Donna di età compresa tra i 40 e i 50 anni, spesso con esperienza matrimoniale o comunque di convivenza terminata, che acquisisce consapevolezza di sè e sente la voglia di ricominciare, magari mettendosi in gioco in un’altra relazione.
Questo è l’identikit che accomuna tante persone che si rivolgono al chirurgo plastico.
Migliorarsi esteticamente fa bene all’umore e su questo non c’è dubbio. L’obiettivo principale è tornare ad essere in sintonia con se stesse, avere un viso fresco, un fisico tonico.
“Di esagerazioni se ne vedono moltissime, in tv, per strada, al supermercato – afferma la Prof. Marzia Salgarello, responsabile dell’ Unità Operativa di Chirurgia Plastica al Policlinico Gemelli di Roma – ma bando alle demonizzazioni, bisogna tener presente che gli interventi davvero ben riusciti sono quelli di cui non ci si accorge. La bellezza è armonia. Il più grande successo è sentirsi dire ‘come stai bene, hai un viso riposato!'”
Per arrivare a questo risultato però occorrono una serie di passaggi. Iniziamo dalla scelta del medico. Nel caso della chirurgia plastica lo specialista potrebbe essere paragonabile a uno scultore: c’è differenza tra chirurghi uomini e chirurghi donne nell’interpretare al meglio l’intervento richiesto dalle pazienti?
Certo, esistono differenze. A parità di capacità, chiaramente, l’occhio dell’uomo e quello della donna rispondono a due canoni di bellezza differenti. Generalizzando molto, possiamo dire che la donna ricerca una bellezza più naturale e armoniosa, l’uomo invece è generalmente proiettato verso un’immagine un po’ più appariscente. D’altronde bisogna anche dire che ci sono donne che richiedono l’intervento estetico soprattutto perché vogliono piacersi e stare bene con se stesse, mentre per altre la priorità è piacere all’altro sesso.
Cosa fare per non sbagliare?
Solitamente la donna cerca il chirurgo in base al risultato che vorrebbe ottenere. Ma è importante che con il medico entri in ballo l’empatia e la comunione di intenti, che si ha quando si capisce di avere espresso esattamente ciò che si vuole, e che ciò che si vuole sia effettivamente realizzabile e ben recepito dal chirurgo. Va da sé che in questo percorso le donne vanno consigliate, perché gli stereotipi che circolano sono spesso non adeguati. Ma soprattutto bisogna capire con attenzione la psicologia della persona e cosa c’è dietro la richiesta: personalmente ritengo che questa sia la fase più delicata e determinante per la buona riuscita dell’intervento. E in questo è molto importante essere chiari, perché chi fa un intervento non adatto perde la sicurezza. E lì poi è un dramma vero.
Un consiglio a chi vorrebbe operarsi?
Perseguire il fine giusto per il proprio corpo. La chirurgia va personalizzata, su ogni persona va fatto l’intervento più appropriato e non standard. La paziente che decide di operarsi deve avere forti motivazioni. Non va minimizzato nulla perché si deve comunque sostenere un intervento: si va in sala operatoria, bisognerà affrontare la convalescenza e tutto il resto. Però, poi, quando si vedono i risultati auspicati, si ha la sensazione di avere una marcia in più, un passaporto per la vita.
Professoressa, ma lei le donne le capisce?
Capisco sicuramente più le donne degli uomini, sono più morbide, intuitive e con loro lavoro meglio. Gli uomini si avvicinano ora alla chirurgia estetica. La donna ha bisogno di essere più bella per avere un maggior impatto, anche a livello sociale. Per l’uomo detenere il “potere” fino a qualche tempo fa era scontato. Oggi le dinamiche sociali e culturali stanno cambiando e anche l’uomo inizia a comprendere che quella che era una certezza ora non lo è più. Ecco perché molti uomini si stanno avvicinando all’estetica. Anche per loro vale la stessa regola d’oro per le donne: il non esagerare, capire cosa c’è dietro la richiesta e non avere traguardi poco idonei al proprio corpo o non realizzabili. Ma, soprattutto, vale per tutti il principio di base: ci sono tante cose belle dentro noi stessi che non aspettano altro che venir fuori
Un accenno finale alle nuove frontiere in chirurgia estetica?
Se vogliamo parlare di nuove frontiere allora dobbiamo parlare di grasso e dell’uso che la chirurgia estetica fa oggi del proprio grasso! Il grasso non è più demonizzato, è diventato un materiale utile per trattare tanti inestetismi: dal riempimento del viso e delle rughe, all’aumento del seno, al rimodellamento delle forme del corpo fino alla terapia rigenerativa che migliora la pelle. Si tratta di una chirurgia che in un certo senso ottimizza le risorse: consiste nel prelevare con la liposuzione il grasso dai depositi, soprattutto dalle ginocchia e dalle cosce che sono le migliore aree donatrici di grasso, e di utilizzarlo sapientemente per riempire-modellare-trattare ottimizzandone l’attecchimento. E’ una chirurgia che ha tanti “tips and tricks”, suggerimenti e segreti, e come sempre va eseguita da mani esperte per ottenere risultati apprezzabili dove si inietta il grasso, con in aggiunta il grosso beneficio di ridurre i cuscinetti di grasso laddove si aspira.