Se vi dicessi che sono un architetto mancato, mi credereste? Forse no. Eppure quello era il mio sogno: un tavolo da disegno, un’idea che si trasforma in una casa, un articolo di design, un grattacielo.
Ma la vita, si sa, a volte ti costringe a percorsi strani. E così, dopo la perdita di mio padre, decisi – o forse capii – che volevo diventare come lui. Così le tavole da disegno diventarono Codici, il design cedette il posto alle Aule dei Tribunali. Mi rimboccai le maniche e, dopo neanche troppo tempo, il Diritto di Famiglia diventò la mia vita. Proprio così, la mia vita.
Oggi sono avvocato matrimonialista, presidente e fondatore dell’AMI, l’Associazione che raggruppa i migliori matrimonialisti italiani. Un compito delicatissimo: hai a che fare con famiglie che si spezzano, bambini oggetto di dispute a volte feroci, vedi l’essere umano in tutte le sue sfaccettature. Seppur col distacco necessario per fare al meglio questo lavoro, si finisce per diventare un po’ sociologo, un po’ psicologo e antropologo. E perché no, anche confessore.
I miei fortunatissimi saggi “I Perplessi Sposi” (Aliberti Editore) e “Vi dichiaro divorziati” (Imprimatur Editore) sono libri che mi appartengono intimamente:
parlano proprio del mio tormento e dei miei quotidiani disagi di avvocato alle prese con le più disparate e, spesso, disperate, vicende familiari.
Temi che quotidianamente approfondisco non solo nel mio studio ma anche in tv, alla radio, sui giornali e su blog come questo. Perché spesso parlarne è il modo migliore per conoscere non solo le vite degli altri, ma anche le proprie.
Si, l’ architettura, al momento, può aspettare.
Gian Ettore Gassani, avvocato cassazionista del Foro di Roma e presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani