Home Le nostre rubricheIl diario di Sonia Si può avere un’esperienza amorosa con qualcuno del nostro stesso sesso? Ne abbiamo parlato con Barbara Alberti e Chiara Simonelli

Si può avere un’esperienza amorosa con qualcuno del nostro stesso sesso? Ne abbiamo parlato con Barbara Alberti e Chiara Simonelli

di Sonia D'Agostino

Secondo voi si può avere, una volta nella vita, un’esperienza amorosa con qualcuno del nostro stesso sesso? È credibile si possa avere una sbandata per poi tornare ai propri gusti sessuali e sentimentali di sempre? Love is Love?

È questo il tema su cui ci siamo interrogati questa settimana sulla nostra pagina Facebook di Io le donne non le capisco, ed è ciò di cui abbiamo discusso insieme ai nostri ospiti Barbara Alberti e la sessuologa Chiara Simonelli. 

Per Barbara Alberti “noi siamo fissati con le etichette, questo è il secolo del marchio, noi dobbiamo affrettarci ad avere una identità sessuale o sociale. Secondo me le donne tra loro lo hanno sempre fatto, se pensiamo al Rinascimento prima gli uomini partivano e stavano via anni, e le donne rimanevano accanto al focolare, è per questo che ride la Gioconda! Personalmente, se penso alla mia gioventù, mi sono sempre innamorata degli occhi, il resto veniva dopo.sei omosessuale? Che ne so se da qui a stasera! Cioè il fascino non se ne frega  niente del sesso. Dopo di che sicuramente il tabù maschile è molto più forte perché mette in discussione l’asta, il comando. Però c’è sempre stata questa cosa e ci sarà sempre, se c’è un impulso amoroso ma che vai a guardare il sesso? Ti capita questa cosa straordinaria che è rara, non è comandabile, non è prevedibile, ti capita questa trasformazione, metamorfosi che è amare qualcuno e che vai a guardare il sesso? Ma invece ringrazia la provvidenza. 

Ora i ragazzi sono molto meno ansiosi di mettersi un’etichetta. Naturalmente la repressione dell’omosessualità è stata così forte che fino ad ora dichiararlo è stato un atto politico. Non è che lo fanno volentieri però non guardate sotto le mie lenzuola. Se pensiamo a un lume dell’omosessualità, Oscar Wilde, lui stesso aveva moglie e due figli. Siamo noi che abbiamo fame del marchio, basta. È un secolo in cui guardiamo troppo sotto le lenzuola”. 

L’amore tra due persone dello stesso sesso “l’ho sperimentato, ma percentualmente mi sono innamorata più di maschi- continua l’Alberti. Noi donne siamo più affettuose, abbiamo meno paura perché non abbiamo le responsabilità e siamo molto più sciolte, abbiamo meno complessi. Per natura siamo più sincere, siamo molto più libero, l’asta è un grande croce che si portano dietro i maschi. Io sono molto gentile con i maschi in considerazione della loro disgrazia. Rimango colpita dalla personalità, da cioè che ti trasmette senza che tu, neanche razionalmente, possa elaborarlo. Oggi riusciamo a dare una spiegazione a tutto, l’unica cosa inspiegabile è l’amore, è assolutamente al di fuori della vostra volontà. L’amore non ha a che fa fare con la scelta. Dobbiamo tenerci care alcune zone di mistero, sono molto contenta che esista l’irrazionale, qualcosa che mi porta fuori da me, l’indemoniamento è l’amore. Io mi accontenterei di provarlo e di combattere con esso perché è una forza che trascende tutta la nostra razionalità e tutte le nostre intenzioni. Credo che il mistero sia la chiave di tutto. I ragazzi giovani che si ritengono fluidi, libere di amare chiunque. L’amore è l’occupazione abusiva del suolo mentale ed emotivo. Siamo balocchi in mano dell’amore. L’essere umano è straordinario, siamo al mondo da milioni di anni e ancora adesso ci stupiamo, guardiamo in basso e diciamo “toh il sesso!”, ancora non ci siamo abituati ad averlo, ci interroghiamo e non ci rassegniamo, e per questo ci estingueremo incivili, incapaci di gestire questo grande balocco che è il sesso” conclude Barbara Alberti. 

