Home Lei e luiCoppia e Famiglia #IoRestoACasa Come è cambiata la nostra vita? Ne abbiamo parlato con Loredana Petrone e Maurizio Lupardini

#IoRestoACasa Come è cambiata la nostra vita? Ne abbiamo parlato con Loredana Petrone e Maurizio Lupardini

Ora che la pandemia ci costringe in casa, soli ma non isolati, e anzi, iperconnessi, tenersi in contatto digitale non è più da sociopatici, ma permette uno scambio umano e una sana manutenzione dell’affetto. E voi, quali mezzi usate per tenervi strette le persone a cui volete bene? Com’è cambiato il modo per restare connessi?

È questo il tema su cui ci siamo interrogati questa settimana sulla nostra pagina Facebook di Io le donne non le capisco, ed è ciò di cui abbiamo discusso insieme ai nostri psicoterapeuti Loredana Petrone e Maurizio Lupardini. 

In queste settimane di quarantena inevitabilmente ci siamo affidate alla tecnologia per rimanere in contatto con amici e parenti. 

C’è chi addirittura è quasi più impegnata di prima, tra aperitivi e cene su House Party, c’è chi si diverte a flirtare su Tinder ed è incuriosito dal fatto che non potendosi incontrare, fa più attenzione alle parole.

Chi invece è in smart working ha capito che in ufficio si sono si sono perse molte ore con riunioni di lavoro inutili quando con piattaforme come Skype o Zoom non si perde tempo a spostarsi e si ottimizza anche il tempo di lavoro. È importante non scordarcene quando tutto sarà finito. 

Sicuramente si sente la mancanza del calore umano ma abbiamo imparato a non dover perdere tempo e fare tutto e subito, mai rimandare!

“Anche i bambini stanno soffrendo di questo isolamento – racconta Loredana. Petrone – perché se è vero che alcuni si stanno godendo della compagnia di mamma e papà, di fatto sono stati privati della parte relazionale e ludica. In questo periodo la gente mi chiede perché le giornate sono così dilatate. Io le chiamo l’ETERNA DOMENICA, in cui si perdono i ritmi quotidiani dal sonno-veglia, al pranzo alle 15 e così via. Questo periodo potrebbe essere paragonato alla pausa estiva, con la differenza che viviamo in ambiguità che di per se è stressante”. 

“Quello che bisogna cercare di fare in questo periodo – ci suggerisce Maurizio Lupardini – è avere dei ritmi della giornata, ad esempio bisogna andare a letto no alle 2 di notte, ma mantenere comunque l’orario abituale di quando si lavora o si è più attivi. Perché quando inizierà la Fase 2 sarà molto più difficile riabituarsi. Soprattutto il problema è che ora non ci sono dei limiti e la mancanza di un confine è quella che crea di fatto lo stress. In psicoterapia si dice che bisogna creare la cornice sicura che è quell’anello dove tutti noi ci muoviamo in maniera tranquilla e sicura, adesso purtroppo questo anello si è frastagliato e manca la cornice ed è quello che crea situazioni o sintomi di stress. 

Una tecnica che può aiutarci è provare le tecniche di meditazione durante i rumori per isolarsi. Cercare di trovare un castello interiore e costruire le tue stanze in cui ripararti quando c’è rumore, anche per 5 minuti al giorno. Ci vuole un po’ di training ma essere molto utile”. 

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