Maria Grazia Cucinotta e Giulio Violati sono intervenuti in collegamento a Io le donne non le capisco per raccontarci come stanno vivendo questo periodo.
“Mia moglie mi fa fare tutto, vivo di tutorial”- ci racconta Giulio. “Al di là degli scherzi per me in questa quarantena sto facendo la quaresima, è momento di preghiera e di affidamento, non la soffro molto. In questo periodo mi dò da fare, ma sono incapace a fare tutto, sono molto forte a fare la lavastoviglie perché ero molto bravo nel gioco del Tetris, quindi incastro tutto bene. Per il resto faccio solo danni, per cui mi isolano. Oltre a mia moglie in casa c’è anche mia figlia e mio padre. Questa è una incredibile opportunità quella di avere la mia famiglia riunita, è la parte bella di questo periodo terribile. Si riscopre la famiglia in tutte le modalità in cui si erano perse. A torto collo ti incontri e parli. Si riscoprono cose che prima erano ridotte al minimo. In questo periodo di infelicità sono felice che ho la possibilità di essere con le persone che amo e spero che questa dichiarazione d’amore faccia allentare a mia moglie il controllo sulla mia dieta” conclude Violati.
“Per Giulio è la prima volta che si ritrova la moglie a casa e quindi per lui è difficile” racconta Maria Grazia. “Vi svelo che si è messo a dieta e ha perso 13 Kg. In questi giorni ci siamo messi a sperimentare tanti tipi di cucina, è la prima volta in vita mia che sono a casa e visto che sono una persona iperattiva e devo dare un senso alla mia giornata. Grazie a questa quarantena siamo tornati a fare le cose genuine fatte in casa. Oggi sono 4 settimane che sono a casa, sono felice di essere a casa se non fosse per la tragedia che ci sta colpendo. Sapere di gente costretta a lavorare e tanto tanti morti è una realtà che non mi fa felice. Ho lavorato molto in Cina e i miei amici cinesi mi avevano avvisato, sono sincera, all’inizio ho sottovalutato la situazione, poi invece ho visto che il virus ha cominciato a diffondersi e mi sono rinchiusa dentro casa perché è l’unico modo per romperete la catena del contagio. A mio avviso la vita umana è stata sottovaluta e il business ha preso il sopravvento su quello che doveva essere la valutazione per proteggere le vite umane. Parlo da libera cittadina, anche i tagli alla sanità che sono stati fatti solo per risparmiare ci ha fatto trovare impreparati, non ci sono camici, mascherine e bombole d’ossigeno. Siamo un Paese evoluto per farci trovare come se fossimo in un Paese del terzo mondo. Non parlo sono dell’Italia, mi riferisco anche alle altre Nazioni”- continua la Cucinotta. “Non è facile ma dobbiamo anche tenere un certo grado di positività, perché purtroppo anche la paura e l’angoscia fanno il loro gioco in questo periodo, se ci facciamo sopraffare da questi sentimenti poi sarà sempre più difficile riprendersi. Dobbiamo fare pensieri positivi e pensare anche a come risorgere da questa situazione. Sono contenta perché è la prima volta da 25 anni che con mio marito stiamo così tanto insieme. E poi vorrei invitare le persone a fare compagnia a chi è veramente solo: dedicate del tempo a fare quelle telefonate che non facciamo mai e rimandiamo sempre”, conclude Maria Grazia Cucinotta.