Home Biografie “Se sono stata abbandonata? Se lo dicono in tanti ci sarà un fondo di verità” Virginia Raggi si racconta a Sonia D’Agostino

“Se sono stata abbandonata? Se lo dicono in tanti ci sarà un fondo di verità” Virginia Raggi si racconta a Sonia D’Agostino

di Prisca Civitenga

Ospite: Virginia Raggi

Una puntata speciale quella di oggi di Io le donne non le capisco, ospite del salotto del sabato condotto da Sonia D’Agostino: l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, la prima donna e la più giovane a ricoprire tale carica.  Un’intervista a tutto tondo, dalla politica all’esperienza in Campidoglio, fino ad  aneddoti personali per scoprire Virginia Raggi come donna e come mamma.

 

 

Si parte dal look e dal nuovo taglio di capelli di Virginia, si sa che le donne quando devono intraprendere un nuovo percorso tagliano subito la chioma: “quando c’è un cambiamento bisogna cambiare”. L’ex sindaca ricorda i suoi esordi in politica, quando tra il 2010 e il 2011 ha contribuito a fondare il Movimento 5 Stelle a Roma, comprando persino il tavolino per i banchetti in strada: “tutto è iniziato militando per strada, mi caricavo i banchetti sulle spalle”.  Attivista appassionata ha sempre cercato il contatto e il dialogo con le persone: “la politica è una passione, se si fa per mestiere non funziona, è un po’ come una missione”. Ora da ex sindaca ha ritrovato un po’ di leggerezza: “quando sono stata eletta mi sono sentita caricata delle responsabilità del mondo. Ti senti piccolo, ti devi mettere una corazza e devi farcela”, afferma, “Roma ti porta a conoscere persone illustri, importanti, ma poi ti devi confrontare con gli ultimi, con i poveri, ci vuole passione”. “Cosa ti porti nel suore di quest’esperienza?” le chiede Sonia D’Agostino: “Tutte le persone che ho conosciuto mi hanno lasciato qualcosa. nel bene e nel male. E’ stata una palestra di vita dal punto di vista umano”. Cosa non rifarebbe? “Tutte le cose che mi hanno fatto sbagliare” risponde con ironia, “oggi ho una sicurezza che un neo sindaco non ha, perché inizia ad entrare nei processi man mano. Oggi rifarei tutto con una sicurezza maggiore”.

Ora l’avvocato Virginia Raggi è consigliera d’opposizione, e intende continuare ad impegnarsi per Roma su diversi fronti: disabilità, energie rinnovabili, lotta alla criminalità e microcredito. L’ex sindaca ricorda con orgoglio il progetto realizzato durante il suo mandato dal Comune di Roma e dall’Ente Nazionale per il Microcredito: uno sportello per aiutare le persone fragili che dopo la pandemia hanno perso tutto, un mondo per ottenere finanziamenti quando le banche chiudono le porte, insomma un’importante alternativa legale all’usura.

 

 

Parlando di politica Virginia Raggi riesce a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. “Ti sei sentita abbandonata? Da parte di molti cittadini c’è la sensazione che, ad un certo punto, tu sia stata lasciata sola”, le chiede la conduttrice: “sono stata abbandonata? Se lo dicono in tanti forse un fondo di verità ci sarà… Secondo me non è stato capito il ruolo della Capitale d’Italia. Questo avrebbe potuto determinare anche scelte diverse mentre eravamo più coinvolti al governo” afferma l’ex-sindaca che ricorda le numerose e vane richieste di poteri straordinari per la capitale, reiterati durante tutto il suo mandato. Virginia Raggi sottolinea la sua caparbietà che per alcuni può risultare scomoda: “ io sono una persona molto caparbia, nel bene e nel male, però mi prefiggo degli obiettivi. Chi sta con me e mi aiuta, non vuol dire essere yes man, se ci si focalizza su un obiettivo si va avanti, se, invece, qualcuno rema al contrario, lo aiuto a trovare la sua strada. Questo crea delle frizioni. Ma bisogna avere il coraggio di essere se stessi, sennò vivi la vita di qualcun altro, io non sono disposta. Questo però è molto scomodo per chi magari pensa di potermi usare o vede che faccio cose e non mi muovo da quelle”. “Chi ti è rimasto vicino?” la incalza Sonia D’Agostino: “sicuramente gli amici” – continua Virginia – “poi collaboratori, assessori, presidenti, consiglieri… siamo cresciuti insieme nelle gioie e nei dolori e siamo uniti, altri sono state meteore, ma va bene così, ogni tanto bisogna agevolare il loro passaggio”. E quale politico inviterebbe a cena? “A cena inviterei solo la mia famiglia” risponde Raggi lapidaria.

