Siamo giunti all’ultima puntata di Io le donne non le capisco con uno speciale di 3 ore prima di salutarci per la pausa estiva. Questa settimana parliamo di Smart Beauty insieme a Elisa Bonandini, beauty coach,
contributor per i canali moda pratica e bellezza di Donnamoderna.com, e autrice del suo blog dedicato al miglioramento dell’immagine personale.
Vi siete mai chieste cosa significa saper valorizzare correttamente la vostra immagine esteriore? Come fate a sapere se vi state valorizzando o al contrario penalizzando? Esistono dei parametri oggettivi su cui basarsi?
Ma cosa si intende per Smart Beauty?
La bellezza “smart” è quella che scaturisce dalla maggiore consapevolezza della propria naturale bellezza, valorizzata intelligentemente, che tutte le donne possono raggiungere. E’ una bellezza che tutte le donne possono conquistare, lontana da tutti gli stereotipi propinati dai media tradizionali o dal web con un uso smodato di photoshop che crea bellezze impossibili e spesso frustranti.
La prima impressione è quella che conta, ma cosa notiamo per prima cosa in una persona?
La prima cosa che si nota in una persona sono i colori e l’uso che ne facciamo. La scelta del colore di capelli, i cosmetici, il dettaglio di un accessorio. La scelta di quali colori utilizzare può influire sull’armonia dell’immagine.
Perché è importante sapere quali colori ci stanno bene e quali no?
Perché i colori non in linea con il nostro incarnato invecchiano e accentuano i difetti del nostro viso come discromie, macchie, rughe, imperfezioni, colorito spento. Mentre i colori in linea con il nostro incarnato omogeneizzano la pelle, la illuminano, e attenuano i difetti. L’analisi cromatica è il primo step di un percorso di consulenza di immagine, considerando che il colore impatta per l’80% nella percezione di chi ci osserva. Consiste in un’analisi del sottotono della pelle
La Smart Beauty al servizio per il sociale
Sono volontaria de La Forza e il sorriso da circa 5 anni e mai come in questa situazione sento che il mio lavoro ha un senso e un valore. Nella malattia l’aspetto fisico è la prima cosa che viene meno, in quanto non di vitale importanza. E’ difficile pensare al rossetto o alle unghie quando la salute è severamente minata, e lo sconforto di attraversare un lungo periodo di cure oncologiche prende il sopravvento su tutto. Ma per esperienza con i laboratori di Make-up de La Forza e il sorriso posso dire che è proprio in questi momenti che rossetto, smalto e affini diventano un pretesto per distogliere la mente dalle cure e renderla più leggera, nel prendersi cura di sé. Truccarsi non è una pratica fine a se stessa, ma è un momento che ci si dedica, in cui si pensa alla propria bellezza e non alla malattia.
Tempo fa una paziente che ha partecipato ad un mio laboratorio di make-up mi ha detto una cosa che ricorderò sempre, e che mi ha fatto davvero capire quanto per noi donne l’estetica e la nostra immagine conta: “Ho fatto meno fatica ad accettare la malattia che non il mio nuovo viso alterato dalle cure…la malattia l’ho accettata e la combatto, ma guardarmi allo specchio e non riconoscermi più è la cosa più difficile”.
In questi casi entra in gioco anche la vergogna: quando il viso perde di definizione perché cadono sopracciglia, ciglia e capelli e si altera il colore dell’incarnato che è spento e segnato da occhiaie molto forti e discromie, queste donne si sentono impresentabili alla loro famiglia, agli amici, ai colleghi ed evitano il più possibile di esporsi al pubblico. Un make-up fatto a regola d’arte e gli accessori giusti (un turbante glamour, una parrucca, dei bijoux colorati e vistosi), le aiutano a vedersi meglio e a non avere paura di presentarsi in pubblico. La durata delle cure oncologiche è lunga, da 1 anno e oltre, pertanto è indispensabile per loro sapere come valorizzarsi per non escludersi dalla società. Nei laboratori in ospedale imparano a fare proprio questo: camuffare i segni che la malattia lascia sul viso per assomigliare il più possibile a quando si era in salute, e questo ha un valore inestimabile che impatta sulla qualità della loro vita e delle relazioni familiari, amicali e lavorative.