Home Lei e luiCoppia e Famiglia Potendo incontrare te stesso bambino cosa ti diresti? Rispondono Paolo Conticini, Lorenzo Flaherty e Roberta Floris, Giulio Violati e Maria Grazia Cucinotta

Potendo incontrare te stesso bambino cosa ti diresti? Rispondono Paolo Conticini, Lorenzo Flaherty e Roberta Floris, Giulio Violati e Maria Grazia Cucinotta

di Prisca Civitenga

Ospiti: Lorenzo Flaherty e Roberta Floris, Giulio Violati e Maria Grazia Cucinotta, Paolo Conticini

Per andare avanti nel futuro soprattutto in questo periodo così drammatico e traumatico, probabilmente bisogna tornare un po’ al passato per potersi riprendere e guardare avanti”, da questa riflessione della conduttrice Sonia D’Agostino abbiamo preso spunto per il tema della nuova puntata di Io le donne non le capisco. Alla nostra comunità social abbiamo chiesto:

Potendo incontrare te bambino/a cosa ti diresti? Che consiglio ti daresti? C’è qualcosa che eviteresti di rifare?

A conversare sull’argomento questa volta davvero tanti ospiti, in studio l’attore Lorenzo Flaherty e l’amico e produttore cinematografico Giulio Violati, raggiunti in collegamento Skype dalle rispettive consorti, Roberta Floris e Maria Grazia Cucinotta, e ancora, sempre in collegamento, l’attore Paolo Conticini e l’immancabile psicologa Loredana Petrone.

A rompere il ghiaccio l’apprezzato e carismatico attore di cinema teatro e televisione Lorenzo Flaherty, indimenticabile ispettore Manrico della serie Distretto di Polizia e capitano Venturi di R.I.S – Delitti imperfetti. Flaherty racconta con schiettezza ed ironia tanti aneddoti della sua carriera e della sua vita privata e commenta il tema del giorno, svelando che bambino era e che cosa direbbe a sé stesso se potesse tornare indietro nel tempo: “da piccolo ero soprannominato Attila, mia madre aveva un gran da fare, poi negli anni mi sono tranquillizzato, dicevano che avevo un eccesso di energia per tutto quello che combinavo, ero un bambino impegnativo. Riguardo al tema forse vado un po’ controcorrente nel senso che rifarei tutto quello che ho fatto. La vita è lungo viaggio e ci sono tanti step, percorsi che si fanno. Si dice che si impara dagli errori che si commettono ed è vero, l’importante è capirlo strada facendo, non capirlo troppo tardi. Forse a volte sono stato un po’ impulsivo, potevo riflettere un po’ di più su certe situazioni, ma tutto sommato rifarei le stesse cose”.

Nel corso della trasmissione tutti gli ospiti rispondo alla domanda del giorno mettendosi a nudo. Scopriamo che Giulio Violati e Loredana Petrone erano due bambini dalla “doppia personalità” in senso opposto, la psicologa era una piccola buonissima a casa e terribile fuori casa, mentre il produttore un bimbo modello che collezionava complimenti fuori casa, ma una peste in famiglia tanto che i genitori si chiedevano: “dove abbiamo sbagliato?” Se Violati incontrasse sé stesso bambino? “Lui mi direbbe: mamma mia che panza! E i capelli ‘ndo so’ andati? Ma che davvero sarò così?” Scherza con la solita comicità il produttore che continua: “io, invece, gli direi di rimanere ragazzino che si sta molto meglio!” Il rimanere un po’ ragazzini anche da adulti trova tutti d’accordo, Flaherty in primis, che sottolinea come il segreto del vivere bene con sé stessi sia il non prendersi mai troppo sul serio.

Ecco una carrellata di come hanno risposto gli altri ospiti, se avessero la possibilità di tornare nel passato e parlare a sé stessi bambini.

