1,1K
Spesso ci si chiede se le donne possano essere cattive e la risposta è “si”. Se da una parte c’è infatti un mondo femminile spesso vittima di inaudite violenze e sottomissioni, dall’altra esistono anche donne che sanno essere molto cattive e che arrivano a tutto pur di punire i tradimenti dei mariti.
La cattiveria delle donne arriva soprattutto nella fase patologica del matrimonio, quindi nella fase di separazione e divorzio ma quando la coppia di fatto finisce può essere determinante soprattutto nella contesa dei figli. Le donne puntano molto all’affido da una parte perché si sentono padrone dei figli per una cultura che è radicata soprattutto in Italia, dall’altra perché sanno che questo è l’unico modo per farla pagare ad un uomo che magari è scappato con un un’altra compagna. In questo senso la cattiveria delle donne è risaputa e c’è una letteratura giuridico-giudiziaria che in tal senso parla molto chiara ma soprattutto che è vastissima. A questo di devono aggiungere i libri su questo tema ma anche i film, basti pensare a “Kramer contro kramer”, uno delle prime pellicole ad affrontare questo delicato tema: uscito nel lontano 1979, interpretato da Dustin Hoffman e Meryl Streep il film narra la storia di un divorzio e del suo impatto sulle persone coinvolte a cominciare proprio dal figlio della coppia.
C’è tanto da dire anche sulla madre padrona che non ha nulla a che vedere con la mamma che abbiamo tutti sempre idealizzato. Queste sono madri cattive, che uccidono come ci racconta lo stesso Vincenzo Maria Mastronardi nel suo libro “Madri che uccidono”, in cui vengono tracciate le biografie, dal punto di vista psichico, e le motivazioni più profonde di oltre 300 madri da tutto il mondo, dal 1630 ai recentissimi e agghiaccianti fatti di cronaca, che hanno ucciso i propri figli.
I numeri in tal senso sono molto più esplicativi: dal 1970 ad oggi quasi il 70% degli infanticidi è stato commesso dalle madri. Spesso inoltre le donne pur di vincere le cause mentono e raccontano magari di violenze mai subite per rovinare i mariti. Se da una parte esiste un mondo femminile vessato e umiliato, dall’altro esistono donne capaci di inventare, con cause che poi nel 70% dei casi finiscono con proscioglimenti, archiviazioni o assoluzioni.
Credo che sia le donne che gli uomini quando si separano sono cattivi quindi era inevitabile che anche il mondo femminile dovesse farsi perdonare molte cose quando i matrimoni finiscono.
Continua a seguirci: