E vabbè, anche quest’anno ce l’abbiamo fatta. Siamo sopravvissuti al Santo Natale.
Il che non è poco. A dire la verità mi porto dietro ancora alcune pendenze, non ce l’ho fatta a comprare tutti i regali.
Sì, lo so, peccato veniale, ma che ci posso fare? Io ce l’ho messa tutta, credetemi, ma il tempo a disposizione è quello che è.
E poi, prima delle feste, il lavoro in ufficio come per incanto quadruplica: bisogna far quadrare i conti, chiudere le cose in sospeso, portare a conclusione pratiche rimaste lì, nel cassetto, da mesi, fare riunioni, lavorare sui progetti da attivare.
Per non parlare delle incombenze domestiche: sistemare casa, tirare fuori l’albero di Natale, spostare, mettere, togliere, ricollocare, controllare, trovare il tempo per andare dal parrucchiere, rifare la tinta, sistemare il taglio, pensare a cosa metterti la sera del cenone e quando andrai a giocare a casa di amici, accordarti con marito e figli, discutere, programmare il Capodanno.
E le chiamano vacanze. Che stress!
E le chiamano vacanze
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