Maria Grazia Cucinotta: “io non le direi nulla, perché la vita va vissuta giorno per giorno, così l’ho vissuta, vivendo delle esperienze anche attraverso le persone che ho incontrato. Non ha senso dire a bambino come sarà suo futuro, anche perché le cose evolvono, i nostri figli non vivono le emozioni che abbiamo vissuto noi, ne vivono altre, noi dobbiamo essere l’esperienza passata che non hanno avuto. Se mi guardasse quella bambina di un tempo sarebbe shockata, perché era impossibile da dove sono partita arrivare a dove sono arrivata, sono riuscita ad uscir fuori da quella che doveva essere una sorta di fossa. Da piccola non stavo mai ferma un attimo, facevo e mille cose soprattutto quello che non dovevo, perché volevo capire il motivo per cui non dovevo farle, poi davo ragione a mia madre! Non sono stata una bambina facile, con mia figlia Giulia sono molto più fortunata! Per mia madre non è stato facile quando a 18 anni sono andata a Brescia da mio fratello per lavorare e con la sua complicità ho ottenuto un provino per Indietro tutta. Dal 1986 ad oggi non ho mai smesso di lavorare, ma all’epoca c’era ancora un pregiudizio legato al mondo della moda e dello spettacolo che veniva associato al malcostume. Mia madre mi ha dato la libertà dicendo che nessuno me l’avrebbe dovuta togliere. Io ho sempre mantenuto quella promessa, quindi sono sempre scappata da chiunque volesse costringermi e togliermi la libertà”.

Si racconta anche la moglie di Lorenzo Flaherty, Roberta Floris: “alla Roberta bambina direi, ma lo dico anche alla Roberta adulta, di non smettere mai di sognare e di pensare di poter arrivare all’obiettivo prefissato, ma non in maniera cinica, in una maniera sempre emotivamente importante. Alla Roberta bambina le dico: beata! Quando sei annoiata e tua madre ti dice vai a fare un giro in bicicletta, assapora quei momenti! Goditi quell’apparente noia, che serve a riflettere. Lei oggi mi criticherebbe moltissimo, perché la Roberta bambina era molto più precisa di quanto sia io ora e mi direbbe: hai sbagliato lavoro, dovevi fare il medico! Invece ho fatto prima la giornalista ed ora la mamma.”

Paolo Conticini, reduce dall’ennesimo successo teatrale del musical Mamma Mia! e attualmente impegnato nella trasmissione televisiva Cash or Trash – Chi offre di più? parla di vivacità e sogni: “ero un bambino molto, molto vivace e credo che questa vivacità l’ho mantenuta fino all’età che ho. Sono sempre stato un sognatore, sempre alla ricerca di un qualcosa, non mai avuto le idee chiare su cosa sarei voluto diventare da grande, ho sperimentato tante strade, poi ho avuto la fortuna di trovarne una che mi permette di divertirmi e che è diventata il mio lavoro. E’ un privilegio non indifferente fare un lavoro che ti piace e che ti toglie tante soddisfazioni. Se incontrassi me stesso bambino mi direi di continuare a sognare, perché i sogni sono una cosa per me fondamentale e dovrebbero esserlo anche per i bambini e i ragazzi delle attuali generazioni.”

Non poteva mancare la riflessione di Sonia D’Agostino: “cosa direi a Sonia bambina? La mia è una riflessione è un po’ amara, dato che Sonia bambina, così come lo è Sonia di oggi, era molto altruista e con grandi valori. Le direi attenta, non pensare che tutti gli altri la pensino come te, abbiano i tuoi stessi valori e siano onesti e leali, perché le mazzate si prendono eccome!

Si parla di sliding doors e di scelte sbagliate e tutti sono d’accordo che gli errori nella vita sono inevitabili ed importanti per la crescita personale. La psicoterapeuta Loredana Petrone spiega: “noi apprendiamo dagli errori, quello che ci insegna ad apprezzare il cammino è la caduta, non il camminare sempre serenamente, perché poi facciamo una serie di riflessioni e di valutazioni e se una persona è consapevole, degli interrogativi se li pone, perché ho fatto questa scelta? Tra l’altro io credo che molto spesso gli errori vengono fatti perché non ci ascoltiamo fino in fondo, molto spesso ci lasciamo condizionare da quelli che sono stereotipi, da quello che gli altri pensano di noi, quindi, in questi casi, la scelta non è una scelta realmente autentica”.

