Ospiti: Gennaro Calabrese, Fabiola Sciabbarrasi, Matilde Brandi
Prendendo spunto dalla canzone di Fiorella Mannoia “Quello che le donne non dicono”, questa settimana ad Io le donne non le capisco ci siamo interrogati su cosa gli uomini e le donne faticano a dirsi a vicenda e sulle conseguenze dell’incomunicabilità di coppia. Alla nostra comunità social abbiamo chiesto:
Quello che le donne e gli uomini non si dicono… Cosa fai fatica a dire al tuo partner? In che modo influisce la mancanza di dialogo all’interno di un rapporto?
Ne abbiamo parlato con due vulcaniche ospiti: la ballerina showgirl e attrice Matilde Brandi e l’ex modella e moglie di Pino Daniele Fabiola Sciabbarrasi, non poteva però mancare l’attualità, tratta con leggerezza ed ironia insieme al comico Gennaro Calabrese. A condurre il salotto del sabato Sonia D’Agostino con il consueto “Dream Team”: Loredana Petrone, Alberto Laurenti e Giulio Violati.
Non potevamo che partire dalla stringente attualità, il 24 gennaio si eleggerà il Presidente della Repubblica e queste sono ore febbrili per capire se Silvio Berlusconi scioglierà le riserve sulla sua candidatura. A sorpresa il Cavaliere interviene a Io le donne non le capisco e ci fa morir dal ridere con i suoi progetti e i suoi proclami. Berlusconi si toglie la parrucca e svela lo straordinario imitatore che c’è sotto: Gennaro Calabrese. Iniziamo con il sorriso sulle labbra, ma Calabrese non può esimersi dal commentare il tema del giorno, cosa fatica a dire alla propria partner?: “quello di cui ho bisogno, credo che capire ciò di cui l’altro ha bisogno debba essere istintivo, a pelle, quindi io mi trattengo molto spesso dal dire cosa vorrei, perché se lo ricevo senza dirlo allora potrebbe essere la persona con la quale condividere un percorso molto lungo di vita insieme”. Interviene subito la psicologa Loredana Petrone: “aspettarsi che il partner soddisfi i bisogni dell’altro senza che questi glielo dica è un’idea irrealistica, perché ovviamente noi non abbiamo la sfera di cristallo che ci consente di avere una lettura, anche lì dove c’è un’ empatia profonda, questa mancanza di comunicazione va a costituire un elemento di fragilità, perché la coppia dovrebbe potersi confrontare in tutto e su tutto. Molto spesso non ci si confronta nemmeno nell’ambito dell’intimità dicendo cosa piace e non piace, dando sempre per scontato che l’altro debba avere una bacchetta magica per comprendere i desideri, i desideri vanno condivisi. E’ una scoperta continua è un percorso che si fa in coppia. La coppia cresce solo attraverso un confronto continuo”. Gennaro Calabrese ci riflette su ed è costretto a correggere il tiro.
Sonia D’Agostino punta i riflettori sulle differenze culturali, di educazione e di pensiero tra uomini e donne. Oggi la società è molto cambiata, le donne sono emancipate, non c’è più il patriarcato e l’uomo si sente in qualche modo spiazzato, non riconosce più i suoi ruoli. Loredana Petrone sottolinea però che esiste anche il matriarcato, quelle famiglie anche tradizionali dove sono le donne a prendere le decisioni. Interviene Matilde Brandi: “ultimamente c’è tanta ipocrisia, si nasconde la testa sotto la sabbia, si fa finta che tutto vada bene, ma poi non è così. Ma perché ti devi rassegnare? Se non funziona, basta. Magari troverai un altro uomo o magari stai meglio da sola, la famiglia va preservata, ma non ti devi mortificare. Quando io e il mio compagno abbiamo deciso di separarci abbiamo spiegato tutto alle nostre figlie che ora mi dicono avete fatto bene, perché magari quando si stava sotto lo stesso tetto non si faceva altro che litigare”. “Subentra la dignità” aggiunge Fabiola Sciabbarrasi e la psicologa Petrone spiega: “spesso si resta in un rapporto infelice per i sensi di colpa, sono consapevole che non sto vivendo la mia vita, sopravvivo, ma i sensi di colpa regnano sovrani, soprattutto nei confronti dei figli. Ci sono dei vincoli difficili da sciogliere”.
Incomunicabilità all’interno della coppia, ma anche mancanza di comunicazione verso gli altri, cosa c’è dietro le “famiglie del Mulino Bianco” che sembrano perfette e che poi si lasciano all’improvviso spiazzando tutti? S’interroga la conduttrice. Matilde Brandi porta l’esempio di Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi che si sono separati un po’ a sorpresa, non c’erano avvisaglie ma chissà da quanto tempo la crisi andava avanti e l’attrice si domanda: “Volevano salvare la facciata a tutti i costi? Ma perché?” In questi casi i social fanno molto, fa notare Giulio Violati; “danno una rappresentazione finta della realtà, la gente ti giudica, dai social vedi una cosa, ma i social cristallizzano un momento che non è reale o è una parte della realtà , poi ovviamente non ti va di mettere in piazza i panni sporchi”. Il produttore cinematografico con ironia cita anche la “sindrome di Fonzie”, il protagonista della serie tv Happy Days che non riusciva a dire “ho sbagliato”. In un rapporto di coppia è fondamentale saper ammettere i propri errori.
