L’orrore non si ferma nemmeno in vacanza. Ai Parioli, in una zona residenziale di Roma, una giovane ragazza rom rovistando in un cassonetto – purtroppo questa è una realtà di Roma molto diffusa e credo si verifichi in molte altre metropoli – ha fatto un macabro ritrovamento. Ha infatti trovato due gambe umane legate con adesivo ed appartenenti ad una donna, tagliate evidentemente con una sega. La ragazza avuto un malore ma è riuscita a chiamare le forze dell’ordine che sono immediatamente sopraggiunte ed hanno fatto rilievi con la scientifica. Il caso è stato rapidamente risolto in quanto le telecamere di un’azienda che si trovava nelle vicinanze, hanno ripreso le immagini di un uomo che da una macchina gettava qualcosa di ingombrante nel cassonetto e che poi ripartiva tutta velocità. La targa era ben evidente e quindi gli inquirenti sono rapidamente risaliti a chi fosse il proprietario, di fatto chiudendo la vicenda dal punto di vista investigativo. Si tratta di un uomo di circa sessant’anni di cui sono state rese note solo le iniziali, MD, che ha ammesso di aver ucciso la sorella e di averla poi fatta a pezzi. Il sopralluogo effettuato in altri cassonetti indicati dall’uomo, che ha reso piena confessione del suo crimine, hanno consentito di trovare tutti i resti di questa povera donna, che ha fatto una fine veramente orribile.
È triste pensare che i rapporti tra parenti passano in qualche maniera risolversi in questo modo così tragico, e qualsiasi sia stato l’elemento scatenante, certamente alla base di tutto c’è una patologia psichiatrica che può in qualche modo aver armato la mano di quest’uomo che ha ritenuto di potersi liberare del corpo della sorella in questo modo così maldestro da essere quasi infantile.
Il vero problema sta nel fatto che ormai si stanno perdendo i limiti, sia per la diffusione continua di notizie così tragiche fin nei minimi dettagli, che sono quindi una fonte di ispirazione per chi soffre di instabilità psichica, ed inoltre, ma questo può essere una analisi in cui lo psicologo ci aiuta a capire, ritengo che un ruolo posso averlo sia il caldo – queste temperature così difficili da sostenere per lungo tempo possono rendere irascibili chi non sa contenersi – ed anche la solitudine in quanto le ferie e lo svuotarsi delle città possono slatentizzare ed amplificare situazioni patologiche.
Rimane un’amarezza di fondo per chi legge quotidianamente queste notizie: alcune persone ritengono che per risolvere i problemi l’unico modo sia uccidere e questa tendenza della nostra nella nostra epoca va fermato in qualsiasi modo possibile. Nei prossimi giorni sapremo qualche dettaglio in più relativo a questa vicenda ed alle cause che hanno scatenato la furia omicida di quest’uomo, ma qualsiasi sia il motivo scatenante non possiamo che augurarci che si riesca in qualche modo ad aiutare chi ha disagi così profondi.