 

 

 C’è spazio anche per commentare l’enorme astensionismo che ha caratterizzato l’ultima tornata elettorale: “c’è grande disaffezione nei confronti della politica. Soprattutto in questi ultimi due anni, i partiti hanno parlato solo di poltrone, alleanze e accoppiamenti, scoppiamenti, sdoppiamenti. Si perde di credibilità, la coerenza nella politica è importante. La gente è stufa, in molti sono devastati dal covid, hanno perso il lavoro. La politica deve tornare ad essere al servizio dei cittadini”.

Riguardo il futuro del Movimento 5 Stelle: “Oggi siamo in una fase di grande trasformazione del Movimento, io ritengo fondamentale in questo cambiamento non perdere la propria spina dorsale. Io credo che negli ultimi tempi il Movimento sia stato un po’ troppo ondeggiante e questo lo abbiamo pagato. Se quelli che hanno creduto in te vedono che perdi un po’ la bussola questo lo paghi, non paghi solo l’inesperienza. Il Movimento si deve ristrutturare e deve tornare a fare il Movimento, e’ nato anche come forza anti-sistema, oggi deve tornare a far sentire una voce non per forza aderente”. Sulle divisioni interne Raggi è chiara: “ faccio parte del Comitato di Garanzia per supportare questo processo di cambiamento, Conte, Di Maio, anche Di Battista, siamo tutti coessenziali ad un progetto di rinascita del Movimento. Se cade qualche colonna la struttura zoppica. Ognuno può fare tanto dando del suo”.

Non mancano gli aneddoti. Virginia Raggi racconta delle volte che ha dormito in Campidoglio, a partire dalla storica nottata che ha preceduto l’abbattimento delle ville dei Casamonica “C’è la luce dei Fori che è bellissima”. Mai avuto paura di dormire sola lì? “Assolutamente no” risponde, poi però ci racconta la storia di un fantasma: “ si dice che la sala della Musica in Campidoglio sia infestata da un fantasma. In passato fecero arrivare anche una sorta di ghostbuster per cercare di capire se c’era questa presenza. Io non credo che lo abbiamo trovato, noi non lo abbiamo mai visto”.

E la consigliera svela il suo rito mattutino: Ogni mattina vado al bar a comprare i baci Perugina per i miei colleghi. È un ottimo modo per iniziare le sedute”. Con ironia l’ex- sindaca commenta il Tapiro d’Oro ricevuto per la storia dei cinghiali, nuovi invasori di Roma: “che guarda caso sono spariti dopo la campagna elettorale”, e si scherza sul tormentone “è tutta colpa della Raggi”.

 

 

Poi scopriamo Virginia Raggi mamma e donna. Svuota la borsa, dal peso notevole, tirando fuori: portafoglio, diversi block-notes, fogli di carta, fazzolettini anche bagnati, trousse, carica batterie, cuffiette, mentine, gel e mascherine e perfino un ventaglio: “sempre utile, è rimasto dentro da questa estate” confessa ridendo, e rivela di avere spesso scarpe di ricambio, i tacchi e sanpietrini non vanno d’accordo! Sonia D’Agostino pone la domanda classica della trasmissione: “Ma tu le donne le capisci?” Raggi risponde: “No! Figuriamoci, io capisco a malapena me stessa! Però se mi devo togliere un sassolino dalla scarpa… vorrei esortare le donne a fare squadra. Spesso le divisioni politiche diventano barriere insormontabili, ti aspetteresti un po’ solidarietà per attacchi mirati alla persona o al genere femminile, e invece le altre donne stanno zitte. Su determinati temi bisogna fare squadra, fare lobby”.

Virginia parla anche del rapporto con il figlio Matteo, di undici anni, delle difficoltà che ha avuto mentre era sindaca e riusciva a vederlo solo il mattino a colazione, e delle difficoltà che ha ora che il bimbo sta crescendo e inizia a mal tollerare le troppe attenzioni della mamma. Piccoli problemi quotidiani che viviamo tutti e che provocano empatia.

Scopriamo una Virginia Raggi semplice, simpatica, alla mano che pian piano si scioglie e accetta persino di cantare insieme a Sonia e ad Alberto Laurenti, da Il cielo in una stanza a I giardini di Marzo a canzoni stonate. E dulcis in fundo, riusciamo anche a farla commuovere, merito dell’attore e cabarettista Luciano Lembo che le dedica una poesia. Virginia Raggi abbassa gli occhi e resta un attimo senza parole, poi promette di tornare presto a trovarci!

 

 

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