Home Le nostre rubricheIl diario di Sonia Alberto Matano si racconta a Sonia D’Agostino con l’aiuto dei suoi più stretti amici e colleghi: Mara Venier, Salvo Sottile e Francesca Barra

Alberto Matano si racconta a Sonia D’Agostino con l’aiuto dei suoi più stretti amici e colleghi: Mara Venier, Salvo Sottile e Francesca Barra

di Prisca Civitenga

Ospiti: Alberto Matano, Mara Venier, Salvo Sottile, Francesca Barra

Giornalista, autore e conduttore televisivo, amato volto di punta di Rai 1, Alberto Matano è il protagonista di questa puntata di Io le donne non le capisco, il salotto del sabato capitanato da Sonia D’Agostino che sceglie nuovamente di raccontare una storia di successo, di una persona che è riuscita con tenacia a realizzare il proprio sogno, per dare agli ascoltatori un messaggio positivo e costruttivo, soprattutto nei momenti difficili e di abbattimento: realizzare le proprie aspirazioni è sempre possibile. Per raccontare le sue esperienze Matano ha chiamato a raccolta alcuni dei suoi più cari amici e colleghi: Mara Venier, Salvo Sottile e Francesca Barra. Insieme ai nostri ospiti i consueti compagni d’avventura Alberto Laurenti e Loredana Petrone. Tutti, poi, si sono confrontati con il tema del giorno, alla nostra comunità social abbiamo chiesto:

Secondo voi è possibile amare due persone contemporaneamente?

 

 

Alberto Matano ha realizzato il sogno che aveva da bambino, quello di diventare giornalista, arrivando a condurre l’edizione più prestigiosa del telegiornale nazionale, il Tg1 delle 20, e diventando un anchorman di punta della Rai, fino alla conduzione de La vita in diretta con ottimi risultati di ascolto. I suoi genitori però erano scettici e l’hanno spinto a studiare legge: “non avevamo giornalisti in famiglia e i miei mi dicevano che se avessi studiato giurisprudenza avrei avuto molte più possibilità nella vita. Poi io sono calabrese, di Catanzaro, avevo l’aspirazione di studiare a Roma e a 18 anni sono partito”. Incuriosita Sonia D’Agostino chiede a Matano cosa ha portato con sé dalla Calabria e cosa ha lasciato: “i calabresi sono gente generosa, sincera, molto esigente nei rapporti, ma se ti diventano amici lo restano per sempre. Della mia terra conservo la passione, in Calabria c’è peperoncino su tutto, l’amore per la natura, i sapori veri, è una terra di contrasti, aspra a volte, conservo i valori, l’amore per la famiglia, l’amicizia, l’accoglienza. Ho lasciato, invece, le cose della provincia, le invidie, le malelingue”.

Il conduttore crede nel valore della gavetta: “ne ho fatta tanta, dopo giurisprudenza ho iniziato a lavorare in una piccola agenzia di Roma che faceva da service alle televisioni locali, ho cominciato subito a fare politica, ho macinato tanta strada, ho preso tanta polvere in faccia, poi sono entrato alla Scuola di giornalismo di Perugia, ho fatto gli stage, sono arrivati i primi contratti, sono entrato nel Giornale Radio Rai, dove sono stato per dieci anni, fino a quando Gianni Riotta mi ha chiamato al Tg1, ho fatto il cronista politico, poi ho condotto le varie edizioni, da quelle della notte a quella delle 13.30, fino a quella delle 20. Il primo telegiornale non si scorda mai, mi ricordo ancora come ero vestito, ma la prima volta che ho condotto il tg delle 20 ho provato un’emozione incredibile. Ho letto i titoli sulla sigla, poi la telecamera mi ha inquadrato, ho detto buonasera dal Tg1…. e avevo già perso tutto il fiato!” Sonia D’Agostino vuole sapere quali sono le caratteristiche di Matano che l’hanno portato al successo: “penso una cosa fondamentale, che la chiave di tutto sia fare la vita che più desideri, una vita che ti rappresenta fino in fondo, io da sempre da quando ero ragazzino ho sempre vissuto in linea con il mio sentire, per cui tutto quello che ho fatto mi ha sempre molto rappresentato. Quello che dico ai giovani, non è una frase fatta, seguite le vostre passioni, le vostre aspirazioni, i vostri sogni perché solo così puoi raggiungere l’obiettivo che desideri. Chiaramente ci sono persone che non possono farlo per necessità, io sono stato molto fortunato nella vita, ma questa fortuna va anche alimentata io credo, e serve fare delle scelte anche difficili, pericolose, spericolate, per seguire quello che dentro di te senti”. Istinto o razionalità? “Io nasco razionale, molto razionale, ma ho imparato a riconoscere la mia consapevolezza e cioè un misto di istinto e razionalità. Se noi seguiamo solo quello che ci dice la nostra testa, la mente a volte ti porta fuori strada, perché ti porta a pensare, elaborare, fare viaggi mentali assurdi, pensare cose negative. Invece noi dobbiamo governare la nostra mente e ascoltare anche il nostro sentire, che è frutto dell’esperienza e di come siamo noi”. Una riflessione che trova completamente d’accordo la psicologa Loredana Petrone: “la nostra mente è un labirinto, ci incastriamo e questo ci fa perdere di vista quello che realmente desideriamo realizzare”.

