Ci sono tanti modi per augurare buon anno. Io questa volta ho scelto di condividere il messaggio che sabato 30 dicembre ci ha mandato un nostro ascoltatore durante la trasmissione Io le donne non le capisco su Radio Radio, che ha preferito restare anonimo. “Il brindisi che farò a Capodanno sarà specialmente dedicato a me, ai miei sogni, alle mie idee, ai miei sacrifici. A tutto ciò che ho perso e a quello che ho trovato. Farò un brindisi a me, al bene che ho donato e a quello che ho ricevuto. Un brindisi alla vita, che in ogni caso vale la pena di essere vissuta.
A tutto ciò che non ho e vorrei e a quello che inaspettatamente mi è stato donato.
Ecco cosa farò. Un solo brindisi, il brindisi alla vita”.
Questo è l’augurio che voglio condividere: tornare alla vita. Tornare agli affetti, quelli veri.
Alla gioia che si nasconde dietro al bimbo di sette anni che fa gli struffoli con la nonna, la gioia di sapere che se anche si trascorrerà il 31 dell’anno a casa in due o in quattro, va bene così. Che se non c’è un abito nuovo non importa, perché non conta quanto di nuovo abbiamo acquistato, ma quanto di nuovo riusciamo a far entrare nella nostra vita senza dimenticare chi siamo e dove stiamo andando. La gioia di mangiarselo, quel piatto cosi invitante e nel frattempo brindare con chi ci siede di fronte al ristornate, ancora prima di fare una foto e condividerla sui social. La gioia di decidersi all’ultimo minuto, fare la spesa con gli amici e stare in dieci intorno a un tavolo da sei. La gioia di trascorrere l’ultimo dell’anno con i propri genitori, la propria famiglia, perché sai che in mezzo a tanti riflettori, flùte, flash, tacchi, cravatte e paillettes, se c’è un luogo dove puoi sentirti davvero felice, quello è casa tua. La gioia di sapere che sta arrivando un anno nuovo da scrivere, a prescindere da ciò che è stato. La gioia di sapere che i rapporti rotti si possono aggiustare, se c’è la volontà di farlo, che se una porta si è chiusa potrebbe riaprirsi o magari se ne riaprirà una più grande, che ci porterà in posti ancora più belli. La gioia di sapere che è bello svegliarsi la mattina e se c’è qualche crepa beh, è proprio dalle crepe che entra la luce.
Promettiamoci, per l’anno nuovo, di circondarci delle persone che sinceramente ci vogliono bene, di quelle che ci danno una carica positiva nei momenti di bisogno, che sappiano cosa sia la solidarieta’ e il rispetto per gli altri, che condividano i nostri stessi valori. Brindiamo al vero, all’essenziale. Ma, soprattutto, sentiamoci liberi di non sentirci più soli.