Home Lei e lui San Valentino, nel dubbio si può festeggiare. Ecco come.

San Valentino, nel dubbio si può festeggiare. Ecco come.

di Pier Paolo Mocci

Grazie alla penna ironica di Pier Paolo Mocci, noi di Io le donne non le capisco celebriamo San Valentino  amodo nostro, ovvero cercando di insinuarci negli animi delle persone, sia uomini che donne. Per capirsi un po’ di più.

 

Su un punto credo possiamo tutti convenire: San Valentino è in recessione. È un po’ lo specchio del Paese, ne riflette e, soprattutto, ne subisce la crisi economica. Forse anche quella “culturale”. Perché l’idea di festeggiare il giorno degli innamorati è da prima o da seconda Repubblica, una cosa totalmente analogica e per molti superata: pensare al regalo, comprarlo, vestirsi bene, andarla a prendere, portarla a fare l’aperitivo, poi teatro o cinema, poi cenetta (o solo cenetta senza teatro) e, a chiusura magistrale, live club con un altro po’ di musica, magari jazz, in modo da farla ubriacare definitivamente e ricevere in dono quel che ci spetta. Non è carino fare i conti in tasca, ma calcolando i transfer (benzina), aperitivo carino, mazzo di fiori esaltante, regalino ricercato, cena elegante e dopo cena originale (compreso un pacchetto sigillato di preservativi nuovi di zecca da aprire davanti a lei a notte inoltrata) ecco che parte almeno mezzo reddito di cittadinanza (quello basic, poi se si osa bisogna tirare fuori l’ISEE e farsi bene i calcoli).
È anche per questo laido motivo brutalmente economico che, in tutti questi anni, ci siamo convinti che San Valentino fosse una festa da sfigati, da soggettoni, da liceali che fanno il regalino alla ragazza che non ti si fila o da fidanzatini nerd. O l’anniversario di quelli che devono farsi perdonare qualcosa.
Lo pensiamo davvero che si debba amare tutto l’anno, che ogni giorno è San Valentino. Ma la verità è che ogni giorno è come un altro e alla fine però ci rimette sempre Lei: oggi è lunedì non siamo mica parrucchieri e poi è tutto chiuso, martedì c’è la Champions, mercoledì lei non può perché va a pilates, giovedì tu hai il calcetto e venerdì regola stabilita che non si esce per non star bloccati sul Lungotevere (o sui Navigli). Allora che fai esci sabato in mezzo al caos? Proprio no, rimane qualche domenica sera, non un granché con il pensiero che è già quasi lunedì.

San Valentino

A volte per farsi notare bisogna seguire la corrente nel momento in cui tutti gli altri vogliono risalire il fiume. E questo è il momento. Quel poco che ho capito delle donne è che amano sentirsi importanti. Per loro davvero un giorno vale l’altro, ma quel giorno spesso non arriva mai o è troppo distante dall’ultima volta. Perché se vuoi conquistarla sei pronto a fare di tutto, ma se l’hai già conquistata e devi tenertela stretta ci pensi sempre troppo tardi che a forza di tirare la corda si potrebbe spezzare. In fondo devi solo farla sentire unica. E l’uscita settimanale diventa quindicinale ma se la fai combaciare con San Valentino così male non ci sta. In fondo un giorno vale l’altro e, a parità, perché non scegliere il 14 Febbraio per dirle Ti Amo ancora una volta? A volte bisogna riappropriarsi delle cose semplici, persino un po’ banali, alla mercé di tutti e farle proprie senza troppe smancerie. Come una stampa da Ikea, quei quadri seriali con lo sfondo di New York che fanno tanto sala d’aspetto del dentista. Beh, se a quella serigrafia con la città grigia e il taxi giallo ci butti di mano tua, un po’ di magenta e ciano, qua e là, con le tempere da 3 euro in cartoleria, hai fatto un capolavoro, lo chiamano intervento d’artista, una cosa originale rendendo unica una stampa di una sala d’aspetto (con lei che penserà “è proprio un genio il mio Lui, l’ho scelto proprio bene…”). Usalo San Valentino, perché ti serve. Fino ad oggi Valentino ha tentato di usare te, ma ora la storia si ribalta. Avrai l’imbarazzo della scelta tra cioccolatini spettacolari di aziende umbre DOC con granelle alla nocciola a forma di cuore che preferirai ai soliti Baci con gli epitaffi esistenziali definitivi. Per l’aperitivo casualmente ti fermerai in un posto super chic che una cena costerebbe una follia ma delle bollicine ghiacciate sono fattibilissime. Quindi potrai scegliere tra uno spettacolo brillante ma d’autore tipo all’Ambra Jovinelli o al Carcano sei stai a Milano (se becchi uno spettacolo con Accorsi o Favino hai pure un certo culo), quindi cenetta fantastica e ancora un bicchiere di rosso dal tuo amico che ha messo su un localino jazz con le luci soffuse e tanta atmosfera soft. Lei, bellissima, con una scollatura importante non avrà occhi che per te. Tu avrai dato lustro al meglio del tuo repertorio, con i silenzi al posto degli “io” e tanti sorrisi solo per Lei. Alle prime luci della notte sarà indimenticabilmente tua e, nonostante non sia la prima volta, sarà come non averlo mai fatto, né con Lei né con nessun altra.

San Valentino

In alternativa, per una cosa meno impegnativa e un po’ più trash, a Roma, dal 14 al 19 febbraio – da Eataly esattamente – ci sarà il festival della patata dedicato a tutte le declinazioni del leggendario tubero d’importazione del Centro e Sud America. Tra uno gnocco e una patatella fritta, tra uno show cooking del mago del purè e uno chef stellato pronto a superare se stesso con cose incredibili, potrai tenerla tra le braccia mentre lei sorriderà continuamente (non lesinare sul vino, tuo complice sempre), finché sarà inevitabile quel momento, grossolano se vogliamo, solo apparentemente volgare, sicuramente telefonato, che può dare un pizzico di brio al rapporto (o stroncarlo del tutto se magari sarà quello che vorrai ottenere).  Ti avvicinerai avvolgendola con uno sguardo, pronto a baciarla ti soffermerai invece nei dintorni dei suoi capelli sciolti, e sfiorandole il lobo – giusto il tempo di pungerla con quel filo di barba fatta crescere per l’occasione – sussurrando le dirai: sai qual è la patata che preferisco…?

 

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1 Commento

Anton Emilio Krogh 14 Febbraio 2019 - 14:19

Va festeggiato, perché l’amore in tutte le sue forme declinazioni va curato e innaffiato come fosse una piantina. San Valentino può essere uno di quei giorni in cui si fa una bella innaffiata, di condivisione e di sorrisi, di buon umore e di consapevolezza della fortuna di essersi incontrati.. quanto al regalo è un dettaglio : basta un fiore, un paio di calze colorate, un libro o un profumo. È solo un simbolo. Io lo festeggio e per me e mio marito sarebbe impensabile trascorrere questa giornata separati e senza un attimo di condivisione. Quindi festeggiate e festeggiamo tutti con il nostro piccolo innaffiatoio nel cuore ❣

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