In occasione dell’ultima puntata della stagione abbiamo avuto in collegamento a Io le donne non le capisco Rita Pavone.
La cantante è tornata, dopo 48 anni, al Festival di Sanremo con la canzone “Niente (Resilienza 74)” “questa canzone l’ha scritta mio figlio Giorgio – racconta Rita. Lui scrive molto bene e dopo tanto tempo ha scritto un brano per me. L’ho sentito subito parte di me. Il titolo nasce dal fatto che il niente è quello che accade delle volte nella vita, nulla che smuova le acque, e la resilienza è il fatto che anche il non fare niente o il non muoversi oppure avere dei problemi che ti amareggiano o ti danno tanta gioia ma nel frattempo ti avviva qualcos’altro che ti toglie la gioia, la residenza appartiene a tutti. È il vivere la vita andando contro qualcosa che avverrà o no e non lo saprai mai. Nel mio caso mio mi dicevo “ma bisogna cadere proprio su un’isola per far vedere quello che hai da dire?” quello di oggi è un mondo cambiato, diverso che mi lascia attonita e basita.
Sono diventata la regina del pop ma in realtà sono rock. So di essere versatile vocalmente, ho abbracciato molti generi e la motivazione forse nasce dal fatto che all’inizio cantavo con le orchestre e cantavi di tutto ma avevi la possibilità di esprimerti in ogni senso e capire quale era il senso giusto da seguire.
Ho fatto scelte rischiose nella mia vita ma ti posso dire che non mi sono mai pentita, nella vita bisogna cercare di essere sé stessi. Anche perché prima o poi le cose finiscono e bisogna ritrovarsi intorno le persone importanti ed io intorno ho una bella famiglia, due figli meravigliosi, un marito rompipalle ma simpatico. Quando ho soddisfazioni reagisco con gioia, quando ho dei malesseri reagisco con fermezza, è da qui che viene la resilienza, non mi faccio mai abbattere.
Le scelte le ho sempre fatte di pancia, le mazzate se le prendi perché le hai scelte è una tua responsabilità, ma se le prendi perché qualcuno ti ha obbligato a fare alcune scelte ti rimane l’amaro in bocca e ti vengono i rimorsi. Paghi di tuo ma almeno le scelte consapevoli ti gratificano interiormente. L’interiorità funziona bene anche sul fisico, se tu stai bene con te stessa, vivi meglio la tua vita e prendi le cose che arrivano perché devono arrivare, c’è scritto nel destino e non c’è niente che tu puoi fermare, altrimenti saresti onnipotente. Lungo la mia strada ho incontrato persone che mi hanno dato una possibilità, l’ultimo è Amadeus che se n’è fregato della mia età, ha sentito un brano e gli è piaciuto. È quello che dovrebbe fare chiunque fa questo mestiere. Per questo mi ritengo una privilegiata. C’è gente che mi ha dato anche la possibilità di far conoscere una Rita che non conoscevo”.
Nella vita di tutti i giorni “sono una madre protettiva, come tutte le mamme. Quando ho conosciuto Ferruccio avevo 17 anni ma l’amore è scoppiato dopo circa quattro anni. Ho sempre avuto una stima per lui, al di là del cantante e del talent scout. Inizialmente abbiamo tenuto la storia segreta ma poi abbiamo cercato di evitare il “mettiamoci insieme”. Io volevo il matrimonio, mi volevo sposare in bianco e volevo portare quell’abito così come mi aveva insegnato mia madre, essendo pura. E così è stato e a marzo scorso abbiamo festeggiato 52 anni di matrimonio. Avere le farfalle nello stomaco quando cambi partner ogni tre mesi è facile, averle ancora dopo 52 anni è un po’ più complicato, ci si ama in modo diverso. Si litiga, si cambia ma quando non ci si vede per un giorno si cerca l’altro e questo, secondo me, è la prova che sia una grande storia d’amore ma questo accade solo se si ha la fortuna di incappare nella persona giusta.
Io credo che la gente non mi conosca bene, conosce il personaggio, sente le voci, le persone parlano di me ma non sempre quello che viene detto corrisponde alla verità, nella vita sono una persona tranquillissima, amo curare il mio giardino, sono tutto fuorché mondana. Delle volte vengo marchiata con cose che non mi appartengono e alcune volte mi dispiace. Quando si supera il limite, non fa piacere, vorrei dire di guardare quello che uno fa nella vita, cerco spesso di aiutare gli altri, non amo dirlo perché altrimenti diventerebbe una promozione. Io voglio solo promuovere quello che faccio come artista” conclude Rita Pavone.