Fabiola Sciabbarrasi sottolinea un altro punto: “l’incomunicabilità di coppia fa sì che alla fine ci si trovi ad essere due estranei, ma più che parlare, c’è bisogno di qualcuno che ascolti”. Concorde la psicologa Petrone che avverte: “ noi chiediamo consigli al partner, ma poi di fatto li accogliamo? Se continuiamo sulla nostra strada imperterriti l’altro alla fine non ci perde neanche tempo ad ascoltarci. A volte abbiamo già la nostra soluzione in testa e parlare ci serve solo ad allentare la tensione”. L’ascolto deve essere quindi reale, reciproco e accogliente.
Matilde Brandi invece si sofferma sui difetti del partner: “anche i difetti vanno compresi e amati, ma non devono essere motivi di finzione, bisogna innamorarsi dei difetti, che poi non vedremo più come tali”.
Quando si parla di separazioni, spesso sono le donne a prendere la decisione finale, fa notare l’ex modella e moglie di Pino Daniele Sciabbarrasi, “l’uomo non ha il coraggio” le fa eco Matilde Brandi, ed è d’accordo anche Loredana Petrone: “noi donne abbiamo una consapevolezza maggiore, non a caso la fine di una relazione di coppia spesso porta la firma femminile, è la donna che decide piuttosto che l’uomo. L’uomo fatica un po’ di più perché, anche nella dimensione di una relazione extraconiugale, ha delle abitudinarietà a cui non vuol rinunciare, mentre la donna è molto più diretta, sa dire basta, me la posso cavare anche da sola. Per un uomo è più difficile abbondare i benefit e un senso di comodità”.
E’ sempre più difficile comunicare e allora per capire il partner si va a studiare la sua attività in rete, oppure si sbricia il cellulare, il luogo principe dove oggi nascondiamo i nostri segreti. Sonia D’Agostino tira fuori un argomento molto sentito che coinvolge gli ascoltatori, molti messaggi arrivano in diretta e il dibattito si fa acceso anche con gli ospiti. Quanti tradimenti si scoprono guardando il cellulare del partner? Memorabile il film “Perfetti sconosciuti”. La corrente di pensiero più diffusa è che il cellulare deve restare top secret, la privacy prima di tutto, ma la questione è ancora aperta.
Coppie longeve e rapporti usa e getta. La conduttrice riflette sul fatto che oggi molti hanno perso la pazienza, non c’è più la voglia di salvare o riprendere una relazione, ci si arrende ai primi ostacoli. Matilde Brandi spezza una lancia in favore delle coppie longeve e porta l’esempio dei suoi genitori, un matrimonio lungo 60 anni: “si litiga, non sempre si va d’accordo ma si tiene insieme la famiglia”. “In questo caso conta la solidità del legame che è più forte della contrapposizione” aggiunge Loredana Petrone, “ litigare fa bene per confrontarsi su situazioni diverse, diverso è quando il rapporto si sfilaccia e non ce la fai più a sopportare quello che l’altro dice e come lo afferma”. Secondo la showgirl: “dopo tanti anni di matrimonio magari non si litiga, si va d’accordo, ma non c’è più l’amore, subentra il rispetto”. Dipende da cosa si intende per amore, la psicologa cerca di fare chiarezza: “non bisogna confondere l’amore con l’innamoramento, l’amore è un sentimento solido, che è privo a volte di slanci, ma è strutturato, sai che quella persona c’è, probabilmente non c’è più la passione, però di fatto c’è un rapporto che diventa granitico, io so di poter fare affidamento sull’altro. Bisogna capire cosa si cerca, se si è alla ricerca continua di innamoramento, perché ovviamente l’innamoramento è completamente differente dall’amore, caratterizza le prime fasi, la passione, la sessualità. Ci si può anche rinnamorare del proprio partner. Dico una cosa che potrebbe essere scomoda, noi siamo programmati per essere autonomi, la coppia è una forzatura”.
Si torna, quindi, al discorso principe dello stare bene in coppia: star bene con sé stessi: “è un percorso di consapevolezza personale”, spiega la psicologa, “devo capire cosa desidero per me, l’altro deve essere un plus valore, non la stampella a cui ci si appoggia. Bisogna saper star bene da soli e capirsi. Le risposte le abbiamo dentro di noi, le cosiddette verità nascoste”.
Dulcis in fundo, a sottolineare che il dialogo resta fondamentale, la poesia dell’attore e cabarettista Luciano Lembo “Quello che non diciamo”.