Il Natale quando arriva, arriva! E anche se sarà un Natale diverso, ci fa piacere condivideste con noi come lo trascorrerete, quale piatto verrà portato in tavola e qual è il parente (scomodo) che fortunatamente non vedrete causa impossibilità di spostamento (si fa per scherzare).
È questo il tema su cui ci siamo interrogati questa settimana sulla nostra pagina Facebook di Io le donne non le capisco, ed è ciò di cui abbiamo discusso insieme a Nunzia Di Girolamo, Marina La Rosa, Raffaella Longobardi, Barbara Alberti, Luciano Lembo e Giulio Violati.
“Non avrei mai creduto di chiudere l’anno alla grande – ci racconta Nunzia Di Girolamo– è finito per me un incubo lungo 7 anni. Mi sono trovato in una vicenda giudiziaria Kafkiana perché ho denunciato e alla fine mi sono fatta un processo. Questa vicenda ha compromesso la mia carriera politica ma ancor più la mia serenità. Poi ho contratto il Covid ma sono stata fortunatissima perché anche se ho avuto tutti i sintomi alla fine l’ho curata a casa e quindi sono una fortunata perché non sono finita in terapia intensiva. E in questa fase è quasi un bene perché circolo liberamente e posso avere più relazioni con altri perché non contagio e non posso essere contagiata. Nella negatività il mio 2020 è andato bene. La cosa terribile per una persona onesta che ha fatto, nella sua vita, delle battaglie, essere accostata addirittura a una richiesta da parte di un Publico Ministero così alta, quando poi quella stessa procura aveva chiesto l’archiviazione, ti fa uscire di testa, ci sono stati momenti terribili nella mia vita. Ho studiato Giurisprudenza perché credevo nella legalità e improvvisamente la mia vita viene mediaticamente stravolta, ho avuto giornali contro di me con una violenza inaudita, poi arriva l’assoluzione e sui giornali ho avuto dei trafiletti”.
“Amavo molto la politica, per me era uno strumento per stare vicino alla gente e per risolvere le cose. Nell’anno da Ministro mi sono data molto da fare. La cosa che mi manca è lo strumento legislativo che mi consentiva di dare delle soluzioni alle persone. Il male peggiore, nella politica, l’ho avuto dalle donne, perché le donne ha non questo grande difetto di essere eternamente in competizione, mai fanno squadra, quindi io, quando sono stata fatta fuori dalle notte delle liste, in realtà era un piccolo complotto di palazzo targato donna. La cosa che non mi manca della politica è esattamente questo: le dinamiche di partito così becere. Noi dovremmo essere al servizio del Paese tutti insieme, indipendentemente dalle legittime ambizioni individuali, ma tu non puoi far un’altra donna perché capace o ha delle relazioni tali che possono fare il bene di un Paese. Nel mio partito ha vinto l’invidia e noi donne siamo state la parte peggiore della politica. Io resto una donna che ama fare squadra e pensa che le donne siano una grande risorsa per il Paese. Chiaro non siamo tutte uguali, e non è un fatto di genere che ci migliori. Noi abbiamo ancora dei canoni molto vecchi, innanzitutto distinguiamo uomini, donne, omosessuali, eterosessuali, partiamo dal concetto che siamo tutte persone e non è l’appartenenza a una categoria che ci fa più o meno forti. C’è una componente di donne molto forte in questo Paese, però alla fine non si riesce a fare lo spogliatoio che fanno gli uomini. Nel tempo noi donne, per giocare questa parte che poi non ci porta ad essere unite, abbiamo perso tanta femminilità”.
“Io e Francesco (Boccia, Ministri per gli affari regionali e le autonomie della Repubblica Italiana) siamo come Sandra e Ramondo, o come Lazio e Roma, siamo da sempre avversari e io sono esattamente Sandra. Mio marito è esattamente come lo vedete, io litigo con uno specchio. Parliamo poco di politica. Però è divertente perché c’è sempre confronto. A Natale rimaniamo a Roma e il 24 verranno due nostri amici, che sono come parenti, mentre il 25 lo trascorreremo con i figli di Francesco. Mi toccherà cucinare e il 25 farò il Cardone, tipico piatto di Benevento” conclude Nunzia.
Raffaella Longobardi, giornalista di costume e attualità de “La vita in diretta”, ci svela che “La Regina e Filippo di Edimburgo sono in isolamento totale, la Regina ha problemi domestici perché tutto il personale si sta adirando di questa quarantena forzata, in quanto, per lasciare i reali in una bolla, hanno l’obbligo di non vedere nessuno. Sarà un Natale diverso dal solito anche per loro, dovranno dire addio a tutti i parenti e ai banchetti”.