È tornato a trovarci il Prof. Giulio Maira neurochirurgo di fama internazionale e autore del saggio Il cervello è più grande del cielo, edito da Solferino. Oggi a Io le donne non le capisco abbiamo affrontato con lui il tema del sonno e del sogno.
“Noi passiamo un terzo della nostra vita dormendo e in una vita media passiamo circa 6 anni sognando. Non dormiamo per riposarci, il cervello ha la stessa attività praticamente che ha nella vita normale, l’unica parte del cervello che si riposa è la corteccia razionale. Tanto è vero che i sogni spesso sono confusi, irrazionali, non hanno una sequenza temporale o regionale fissa, saltiamo da un punto all’altro, sono iper-connettivi, connettiamo cose di oggi con cose del passato, la ragione non c’è in quel momento, sta dormendo. Ma perché sognato? Per tanti motivi. Durante la vita di tutti i giorni il cervello produce delle scorie metaboliche che vengono eliminate durante la notte. Non dormire vuol dire accumulare metaboliti tossici per il cervello, quindi quando non si dorme si sta male. Si attiva il sistema immunitario, si liberano una serie di ormoni che sono fondamentali per la nostra esistenza. Nel sonno abbiamo varie fasi: la 1, la 2, la 3, la 4 e la fase REM. È proprio nella fase REM che noi sogniamo, quindi muoviamo gli occhi come se seguissimo un film che si sta realizzando nella nostra mente. Quando sogniamo, progressivamente riattraversiamo con la mente e con la memoria i fatti della giornata, le cataloghiamo e stabiliamo quali sono importanti e quali no, quelle che non sono importanti le eliminiamo perché altrimenti il cervello si ingolferebbe di nozioni, quelle importanti faranno parte della nostra memoria, diventano i ricordi e confrontiamo i dati recenti con quelli passati. Noi ricordiamo soprattutto i sogni del mattino. La cosa straordinaria del nostro cervello è che ha una doppia vita, una vita consapevole, cosciente e che è la coscienza vera e propria, il modo di vedere la realtà ma che è il 5% dell’attività, tutto il resto avviene inconsciamente ma non avviene all’esterno di noi ma l’inconscio è formato da tutta una serie di esperienze e di nozioni che noi mettiamo nelle singole caselle della nostra testa e che rimangono lì ma lentamente vengono tirate fuori quando ce n’è bisogno. E il cervello, senza che noi ne siamo consapevoli si attiva, fa questa associazione di idee, le mette assieme e ci guida nella quotidianità. Essendo le donne più sensibili emotivamente, è un mio pensiero perché nessuno può dirlo con certezza, hanno dei sogni più colorati e variopinti rispetto a quelli dell’uomo” ci racconta il professor Maira.