Oggi in collegamento a Io le donne non le capisco è intervenuto Iva Zanicchi per raccontarci come sta vivendo questo periodo di quarantena.
“Sono in casa, come tutti, da mesi ormai, e sono un pò stufa. Anche se devo dire la verità passo le giornate in giardino e in cucina. Curare il giardino è la mia vera passione, il mio sogno sarebbe quello di avere un podere e lavorare in campagna perché dentro di me mi sento una contadina.
Sorridere e ridere fa bene, anche se non è facile, il sorriso fa buon sangue, come dicevano i miei vecchi. Cosa sto facendo in questo periodo? Io sono una persona maniacale, conservo pure la carta delle caramelle ma ho iniziato a buttare via delle cose. Ho ritrovato delle lettere che avevo perso come quella di Renata Tebaldi e di De Gregori.
Questo virus ci ha ucciso anche psicologicamente e moralmente, è una tragedia e qui in Brianza l’abbiamo sentita tanto. Quello che mi angoscia è che nonostante tutti gli esperti non si riesca a trovare una cura per tamponare il coronavirus, brancoliamo nel buio. Sono nata nel 1940 e ho vissuto il dopoguerra anche se non ricordo, ma ricordo altre crisi che ci hanno costretto a stare a casa come l’attentato a Togliatti in quanto si parlava di guerra civile, e l’asiatica che aveva messo a letto tutta l’Italia. Fortunatamente non ho mai preso queste forme influenzali. Il sesso è una cosa naturale come mangiare e bere, in tarda età va da sé che non lo si fa più ma io nonostante l’età posso ancora farlo. Professionalmente avevo tantissimi programmi, il più grande dispetto che mi ha fatto il Covid-19 è stato la cancellazione di due serate che sarebbero dovute andare in prima serata il 2 e l’8 maggio su Canale 5 nelle quale avrei dovuto raccontare la mia vita con tanti amici. E l’altro è che stavo preparando un nuovo disco ma mi sono dovuta fermare, sarebbe stato forse l’ultimo della vita. Ma sicuramente appena sarà possibile riprenderemo tutto”.