamo di raccontarlo in giro per prevenire pettegolezzi, intromissioni e pressioni altrui
  • Preoccupiamoci piuttosto di vivere il più serenamente possibile questo nuovo status.

 

E alla fine del periodo di pausa concordato, se lui non si fa vivo, rimettiamoci in contatto con cautela: potrebbe andare male, ma potremmo anche scoprire che siamo noi quelle non disponibili a riprendere una storia che ci fa imposto una prova simile.

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