Si avvicina l’8 marzo, la Giornata internazionale dei diritti della donna, diverse le manifestazioni organizzate come ogni anno, ma a Io le donne non le capisco, il salotto del sabato condotto da Sonia D’Agostino, non interessa “festeggiare”, piuttosto vogliamo incoraggiare le donne a cercare di realizzare i propri sogni. Sonia D’Agostino si rivolge alle tante donne che lavorano, a quelle che non lavorano, a quelle che vorrebbero farlo e inaugura una serie di incontri con donne (e uomini) che ce l’hanno fatta, storie di successo, inteso come realizzazione personale nella vita.
La prima ospite è la dott.ssa Annalisa Magliuolo, Primo dirigente della Polizia di Stato, direttore della Prima Divisione del Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine. Esempio di donna tenace che è riuscita ad emergere in un ambiente ancora prettamente maschile. Napoletana, Annalisa Magliuolo a 18 anni frequenta la Scuola Superiore di Polizia, si laurea in Giurisprudenza a La Sapienza, il primo incarico a 24 anni a Napoli, poi a Bologna per dirigere le volanti, una sala operativa con più di 200 operatori, e una carriera in ascesa che l’ha portata ad un importante ruolo dirigenziale. Sonia D’Agostino chiede ad Annalisa se quello di diventare poliziotta fosse un sogno fin da bambina: “sì, era un sogno che avevo fin da piccola”, risponde la dirigente, “la mia fortuna è stata avere un padre generale dei Carabinieri, ho sempre vissuto in un ambiente molto istituzionale. Quando sono entrata in Polizia, le donne ancora non erano entrare nei Carabinieri, quindi ho fatto una scelta verso le istituzioni. Ho passato maggior parte mia vita in divisa”. La conduttrice sottolinea quanto il lavoro in Polizia sia un lavoro durissimo e per farlo ci vogliono tenacia e determinazione, come conferma Annalisa Magliuolo: “la spinta più importante è avere la passione per questo lavoro, bisogna sentirlo, perché non è facile. Spesso le nostre famiglie sono sacrificate dagli orari, dal servizio e dalle attività, quindi noi dobbiamo essere intenzionati a farlo in modo corretto, ma è utile avere accanto persone che capiscano quella che è stata la nostra scelta. Io sono fortunata, il mio compagno è assolutamente contento del ruolo che ho, fa il mio stesso lavoro, è un poliziotto, ci capiamo e ci aiutiamo molto.”
Sonia D’Agostino, basandosi anche sulla sua esperienza personale, riflette sul fatto che spesso le donne sul lavoro devono dimostrare il doppio rispetto agli agli uomini. Questo crea un’ansia da prestazione che, per la conduttrice, può avere anche aspetti positivi, perché porta a studiare di più, ad informarsi, può essere uno stimolo a conseguire una preparazione superiore rispetto a chi dà per scontato il lavoro che fa. E’ stato così anche per Annalisa Magliuolo? Come è stata accolta nella Polizia? “Sono stata fortunata perché quando sono entrata in Polizia c’era già una presenza femminile, che oggi ormai è diventata una realtà, considerando che il nostro ministro dell’Interno è donna e che due dei tre vice-capi della Polizia sono donne. Sicuramente è un lavoro non semplice, quando si va a dirigere un ufficio dove la presenza maschile è abbastanza forte si sente una responsabilità grandissima. Il comparto di cui si occupa il servizio di cui faccio parte è un comparto importante anche numericamente, sono più di 19.000 persone sul territorio italiano, comprende gli Uffici Prevenzione Generale, cioè le volanti, gli Uffici Controllo Territorio, i Reparti Prevenzione Crimini e le Unità Operative di primo intervento. Dirigere non è facile, si ha la responsabilità prima di tutto della sicurezza dei nostri operatori e dei cittadini, le attenzioni devono essere altissime.”
La conduttrice ci tiene a ribadire quando sia importante il lavoro della Polizia e come le forze dell’ordine siano più vicine ai cittadini di quanto si pensi. Annalisa Magliuolo spiega: “i numeri di pronto intervento 112 e 113 sono sempre attivi, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, sono un punto di riferimento per la collettività, svolgiamo anche attività nelle scuole per farci conoscere e raccontare il nostro lavoro, e ora c’è un’app che si chiama YOUPOL, nasce dalla convinzione che ogni cittadino sia parte responsabile e attiva della vita democratica del paese e che in qualche modo si possa fare squadra, per rispettare i principi fondamentali del vivere civile”. L’app si può scaricare gratuitamente ed è disponibile per i sistemi operativi Android e Ios. Attraverso l’app è possibile creare una chat con la sala operativa della Polizia, si possono trasmettere immagini e segnalazioni, che sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima. “Un’applicazione importantissima”, sostiene Sonia D’Agostino, “che permette di spedire immagini e posizione in tempo reale, fondamentale per chi si trova in situazioni di pericolo nelle quali non è possibile parlare”. La dirigente della Polizia aggiunge: “l’abbiamo pensata per coinvolgere le nuove generazioni, nasce per segnalare episodi di bullismo e di spaccio di sostanze stupefacenti, ma durante il lockdown l’abbiamo ampliata per rispondere anche alle violenze domestiche. E’ una sorta di prossimità digitale che vogliamo implementare sempre più”.
In chiusura si torna sul personale e Sonia D’Agostino chiede ad Annalisa Magliuolo di svelarci i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza: “punti di forza… la determinazione sicuramente me la riconosco e la capacità di sacrificarmi, nel senso di riuscire a raggiungere degli obiettivi che so che comportano dei sacrifici. Dall’altra parte, forse può essere una debolezza quella di non accontentarmi mai, perché una volta raggiunto un obiettivo ho bisogno di lavorare per arrivare ad un obiettivo successivo.” La conduttrice nota, però, che questo può essere proprio l’elemento che porta al successo, non accontentarsi mai, andare sempre oltre, avanti con tenacia e chiede ad Annalisa Magliuolo un suggerimento da dare alle donne: “non mollare mai perché ognuno deve cercare di raggiungere il proprio sogno. Io sono stata fortunata, il mio non mollare mai mi ha portato a realizzare il mio, dal punto di vista professionale ma anche nella vita privata. Non accontentarsi è molto importante, andare sempre avanti e cercare di migliorarsi sempre”.