Gian Ettore Gassani, Presidente Nazionale e fondatore dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la tutela delle Persone, dei Minorenni e della Famiglia) è intervenuto a Io le donne non le capisco per parlare del caos che sta coinvolgendo la magistratura in Italia.
“È una situazione insostenibile, credo molto nella magistratura, ma in questo ultimo periodo dobbiamo riavviare un grosso canale di comunicazione con i magistrati perché ho l’impressione che stiamo perdendo il filo del discorso. Hanno iniziato tutti a lavorare, ci sono medici che sono morti sul campo, abbiamo visto persone che si sono sacrificate come chi lavora nei supermercati, non ho capito per quale motivo noi avvocati e i magistrati non dobbiamo tornare a lavoro. Con tutte le problematiche che ci sono, la giustizia significa economia per il Paese. Già vivevamo in una situazione di collasso della giustizia italiana, quasi da quarto mondo, figuriamoci in questo momento di blackout! Gli avvocati stanno protestando in maniera vibrante, è arrivato il momento di togliere di mezzo la diplomazia e dire le cose come stanno perché la gente non ne può più, le persone non sanno più in cosa credere e quando la gente non crede più in niente è la fine. I primi mesi è stato giusto chiudere i tribunali ma come si sono fatti gli ospedali da campo, così si possono fare i tribunali da campo, nei cinema, nelle palestre, la giustizia deve andare avanti, è ora di finirla, di esercitare questo potere fuori controllo.
Il discorso del Presidente Mattarella è stato importante, vuole restituire alla politica il potere di questo Paese e non alla magistratura. Non possiamo più pensare che ci sia questo cortocircuito tipicamente italiano, le intercettazioni che stiamo leggendo in questi giorni mostrano un quadro inquietante del nostro Paese. Noi abbiamo il 90% dei magistrati che darebbero la vita per la giustizia ma c’è quel 10% che è il marciume della giustizia italiana che va estirpato e cacciato via senza pietà e senza indulgenza. Quando un avvocato si deve trovare in un tribunale al cospetto di un magistrato come questi che stanno per essere pescati con le mani nella marmellata, è un dramma per il cittadino. Dobbiamo sicuramente pensare alla separazione delle carriere ma fare i test psico-attitudinali per i magistrati. Quanti pazzi superano il concorso perché imparano il diritto a memoria? Quando un pazzo diventa un magistrato mette in ginocchio un Paese. Se sei antipatico a un PM questo si inventa qualsiasi cosa e ti distrugge. Per fortuna la stragrande maggioranza della nostra magistratura è sana ed è la nostra garanzia ma anche un solo uno di questi pazzi mette in discussione l’onorabilità di un politico, di un partito. Non si può combattere un avversario politico perché hai un magistrato che ti fa il gioco sporco, questo non è democrazia, devi vincere il tuo avversario con le idee, con la forza della politica, con la persuasione e non giocando sporco. Noi stiamo vivendo un dramma enorme, la gente è abituata a sentire Falcone e Borsellino, due eroi nazionali, ma purtroppo non sono tutti come loro due. Abbiamo una magistratura italiana che nel complesso è di alto livello, guai se noi generalizzassero e ingenerassimo una sfiducia totale, dobbiamo fare una distinzione tra le mele marce e quelle non marce, ma ora mi aspetto dalla magistratura un repulisti senza pietà e una riforma del consiglio superiore della magistratura e una capacita dei magistrati di mettere da parte i magistrati che sono tutt’altro che tali. Se ci sono queste intercettazioni è perché altri magistrati stanno facendo indagini nei confronti dei loro colleghi, questo è coraggio e garanzia.
Non sono schierato politicamente con nessuno, però sapere che qualcuno deve essere fatto fuori perché al telefono si decide di attaccarlo a tutti i costi, questo è roba da America Latina. È una vergogna. Abbiamo fatto la figura di un Paese di cialtroni che si fa la guerra con gli avvisi di garanzia”.