Gennaro Sangiuliano torna ospite di Io le donne non le capisco, intervistato da Sonia D’Agostino, per continuare la sua analisi sulla guerra in Ucraina.
Il direttore del Tg2 prosegue nello studio della psicologia del leader russo e stavolta usa la metafora della matrioska: “dal punto di vista militare parlo di Matrioska-Putin, cioè di Putin che ad un’ora del giorno sembra disponibile a trattare e a fare delle aperture, e in un’altra ora del giorno dice, invece, che bisogna conseguire tutti gli obiettivi militari e, quindi, fa il duro. Mi sembra un po’ una matrioska”. Parliamo delle bamboline di legno russe, inserite una nell’altra, che mostrano tante facce tutte uguali della stessa persona, in questo caso, però, le facce di Putin sono tutte diverse: “è quello che credo che sia l’atteggiamento di Putin, ci vuole abituare a delle montagne russe, a salire e scendere, ma la verità è che vuole conseguire i suoi obiettivi militari”. Usando ancora l’immagine della matrioska Sangiuliano cita la Cina e avverte: “la prima faccia è quella di Putin, ma subito sotto c’è quella Xi Jinping, anche perché quello che i russi stanno facendo in Ucraina potrebbe essere la prova generale di quello che i cinesi potrebbero fare all’isola di Taiwan, che loro rivendicano come territorio della Repubblica Popolare Cinese, mentre, invece, sappiamo essere uno stato autonomo e indipendente. Certamente la Cina sta spalleggiando sottobanco la Russia, ne sta acquistando il gas, gli sta fornendo quei materiali tecnologici che noi occidentali, in virtù delle sanzioni non gli forniamo più, e quindi la realpolitik del momento è questa qui.”
Secondo il direttore del Tg2, la guerra non è destinata a finire presto e porterà ad un sommovimento socioeconomico, ci saranno strascichi, soprattutto di tipo economico e per quanto riguarda l’ondata di profughi, si parla di 2 milioni di persone che potrebbero lasciare l’Ucraina. L’attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzia, poi, ha fatto tremare tutto il mondo perché ci riguarda da vicino: “ Mi stavo laureando quando ci fu l’episodio di Chernobyl e mi ricordo che per tanto tempo non acquistammo più le verdure fresche a causa della pioggia radioattiva. L’Ucraina è terra di insediamento di grandi centrali nucleari, se negli scontri militari che sono in atto in questo momento, determinati dall’aggressione della Federazione Russa, dovesse essere colpito qualche impianto nucleare, ci sarebbero gravi conseguenze per tutti noi, perché le radiazioni non le fermi alla frontiera. Alcuni giornali titolano Paura nucleare, è una situazione davvero preoccupante che merita la massima attenzione, ma non dobbiamo confondere le acque, c’è un aggressore che è Putin e la federazione Russa e un aggredito che è Zelensky e l’Ucraina.”
“La Russia riuscirà a prendere l’Ucraina?” Domanda Sonia D’Agostino e Sangiuliano risponde: “probabilmente ce la farà a prendere l’Ucraina, ma servirà un grande sforzo per tenerla. E’ una nazione con 40 milioni di abitanti, grande due volte e mezzo L’Italia, è vasta migliaia di chilometri, neanche con un milione di uomini riesci a tenere un paese come questo, è dispendiosissimo. Abbiamo visto che i russi avanzano velocemente, ma poi si fermano perché finiscono i rifornimenti e gli ucraini li attaccano alle spalle. Non è facile fornire un rifornimento continuo di viveri, munizioni e carburante.”
La conduttrice incalza: “questo essere in difficoltà spingerà Putin a giocarsi il tutto per tutto?” “Spero di no. Voglio insistere su un concetto, ripreso anche dai giornali, le élite ora sono contro Putin. Agli oligarchi naturalmente non fa piacere che gli vengano messi i sigilli a ville o yacht che possiedono all’estero. La categoria elitaria russa sta prendendo le distanze dal suo leader, ma la Russia profonda, chi vive in Siberia ad esempio, queste persone si identificano con il leader politico e la sua idea di riscatto nazionalistico”. Sonia D’Agostino domanda: “possiamo pensare che accada qualcosa all’interno della Russia? Dobbiamo sperare che qualche oligarca neutralizzi Putin?” “In Occidente per fortuna siamo abituati ai valori della dignità umana e ai diritti individuali, in Russia nel 1860 c’era ancora la servitù della gleba, una servitù conclamata. I russi sono passati dall’assolutismo monarchico zarista all’assolutismo del comunismo sovietico che ha fatto 70 milioni di morti. Poi, dopo una breve parentesi con Eltsin, sono passati all’assolutismo putiniano, loro non hanno avuto l’evoluzione liberale che noi abbiamo costruito nei secoli. Putin potrebbe essere fatto fuori da una congiura di palazzo, ma che ci possa essere un processo di massa è impensabile”.
Sonia D’Agostino è rimasta colpita dalla censura di Mosca e dalla nuova legge detta sulle “fake news” approvata dalla Duma che prevede fino a 15 anni di carcere per chi parla di guerra o esprime opinioni differenti da quelle del regime. “Questa è una cosa veramente indegna, vergognosa”, commenta Sangiuliano, “una legge che permetterà di incarcerare chiunque dovesse esprimere una vaga idea dissonante dalle idee ufficiali”. I giornalisti di BBC, CNN e Bloomberg lasciano la Russia, aggiunge la conduttrice che sottolinea come la BBC trasmetterà informazioni alla radio in onde corte, come faceva durante la seconda guerra mondiale con Radio Londra. “Per tanti anni noi abbiamo avuto una radio che trasmetteva oltrecortina”, continua Sangiuliano, “una radio finanziata dagli americani che si trovava a Monaco di Baviera e trasmetteva notizie per l’est europeo. Stiamo tornando indietro nella storia”.