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Il caffè allunga la vita. Si proprio lui, quello che da sempre è stato accusato di crearci ansie, mal di pancia, stress e chi più ne ha più ne metta si è finalmente preso la sua rivincita. Lo svelano due recenti maxi studi che fanno chiarezza su questa bevanda tanto cara agli italiani. Ed i particolari sono incredibili: esiste infatti una forte possibilità biologica che il caffè sia legato alla maggiore longevità e che la mortalità è inversamente correlata al suo consumo per quanto riguarda malattie cardiache, cancro, malattie respiratorie, ictus, diabete e malattie renali.
Dallo studio emerge che chi beve dalle due alle quattro tazze al giorno di caffè ha un rischio di morte inferiore del 18% rispetto alle persone che non bevono caffè. Particolare da non trascurare la ricerca è stata effettuata con una tazza da 235 ml, non la nostra tazzina da 40 ml, con una differenza sostanziale: il caffè era quello “americano”, cioè molto diluito ma che comunque può equivalere a un nostro espresso. Di più, sembra che l’effetto benefico in termini di allungamento della vita cresca con l’aumentare della dose: una tazza di caffè al giorno, meno 12% di mortalità per tutte le cause, tre o più tazze e il rischio arriva al 18% nominato prima. Rivincita anche per il decaffeinato: ha le stesse proprietà, senza influire sui nostri sogni.
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