“Questo è un argomento poco capito – racconta la Dott.ssa Simonelli, l’orientamento sessuale è qualcosa che nella maggior parte dei casi è considerato una cosa semplice, anche se in realtà è molto complesso, la maggioranza delle persone è eterosessuale e questo si riflette nella società e nella nostra cultura, viviamo in un mondo fatto per loro, più del 90% delle persone è eterosessuale, ma esiste una percentuale che vede l’orientamento omosessuale che si aggira intorno al 7% e i bisessuali sono una ulteriore minoranza. Poi c’è un movimento nuovo di persone che reclama una autonomia totale rispetto alle categorie dell’orientamento sessuale. Stanno succedendo delle cose nel mondo reale e scientifico che poi va a studiare questo. Quello che mi preme dire è che c’è una certa flessibilità dell’orientamento sessuale, specie nell’adolescenza, che vede un gruppo, specialmente quello femminile, che – forse perché l’adolescenza è il momento della sperimentazione – può orientarsi “ndo cojo cojo”, questo rende un po’ l’idea della sperimentazione nel senso che uno si innamora più di certi particolari, e se la persona appartiene al genere maschile o femminile può essere secondario. Si cercano delle cose per capire meglio la mappa dell’interesse sessuale che ognuno di noi ha costruito anche negli anni precedenti che si va a sedimentare ed arricchire proprio nell’adolescenza”.

Si sente parlare molto di uomini o donne che vivono storie parallele spesso con persone dello stesso sesso, “succede già in maniera sublimata nelle amicizie – continua la sessuologa – che si hanno nella prima adolescenza. La maggiore flessibilità la trovi nel femminile, nel senso che l’identità di genere maschile è più rigida e  più stretta e ha più tabù sociali che la circondano. Ora non credo che sia vero che sono aumentati i casi, ma semplicemente se ne parla di più. Anche nel passato era così, basti pensare alla storia di Virginia Woolf”.

“Ci si innamora quando si è disponibili o bisognosi di un cambiamento importante, egoisticamente parlando, di una evoluzione. Pensiamo, senza saperlo, che quella persona o quella situazione siano il mezzo speciale, magico per raggiungere una nuova dimensione nostra. È un’occasione che spesso fallisce in questo intento perché tutto quello che vorremmo conquistare finisce col determinare una maggiore distanza e differenza tra le persone. Ci innamoriamo spesso di persone molte diverse da noi, pensando che per osmosi noi potremmo dare e ricevere quel che ci manca, a tutti manca qualcosa, però quella sensazione di completezza che ti dà l’amore è un inganno della natura però è una occasione speciale per in ognuno di noi per trasformarsi in meglio”.

Perché si soffre per amore? “Perché proprio quella persona ti delude. Nell’aspettativa di un progetto forte, futuro, quando sei innamorato sei in uno stato alterato di coscienza meraviglioso che le donne soprattutto rimpiangono quando non c’è. Le donne ci stanno più volentieri dentro l’amore perché abbiamo meno paura della dipendenza da un’altra persona, mentre gli uomini tendono ad uscire dalla fase dell’innamoramento più velocemente”.

Ma la bisessualità esiste? “Assolutamente sì, sono una minoranza e sono la categoria più osteggiata perché in una società che ha accettato, almeno in parte gli omosessuali, essere bisessuale, nella mente di chi giudica, significa non volere scegliere”.

“L’innamoramento, la fase in cui c’è questo aspetto possessivo, che ha dei correlati anche nel nostro cervello rispetto alle persone che hanno una sindrome ossessiva-compulsiva, siamo un pò dei malati mentali in quesi mesi che sono a tempo, poi da lì si passa all’amore o al disinteresse. I maschi escono prima dalla fase dell’innamoramento, perché non è visto dal gruppo maschile come invece è visto dal gruppo femminile” conclude Chiara Simonelli.

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