I bambini sono senza passato ed è questo tutto il mistero dell’innocenza magica del loro sorriso.

Da questa citazione di Milan Kundera Sonia D’Agostino prende spunto per parlare di quanto la vita ci faccia perdere il bello di quando eravamo bambini, gli affetti sinceri, lo stupore, l’avventura di vivere un giorno nuovo, gli odori e i sapori autentici di un tempo. “Ci dimentichiamo della bellezza della sorpresa, non siamo più capaci di meravigliarci davanti alle cose”, afferma Maria Grazia Cucinotta, mentre Lorenzo Flaherty sostiene che “bisogna rimanere un po’ ragazzini dentro, questa è una cosa che non devi mai perdere, lo capisci negli anni, il problema è questo. Serve una sana follia da portarsi dietro ed è importante saper vivere il presente, il presente è un dono”.

Con la presenza dei coniugi Lorenzo Flaherty-Roberta Floris e Giulio Violati-Maria Grazia Cucinotta, la conduttrice ne approfitta per fare una sorta di “gioco delle coppie”, mariti e mogli svelano pregi e difetti l’uno dell’altra e con ironia raccontano aneddoti personali di vita quotidiana. Scopriamo che nella coppia Flaherty-Floris il più peperino è l’attore che è anche una persona semplice che mette al primo posto famiglia e figli. Giulio Violati non trova difetti in Maria Grazia Cucinotta, ma non sopporta quando lei lascia tutte le luci di casa accese, mentre l’attrice ha deciso di curare personalmente il look del marito per non fare figuracce in pubblico, gli ha comprato uno stock di maglioni e pantaloni blu, grigi e verdi, da abbinare ad occhi chiusi. I più gelosi? Sicuramente Lorenzo Flaherty e Roberta Floris, lei confessa: “in passato non facevo altro che svuotare tasche con bigliettini e numeri di telefono, strappavo tutto come una pazza perché sono gelosissima!” La risposta di Lorenzo: “io ho sempre alzato le mani, ma tra i due chi è più geloso sono io”.

In chiusura di puntata si torna all’argomento di partenza, il riappropriarsi del proprio passato e si riflette su quanto la pandemia ci abbia cambiato e ci abbia costretto a fare i conti con noi stessi. Per alcuni è stato molto difficile guardarsi allo specchio, per altri il dramma della perdita del lavoro, altri ancora però hanno accettato il cambiamento, ne hanno fatto un’opportunità per cambiare vita e seguire finalmente le proprie passioni. Il periodo del lockdown è servito come momento di riflessione anche per i nostri ospiti che si sono riappropriati del proprio tempo e della propria vita senza correre sempre dietro a qualcosa. Per Paolo Conticini e Lorenzo Flaherty è stato un momento di creatività. Conticini ha guardato al passato e ha scritto il libro Ho amato tutto in cui racconta tanti aneddoti di vita privata che l’hanno portato ad iniziare la sua fortunata carriera, c’è anche il romantico incontro fortuito con la sua futura moglie, entrambi addormentati su un divano prima di una sfilata di moda. Dal libro Conticini ne ha tratto uno spettacolo La prima volta che sta per riportare in scena. Si è dedicato ad uno spettacolo teatrale anche Lorenzo Flaherty, che ha aggiornato Semplicemente donna, spettacolo che sta per tornare in scena e che lo vedrà sul palco insieme alla coautrice Sonia Benincaso. Un progetto contro la violenza di genere tratto da alcuni episodi di cronaca, in cui Flaherty interpreta tutte le mostruosità che un uomo può commettere nei confronti di una donna: “è uno spettacolo a cui tengo molto, un modo per dare il nostro contributo ad una causa importante”.

Consueta ciliegina sulla torta la poesia dell’attore e cabarettista Luciano Lembo “Ciao Lu”

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