Il nostro cervello ha un sesso? C’è differenza fra il cervello femminile e quello maschile? Se esistono delle differenze, queste sono sufficienti per spiegare alcuni stereotipi e ruoli che abbiamo nella società?
È questo il tema su cui ci siamo interrogati questa settimana sulla nostra pagina Facebook di Io le donne non le capisco, ed è ciò di cui abbiamo discusso in studio insieme al nostro ospite, il Prof. Giulio Maira – neurochirurgo di fama internazionale – e autore del saggio Il cervello è più grande del cielo, edito da Solferino.
“Il titolo di questo libro ha un doppio significato: nel cervello abbiamo tanti neuroni quante le stelle della via lattea e per il lavoro che faccio chi si rivolge a me ha problemi gravi e l’idea del cielo e delle stelle ci danno una prospettiva di un futuro bello, positivo- ci racconta il Prof. Maira. “Da neurochirurgo lavoro con l’organo più straordinario, e in sala operatoria mi chiedo sempre quale emozione stia sfiorando o quali pensieri andrò a toccare nel paziente, o nel caso di un tumore mi chiedo quale ricordi o sentimenti stia togliendo all’uomo, tutto questo mi ha spinto ad approfondire ancora di più questo organo. Affascinato da questa straordinarietà ho deciso di raccontare che cosa abbiamo dentro la nostra testa, quale miracolo incredibile ci sia, e l’ho cercato di fare non con un linguaggio scientifico ma come se raccontassi una favola, il racconto della mente, utilizzando, quindi, terminologie molto semplici.”
“Una cosa importante che dobbiamo capire del cervello è che non è una struttura statica, non è un software ma si modifica e apprende costantemente nel corso della nostra vita. Il cervello è un organo straordinario ma ha un piccolo difetto, è un po’ pigro. Se lo lasci davanti la Tv a vedere cose che non hanno senso sta molto bene, ma se lo attivi ci sta ancora meglio. C’è un rapporto straordinario tra il funzionamento del nostro cervello e le emozioni. È diviso in tre parti, il primitivo che ti permette di respirare, poi c’è quello emozionale e quello razionale. Tutto quello che noi ricordiamo è perché ci ha emozionato, perché il cervello è stato stupito, un cervello non emozionato non ricorda le cose, le emozioni e il ricordo fanno parte dell’apprendimento, se noi volgiamo apprendere dobbiamo fare sempre cose nuove che ci emozionano. Il cervello maschile e femminile sono diversi già dal punto di vista genetico: per il 99% il cervello femminile è identico a quello maschile, tuttavia questo 1% può cambiare profondamente l’organizzazione del cervello. Ma siamo diversi anche dal punto di vista strutturale, hanno delle diversità fondamentali, ne cito solo due: le donne hanno più connessioni e gli uomini più numeri delle cellule” – continua Maira.
Le donne hanno più connessioni che vuol dire? Noi abbiamo due emisferi celebrali che funzionano in modo completamente diverso, quello di destra è l’intuito, l’arte, la fantasia propri di un artista, quello di sinistra è razionale , quello dell’uomo di scienza. Sono complementare e devono collegarsi costantemente e lo fanno attraverso fibre di connessioni, le donne ne hanno molte di più. Vuol dire che l’uomo quando ragiona o affronta un problema utilizza soprattutto un cervello, ha un meccanismo di funzionamento più rigido, la donna invece ha un meccanismo più complesso quindi ha la capacità di analizzare i problemi con un punto di vista che non è migliore o inferiore rispetto all’uomo, ma è diverso. La donna ha quindi questa capacita più intuitiva e meno razionale che le permettere di essere multitasking e di avere maggior capacità di cogliere le situazioni, di vedere i periodi, l’uomo è più lineare. La donna ha più creatività. Ma qual è la differenza tra creatività e intelligenza? L’uomo forse è più intelligenza il che vuol dire risolvere un problema con la logica, la creatività vuol dire risolvere il problema con la fantasia, l’immaginazione, la capacità di vedere quello che non c’è. La donna ha meno neuroni ma ne ha di più in una area molto particolare, quella del linguaggio, le donne parlano più dell’uomo, ma soprattutto la donna ha più sviluppato il senso dell’emotività, e quindi ha maggiore empatia, si emoziona più facilmente e visto che l’emotività è strettamente legata al ricordo, ricorda più le sfumature. Una cosa molto importante è la capacità di reagire delle donne all’ansia, alla paura e alle situazioni di stress, in questo trovo una base evoluzionistica, quindi la donna ha una emotività rivolta a una reazione alla paura, alle angoscia e alle minacce sono più di tipo emotivo e linguistico, cerca di parlare, di sedare il conflitto e convincere invece l’uomo, per la sua origine, tende ad avere una reazione alla paura di tipo aggressivo, mette in moto i muscoli, cerca di attaccare e il testosterone aumenta questa aggressività e forse può spiegare diverse psicopatologie di comportamento”, conclude il neurochirurgo.