Veniamo al tema del giorno: si possono amare due persone contemporaneamente? La nostra psicologa Petrone fa subito chiarezza: “bisogna distinguere l’amore dall’innamoramento. L’innamoramento è la fase iniziale e irrazionale, l’amore evolve e diventa più strutturato, è un sentimento più solido, è il cosiddetto porto sicuro. L’innamoramento è un periodo che può durare al massimo tre anni, durante il quale noi vediamo l’altro per quello che desideriamo che esso sia, poi nel tempo cadono i veli e vediamo il partner per quello che realmente è, allora l’innamoramento può trasformarsi in amore o terminare. Aggiungo che c’è una grossa differenza tra il maschile e il femminile nello scegliere quale relazione proseguire, il maschio se messo alle strette sceglie il porto sicuro, le donne scelgono il mare aperto”. Cosa ne pensa Matano? “secondo me si può amare contemporaneamente, perché magari vivi un grande amore, consolidato, però al tempo stesso provi un amore potente per qualcuno che hai amato prima e che rimane. Io per esempio ho questo grande amore che ho vissuto trent’anni fa con una ragazza che rimane un amore pazzesco. Quando noi ci sentiamo, ci vediamo, è come se ci ritrovassimo, a me basta delle volte un suo messaggio che mi commuovo, è una cosa potente ed è reciproca. Poi abbiamo avuto tanti cambi di vita, abbiamo avuto le nostre storie, ma quando ci ritroviamo è come una zona franca in cui siamo solo noi due e io trovo un porto sicuro. Credo che si possano amare due persone contemporaneamente. Sono amori diversi ma possono coesistere e soprattutto non tolgono nulla all’altro, non c’è una sottrazione, perché noi siamo fatti di tante cose, quindi quest’amore si può diffondere, non deve essere univoco o biunivoco”. Il conduttore distingue anche tra amore fisico e amore di testa: “noi tendiamo a vivere tutto come un assoluto, invece ci sono cose diverse, c’è la passione, l’attrazione fisica, ma ci si può innamorare anche della testa di una persona e instaurare una relazione che prescinde dal sesso. Siamo fatti di tante cose diverse, spesso le persone hanno paura di ascoltarsi e di vivere le proprie emozioni. Penso che sia giusto seguire le emozioni se non si fa male a nessuno ovviamente.” Concorda Loredana Petrone: “noi siamo dei cristalli Swarovski, abbiamo tante sfaccettature e siamo attratti da tante cose, per cui a volte, per esempio, nonostante il porto sicuro l’attrazione diventa il motivo per cui si vivono diverse storie a cui si dà lo stesso valore, la stessa importanza”.

Matano parla anche di destino e di incontri fortunati: “la magia della vita ti regala degli incontri, ma tu devi essere in grado di riconoscere le persone, ci vuole quel mix di istinto e razionalità, non è una questione fisica, ci si riconosce come affini. Ora a quasi 50 anni mi sono circondato di persone con un sentire comune, ci si sceglie, ci si riconosce e questo è il bello della vita.” L’anchorman chiama allora a raccolta tre dei suoi migliori amici e colleghi: Francesca Barra, Mara Venier e Salvo Sottile. E’ proprio la regina della televisione, “zia Mara”, a regalarci con il suo consueto entusiasmo la testimonianza più coinvolgente: “Alberto è il mio amico del cuore! Ci si riconosce, forse in un’altra vita siamo stati marito e moglie o fratelli, c’è un sentimento molto forte tra me e Alberto, è un bellissimo regalo della nostra vita che è arrivato inaspettato. In questi anni così difficili, così brutti, siamo stati vicini, uniti, lui mi ha sostenuto, in un momento mio terribile lui è venuto sotto casa e mi ha detto adesso scendi, basta stare chiusa dentro casa a piangere, che dire è veramente un regalo che mi ha fatto la vita”. Matano continua il racconto: “ci siamo visti la prima volta al teatro Sistina, una sera per una prima, un amico comune ci ha presentato e abbiamo fatto una foto, che Mara ha pubblicato sui social, da quell’abbraccio è nata l’amicizia. Poi è stata Mara a convincermi ad accettare la conduzione de La vita in diretta, io avevo tanti dubbi e lei mi ha detto che se non avessi accettato mi ci avrebbe mandato a calci nel sedere!” Con simpatia ed ironia continuano i racconti delle cene a casa di Mara e delle telefonate che strappano sempre una risata, risollevando anche le giornate più buie.

 

Altro incontro baciato dal destino quello con il giornalista Salvo Sottile che, da siciliano, con Matano condivide le radici meridionali, una certa sensibilità e un simile percorso lavorativo. Il conduttore de I Fatti Vostri descrive il collega così: “ Alberto è una persona buona, gentile, è aperto con tutti, io sono più chiuso, vivo nel mio mondo ristretto, al di là del lavoro non ho una grande vita sociale, perché il tempo che ritaglio per me è prezioso, mi piace stare con i miei figli. Alberto, facendo il programma di maggior successo della Rai, al suo tavolo ha un sacco di persone e tutti vogliono andare in studio da lui. Devo dire che siamo molto vicini umanamente”. Matano continua: “noi ci sentiamo tutte le mattine intorno alle 10 e commentiamo i dati d’ascolto delle nostre trasmissioni. Io lo chiamo “million boy” perché solitamente I Fatti Vostri registra oltre un milione di spettatori, mentre lui mi chiama “18 man” perché io ne ho diciotto di milioni. Ci piace molto scherzare.”

Stessa affinità elettiva Alberto Matano l’ha trovata con Francesca Barra, giornalista, scrittrice, conduttrice, nonché moglie di Claudio Santamaria. A differenza di Matano, però, Francesca non ha realizzato il suo primo sogno che aveva da bambina, quello di diventare cantante lirica, ci confessa che è stata stroncata dalla madre che la voleva un’intellettuale. Riguardo al tema del giorno, amare due persone contemporaneamente, Francesca Barra è categorica: “assolutamente no! Ho un marito talmente ingombrante, totalizzante, che non potrei amare nessun altro, a parte i miei figli. Con Claudio abbiamo un rapporto di sincerità assoluta, viviamo in simbiosi, capisco che è una cosa particolare, ma se lui mi dicesse che prova dei sentimenti per un’altra persona io mi sentirei morire! Claudio ha tutte le chiavi d’accesso al mio cellulare, non ho niente da nascondere”. Affermazione questa che crea un sommovimento generale in studio, tutti i presenti concordano che il cellulare è qualcosa di troppo personale e che non sia giusto poter essere controllati completamente dal partner.

Mara Venier e Salvo Sottile sono, invece, propensi a contemplare un doppio amore. Zia Mara: “penso sia possibile, magari si ama in maniera diversa. Per quanto riguarda le mie esperienze personali, vi dico che quando ho incontrato un altro amore ho chiuso la storia precedente. La convivenza con due persone è complicata, già lo è con una! Alla fine mollavo la vecchia storia”. Salvo Sottile: “ma, sì, noi siamo più tranquilli ad accettare questo punto di vista, e per quanto mi riguarda… mi ricorda qualcosa…”, confessa ridendo il giornalista, “bisogna essere aperti, non aver paura di ascoltare sé stessi e gli altri, essere predisposti all’ascolto, poi l’amore amore come passione ha diverse declinazioni, è possibile amare persone diverse in modo diverso, anche l’amore filiale è amore in fondo, no? Se la mia compagna mi confidasse un altro innamoramento affronterei la questione”.

Stupita da questi discorsi Francesca Barra chiede agli interlocutori se non gli darebbe fastidio sapere che il proprio partner provasse dei sentimenti per un’altra persona. Matano segue una teoria: “io seguo il motto don’t ask, dont’t tell, non chiedo nulla e non voglio sapere nulla”. Una sorta di “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” che quasi sconvolge l’amica giornalista. Si parla, quindi di gelosia, sentimento che non appartiene a Francesca: “io mi fido di Claudio, quando ci sono delle scene intime sul set, io vado via, anche per non imbarazzare l’attrice, ho un profondo rispetto per il suo lavoro, e una fiducia illimitata, credo a tutto quel che mi dice e in quel che siamo. Se venisse meno la fiducia in questo tipo di rapporto sarebbe un uomo morto!” Mara Venier è gelosa? “No, non sono gelosa, Nicola non me ne dà motivo. Però sono impazzita di gelosia con Arbore, ero gelosissima delle ragazze Coccodè, belle, giovani e sgambettanti. Con Renzo trovavo sempre ragazze sotto casa, era stra-amato, io ero molto insicura e ho sofferto molto di gelosia, ma è un sentimento negativo, consiglio a tutti di fregarsene!”.

Anche questa puntata ci ha dato molti spunti di riflessione, l’ultimo lo lasciamo a Luciano Lembo e alla sua poesia Amai due donne.

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